Nicolas Vanier torna sul grande schermo con un un film documentario basato su una storia vera. Dopo il successo di “Belle e Sebastien”, questa volta ci racconta la vita dell’ornitologo Christian Moullec, soprannominato “birdman“, l’uomo che vola con gli uccelli. Un personaggio incredibile, che ha dedicato la sua vita ad allevare e addestrare oche orfane. Il regista Nicolas Vanier è un appassionato difensore della natura e affronta spesso queste tematiche nei suoi film. Una ricetta riuscita anche con “Sulle ali dell’avventura” che, dopo essere stato visto in Francia da oltre un milione di spettatori, arriva in Italia dal 9 gennaio con Lucky Red. Ho avuto la fortuna e anche l’onore di conoscere il grande Christian Moullec e di volare insieme a lui e alle sue bellissime oche. La sua storia ci sprona a credere nei propri sogni e ci insegna a non mollare alle prima difficoltà.


L’avventura è nell’aria
Volare è da sempre uno dei più grandi sogni dell’uomo, rappresenta la costante voglia di superare i limiti ma anche di abbattere le barriere. A partire dal mito di Dedalo e Icaro, il desiderio di possedere le ali ha indotto l’essere umano a sperimentare sempre nuove tecniche con l’intento di imitare il miracolo del volo degli uccelli. Sono stati tanti i tentativi, la maggior parte disastrosi. I primi progetti degni di nota appartengono a Leonardo da Vinci. Durante il periodo del Rinascimento progettò le prime macchine volanti, simili agli attuali elicotteri. Grazie al progresso e allo sviluppo tecnologico oggi tutti possono volare. Basta prendere un aereo per solcare il cielo e raggiungere l’altra parte del mondo in poco tempo. I più temerari praticano sport estremi come il bunjee jumping, il base jump, parapendio e paracadutismo, che consentono di raggiungere altezze elevate e velocità inaspettate. Immaginate la sensazione di libertà di muoversi nell’aria, un’emozione da provare almeno una volta nella vita.
Christian Moullec e il suo deltaplano
Vi siete mai chiesti cosa si prova nel volare insieme agli uccelli? Nello stesso stormo? Una fantasia che ho da sempre e che ho potuto realizzare grazie al grande Christian Moullec. Questo nome vi sembrerà sconosciuto, ma penso che quasi tutti abbiano visto il video in cui vola sul suo ultraleggero circondato da uno stormo di bellissime oche. La sua è una storia affascinante e straordinaria che merita di essere conosciuta. Infatti, più che un normale ornitologo, Moullec si considera il “papà” di una specie rara di oche, che sono a rischio di estinzione. Proprio come un buon padre di famiglia, ha dedicato la vita alla salvaguardia di questi bellissimi esemplari, allevandoli e prendendosi cura di loro. Ma ciò che rende unico quest’uomo è la sua ammirevole e coraggiosa iniziativa. A bordo di un deltaplano a motore, Moullec è diventato la loro guida anche in volo. La sua missione è quella di aiutare le oche nei loro spostamenti, accompagnandole dalla Norvegia fino al sud della Francia. Le povere creature erano abituate a percorrere una rotta migratoria che, col tempo, è diventata troppo pericolosa per loro. La carenza di cibo, il rischio di scontri mortali con cavi elettrici e con aerei in volo, l’inquinamento luminoso e il bracconaggio mettevano in continuo rischio la loro sopravvivenza. Per farle arrivare a casa sane e salve, Moullec studiò una rotta alternativa. Mettendosi a bordo del suo deltaplano, insegnò allo stormo a volare al suo fianco, mostrandogli la rotta più sicura, anche per la nidificazione. Diventandone di fatto la figura paterna, è riuscito a conquistare la loro fiducia, sin da appena dopo la nascita.


Volare con gli uccelli: la mia esperienza
La generosità di Moullec sta anche nel dare la possibilità a tutti di poter vivere la bellissima emozione di volare in uno stormo di uccelli. Se decidete di fare un viaggio on the road tra le meraviglie della Francia, fate una tappa in Alvernia, precisamente a Saint-Flour dans le Cantal. Ci sarà Christian in persona ad accogliervi. Un uomo con tale dedizione non può che avere doti fuori dal comune: gentilezza, sensibilità, vitalità. Salire a bordo del suo deltaplano, con lui che lo guida, è stata molto probabilmente una delle esperienze più entusiasmanti della mia vita. Con una delicatezza e una naturalità quasi sconcertante, si spicca il volo insieme a decine di oche siberiane e ci si aggiunge al gruppo. Una volta in alto, si è così talmente vicini a queste creature che si possono addirittura accarezzarle. Sembrano abituate a tutto ciò, nonostante il fastidioso rumore del motore. Le si osserva mentre volano silenziose, trasportate dalla corrente. Esprimono sensibilità e un’incredibile grazia. Non riuscivo a trattenermi dall’accarezzare le loro piume, senza mai disturbare il perfetto equilibrio dei loro movimenti. La mia invadente curiosità non sembrava affatto infastidirle. Forse, istintivamente, erano consce che fossi lì solo per ammirarle.


Rispettare la natura
Penso che il contatto con la natura, se fatto con rispetto, non guasta mai. Solo una simile emozione, senza barre né vetrate, riesce a smuovere qualcosa dentro di noi, spingendoci a fare qualcosa di più per il nostro pianeta, anche nel nostro piccolo. Prima di postare il video del mio volo, vi lascio con la toccante dichiarazione del regista Venier: “Non ho la pretesa di cambiare il mondo con un film, ma agisco utilizzando i mezzi che mi appartengono: la meraviglia può provocare l’emozione. E dall’emozione può arrivare la voglia di fare qualcosa. In questo film evoco la tragica scomparsa di tante specie di uccelli e attraverso questo il crollo della biodiversità nel mondo. Nello stesso tempo c’è il messaggio di speranza di quest’uomo che utilizza il suo cuore e la sua energia per essere al servizio della natura”. (ANSA).