Senso di colpa – Film sull’angoscia e la disperazione

Ognuno di noi nasconde un universo segreto di emozioni, angoscia e senso di colpa.

Un vulcano apparentemente inattivo ma in realtà pronto a eruttare quando le inaspettate disavventure del destino ci piombano addosso con tutta la loro crudeltà.

In quei momenti mettiamo a fuoco e realizziamo cosa conta davvero nella nostra vita e gli sbagli davanti ai quali abbiamo voluto essere ciechi.

Il cinema ovviamente approfitta e porta in scena queste storie in una moltitudine diversa di generi per tutti gli spettatori.

Drammi davanti ai quali, essendo fiction, possiamo appassionarci senza senso di colpa e magari esorcizzare le difficoltà quotidiane.

Oggi guardiamo ad esempio tre di questi film, di cui uno di fantascienza, un disaster movie e un fantasy onirico familiare.

Tre metodi diversi di affrontare l’angoscia della perdita, l’umiliazione e il senso di impotenza di fronte alle tragedie.

Ma anche tre vie differenti con cui riemergere dall’oscurità per trovare di nuovo la luce e la tanto agognata pace della mente.

1 – Another Earth (2011)

Ragazza bionda

Another Earth è la storia di una ragazza che, tornando a casa ubriaca da una festa, ha un terribile incidente d’auto uccidendo un’intera famiglia.

Profondamente traumatizzata dal senso di colpa, decide di lasciare la scuola e di lavorare umilmente per un’impresa di pulizie.

Nel frattempo, una notizia angoscia tutto il mondo quando nel cielo appare un pianeta con continenti e oceani identici ai nostri.

Anni dopo, la ragazza cerca l’unico sopravvissuto all’incidente, il padre della famiglia, che era stato in coma per molto tempo.

L’uomo è diventato alcolizzato e soffre ancora di dolori cronici, non riuscendo più a vivere né a lavorare.

Incapace di confessare la sua vera identità, lei gli si presenta come una comune donna delle pulizie in cerca di lavoro.

La loro relazione finisce per diventare romantica, mentre le autorità hanno un primo contatto il pianeta misterioso, scoprendo che la sua popolazione è un esatto duplicato della nostra.

Nasce così un’opportunità per un gruppo selezionato di persone: viaggiare verso la nuova terra e iniziare una nuova vita da zero sul nostro mondo gemello.

Quando la ragazza vince uno dei tanto desiderati biglietti grazie ad un concorso letterario, decide finalmente di rivelare la verità all’uomo.

E nonostante lei abbia causato la morte di sua moglie e sua figlia, l’uomo rimane comunque follemente innamorato di lei.

A quel punto lei dovrà struggersi tra la scelta di partire o restare assieme al povero vedovo per provare a ricominciare insieme.

Due vite distrutte e un pianeta da scoprire

Another Earth è una storia personale toccante costruita sul senso di colpa e l’incapacità di trovare il perdono.

La parte fantascientifica è soltanto un pretesto, intelligente e affascinante, per parlare dei drammi piccoli e grandi dei vari personaggi.

Ognuno di loro non riesce a superare i suoi traumi, bloccato in una situazione infelice in cui non trovano alcuna speranza.

Brit Marling è una fantastica attrice protagonista, portando la sua angoscia sullo schermo con una recitazione delicata e appassionante.

Giovane e bella, affascinante e triste, intelligente e dotata, la ragazza preferisce nascondersi dietro un lavoro povero e senza futuro.

Alla ricerca di un modo per ricominciare dopo l’incidente, sarà sempre più attratta dalla prospettiva di un’altra vita su un nuovo pianeta completamente da scoprire.

Matthew-Lee Erlbach invece interpreta la vittima e unico sopravvissuto della famiglia sterminata accidentalmente dalla ragazza.

L’uomo convive senza scopo con il dolore cronico delle sue ferite, assuefatto all’alcool e le pillole.

Inizialmente sospettoso, lascia poi la cura delle faccende di casa alla sconosciuta che dice di essere stata mandata da un’agenzia.

Ma finirà poi per lasciarsi conquistare dalle sue cure amorevoli smettendo di bere e tornando lentamente in vita una seconda volta.

Fantascienza intimista sulla colpa e la perdita

Mike Cahill scrive e dirige un dramma fantascientifico atipico e coinvolgente, scolpendo accuratamente la psiche dei suoi personaggi.

La sua scelta vincente è quella di inserire perfettamente una piccola storia personale in un contesto globale di cambiamento per l’intera umanità.

La sua regia e l’interpretazione catartica dei suoi attori esaltano ulteriormente la già brillante sceneggiatura di partenza.

I due hanno un’ottima chimica reciproca e suscitano subito empatia nei loro confronti, esprimendosi soprattutto con i loro sguardi e i loro silenzi.

Tristemente il mondo cinema ha quasi completamente ignorato Another Earth, distribuendolo solo in poche sale per un tempo limitato.

Personalmente lo consiglio vivamente a coloro che cercano una fantascienza matura e intelligente.

La sua sensibilità saprà stupirvi e vi lascerà alla conclusione guardando anche la vostra vita in modo diverso.

2 – Flight (2012)

Pilota d'aereo

Flight è la storia di un pilota d’aeroplani alla guida di un comune volo di linea per Atlanta.

Dopo un guasto meccanico, riesce miracolosamente a fare un atterraggio di emergenza, salvando la maggior parte dell’equipaggio e dei passeggeri.

Ma l’uomo è un inguaribile alcolizzato, vivendo la sua angoscia nascosto dietro la facciata di una finta rispettabilità dopo l’eroico episodio.

Successivamente alle analisi mediche, gli avvocati scoprono che la stessa mattina del tragico volo lui era ubriaco e fatto di cocaina.

Quindi l’azienda cerca di incolpare lui per l’incidente, non volendo pagare un sostanzioso risarcimento alle poche vittime.

Desideroso soltanto di allontanarsi da tutto e tutti, fugge nella vecchia casa di famiglia con una giovane drogata conosciuta in ospedale.

Lì inizia la sua lotta contro il suo desiderio di bere, diventando al contempo sempre più bugiardo e arrogante.

Dovrà quindi riuscire a fare pace con sé stesso, alla vigilia di un’udienza pubblica dove potrebbe perdere il lavoro e andare in prigione per anni.

L’oscurità nascosta in piena luce

Flight è il dramma struggente di un uomo apparentemente felice e di successo che, dietro le quinte, si trova invece alla fine di una spirale autodistruttiva.

Completamente solo e rifiutato da tutti quelli che lo amavano, tutto ciò che gli resta è ferire se’ stesso giorno dopo giorno.

Il personaggio principale è portato in scena in modo originale, odioso e irritante ma anche divertente e intimamente triste e divorato dall’angoscia della solitudine.

In breve è una persona reale, con i suoi momenti di coraggio e passione purtroppo messi in ombra dal vizio e l’assuefazione all’alcool e le bugie.

Denzel Washington interpreta magistralmente questo personaggio ambiguo con una prova da antologia da aggiungere al suo già ricco palmares di grande attore.

I suoi lunghi silenzi sono sufficienti per esprimere il dramma interiore, cercando di affrontare l’alcoolismo per poi ricaderci con l’orgoglio inutile di un uomo ormai sconfitto.

Paradossalmente, l’uomo si arrabbia ancor più con le poche persone che cercano inutilmente di aiutarlo.

Il suo capo, il suo avvocato e la giovane ragazza dell’ospedale cercano invano di essere stargli vicino.

Quest’ultima ha il volto di Kelly Reilly, altrettanto grandiosa nel suo ruolo di piccola attrice porno e tossicodipendente cronica.

Cercando di aiutare il pilota a mettere insieme i pezzi dei resti della sua vita, in realtà la ragazza vorrebbe aiutare anche sé stessa.

Infine, impossibile non menzionare un John Goodman totalmente irresistibile come spacciatore personale e migliore amico del protagonista.

In realtà, l’attore ha solo poche scene nel corso del film, ma totalmente devastanti grazie alla sua personalità incontenibile.

Tecnica cinematografica e sostanza narrativa alle stelle

Robert Zemeckis dirige il suo film più adulto e profondo, sorprendendo tutti con un cambio di marcia e di stile radicale e inaspettato.

Cominciando da un nudo integrale già nei primi minuti, cosa mai vista prima nei suoi film, mette in chiaro di voler cambiare subito antifona.

Inoltre, con questi personaggi pessimisti e pieni di angoscia, si allontana decisamente dai contorni fumettosi e fantastici dei suoi grandi successi.

L’ex regista di Ritorno al futuro e Forrest Gump non dimentica pero’ la sua grande tecnica cinematografica.

Per esempio, inscena un terrificante, credibile e spettacolare incidente aereo mai visto prima al cinema.

Una sequenza indimenticabile in cui ci sembra di essere direttamente su quell’aereo col fiato sospeso e il cuore in gola.

Flight è un film purtroppo lentamente scivolato nel dimenticatoio, nonostante il grande successo commerciale ai box office.

Una storia di rovina e redenzione, senso di colpa e isolamento, con il ritmo e la tensione ideali a farne un’opera unica e indimenticabile.

3 – Don’t Go (2018)

Uomo e donna

Don’t Go è la storia di una giovane coppia in lutto per la tragica morte della loro bambina.

Per iniziare una nuova vita, si trasferiscono in Irlanda nella vecchia proprietà di famiglia.

Insieme vogliono restaurare riportando in affari un vecchio albergo, mentre per far quadrare i conti il marito riprende il suo lavoro di insegnante.

Ogni notte l’uomo è tormentato da visioni su un pomeriggio d’estate passato con la sua famiglia, le quali sembrano di volta in volta sempre più reali.

Così si reca quotidianamente alla piccola spiaggia dei suoi sogni, rivivendo i giorni felici di molti anni prima.

Ma i suoi ricordi, apparentemente gioiosi e felici, nascondono l’angoscia di una scomoda verità che non vuole ricordare.

Inizialmente, la moglie, gli amici e i colleghi cercano di confortarlo, credendo in un esaurimento nervoso.

Presto però la donna realizza che lui crede davvero di poter cambiare il passato attraverso i suoi sogni.

Ossessionato dal senso di colpa e dal messaggio SEAS THE DAY che continua a vedere dappertutto, il padre cercherà di riscrivere la storia della sua famiglia.

Sentimenti soprannaturali di colpa per un uomo spezzato

Don’t Go è un fantasy angosciante dove ogni personaggio nasconde qualcosa di cui si vergogna profondamente.

Gli ambienti rurali e naturali della splendida location irlandese aggiungono un ulteriore tocco magico e senza tempo alla umana vicenda.

Uno sfondo perfetto per l’atmosfera soprannaturale nelle varie scene oniriche immerse nella luce e i grandi spazi della terra dei miti celtici.

Il protagonista si aggrappa disperatamente ai suoi sogni per non essere soffocato dal senso di colpa, ogni giorno più opprimente.

La sua ossessione oblitera molto presto ogni altro aspetto della sua vita privata e professionale.

David Gleeson dirige il film dosando con parsimonia il lato fantastico, mantenendo la credibilità nella narrazione e gli sviluppi emozionali dei vari personaggi.

Il regista farà poi un lavoro ancora migliore con Tolkien, biografia romanzata del grande scrittore di fantasy.

Un fantasy sull’angoscia di un’anima tormentata

Stephen Dorff interpreta con trasporto e convinzione il padre sofferente e senza pace, praticamente onnipresente in tutte le scene.

L’attore non ha mai avuto molti ruoli da protagonista e approfitta con entusiasmo di questa rara opportunità.

La rabbia dell’uomo che esplode verso i suoi cari, in realtà, nasconde l’odio verso se’ stesso per non aver impedito la morte della sua bambina.

Melissa George nel ruolo della moglie reagisce con più apatia all’escalation di follia del marito.

Inizialmente senza conoscere le cause della sua continua angoscia, dovrà poi gestire anche l’arrivo in casa della sorella alcolizzata.

L’intensa Aoibhinn Mcginnity interpreta questa sorella, dolce frutto del peccato fondamentale per dividere definitivamente gli sposi in lutto.

Infine abbiamo Simon Delaney, essenziale professore di teologia e uomo di fede in una storia come questa sul perdono e l’espiazione.

Collega del marito e suo confessore, le sue riflessioni spirituali lo porteranno involontariamente verso la fatidica e disperata svolta finale.

Don’t Go è un emozionante dramma soprannaturale, con un piccolo nucleo familiare raccontato in modo efficace e delicato.

Sconosciuto al grande pubblico, potrebbe interessare gli appassionati alle trame psicologiche ma non necessariamente e rigorosamente realistiche.

Ma anche per tutti gli altri, è comunque un fantasy tormentato con una più che apprezzabile mistura di sentimenti e mistero.

Sperando che tutti questi film illuminino il vostro cammino e il vostro cuore, come sempre vi rimando al mio sito per altri consigli e articoli di cinema :

logo di fabioemme
Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!