Lo squalo: è davvero così cattivo?

Incontri ravvicinati con lo squalo bianco per turisti in cerca di avventura

Sud Africa, terra d’avventura

Il Sud Africa ti sorprende, senza aver bisogno di effetti speciali. Dalle giungle tropicali fino all’estremo lembo del continente nero, questo territorio offre una grande varietà di situazioni, di paesaggi e di ambienti geografici. Tutto è reale e tangibile. Dove, se non qui, puoi avere la possibilità di osservare da vicino il temutissimo squalo bianco, il più grande predatore di tutto il pianeta! Da soli o in compagnia, è un’esperienza di viaggio indimenticabile.

La cosa può sembrare terrificante ma vi assicuro che, una volta superate le paure iniziali, avrete l’adrenalina a mille, portandovi per sempre con voi il ricordo di questa fantastica avventura.

Ripensandoci la parte più brutta di questa avventura è proprio l’attesa, perché non sai cosa aspettarti.

Il tour

Nelle acque selvagge che lambiscono questa terra, da aprile a novembre, avete un’altissima possibilità di imbattervi in meravigliosi esemplari di squali bianchi. Per questo motivo sono tante le agenzie che organizzano immersioni in gabbia, ossia il cage diving. Una volta prenotato il tour si è in costante trepidazione, incubi notturni inclusi, in cui rivivi nella tua mente le varie scene del film “Lo Squalo”. È tutto incluso nel pacchetto.

Una volta raggiunta la località di Gaansbai si viene accolti in una struttura turistica in cui viene fatto un breve briefing per spiegare le norme comportamentali e di sicurezza. Si elencano inoltre tutti gli animali che potrebbero essere avvistati durante la rotta. Non solo squali! Mante, meduse, ippocampi, pesci di ogni forma e colore, balene, delfini e foche. Le meduse giganti fanno quasi più paura dello squalo…

Alla ricerca… dello squalo bianco

Dopo le dovute raccomandazioni, si sale su una barca (chiamata Nemo!) e si naviga per circa 20 minuti verso la Dyer Island. Proprio di fronte c’è un’altro piccolo isolotto, Geyser Rock, che ospita una colonia di 60.000 foche: il pasto preferito degli squali. La barca viene ancorata nel canale che separa le due isole, ed è proprio qui che ci si immerge, all’interno di una gabbia!

Persone chiuse in una gabbia immersa sott'acqua e uno squalo bianco che nuota davanti una avventura indimenticabile.

Gli organizzatori forniscono tutto il materiale. Non è necessaria alcuna esperienza o brevetto, bisogna solo pensare a rilassarsi e a fare un po’ di training autogeno… Una volta indossata la muta e la maschera, in un attimo ci si ritrova chiusi in una gabbia fissata al lato della barca. Un tuffo nelle acque gelide, tanto gelide che si rischia l’assideramento. In quel momento però non pensi ad altro che a lui, rimani immobile ad aspettare che si avvicini.

L’avventura comincia con un pò di chum

Siamoo fermi lì, 6 corpi umani immersi nell’acqua chiusi un una gabbia. Basterà per attirare lo squalo? A quanto pare no. Gli organizzatori buttano in acqua una sagoma nera a forma di foca e 3 teste di tonno secche. Nel retro della barca un altro membro dell’equipaggio inizia a preparare un composto dall’odore flatulento che verrà gettato in mare per attirare i temuti predatori. Si tratta di una mistura chiamata chum, molto gradito agli squali.

Un ragazzo dello staff prepara in un secchio un composto fatto di scarti e olio di pesce.

La guida è posizionata sul ponte. Da lì riesce a individuare meglio la pinna che, da lontano, emerge in superficie. Appena viene avvistato il primo squalo urla: “GO DOWN, GO DOWN!”. In base alla direzione della pinna, indica di guardare a destra o a sinistra.

And now…go down!

Ci siamo! Tratteniamo il respiro andiamo sott’acqua. L’acqua non è limpida, lo squalo si avvicina e non te ne accorgi. All’improvviso, dal fondo delle acque torbide, spunta il suo muso conico!

Non potevo crederci, ero a pochi centimetri da un grosso squalo bianco, tra me e lui c’erano solo le sbarre. Potevo guardarlo negli occhi e osservare tutte le profonde cicatrici.

Sembra interessato e inizia a scrutarci in modo insistente, nuotando in circolo attorno alla barca. I ragazzi dell’equipaggio iniziano a lanciargli dei pezzi di pesce legati a delle corde. Iniziano a provocarlo per renderlo più “combattivo”.

Uno squalo bianco azzanna di fronte alla gabbia una testa di tonno legata ad una corda, gettata gettata dalla barca. All'interno della gabbia dei turisti in cerca di avventura.

Lo squalo spalanca le enorme fauci e azzanna il pasto. Ho visto la scena a pochi centimetri, vedevo persino i brandelli di carne venirmi addosso. Avrei potuto contare tutti i suoi denti affilatissimi, tanto erano vicini!

La paura si è trasformata in adrenalina! In pochi minuti ci ritroviamo circondati da tre squali. Uno spettacolo entusiasmante, affascinante e magnetico. Una delle esperienze più belle della mia vita.

Il re dell’oceano: sua maestà lo squalo

Un viaggio in Sudafrica può dirsi completo solo dopo aver assistito a un tale spettacolo, non solo per l’escursione in sé, ma anche per conoscere meglio il comportamento di questo splendido predatore. Lo squalo è tanto temuto, siamo cresciuti con il terrore nei suoi confronti, complici i vari film hollywoodiani. Ma vi siete mai chiesti se lo squalo sia una reale minaccia per l’uomo? Siamo sicuri che non sia il contrario? Stando ai dati ufficiali, ogni anno, in tutto il mondo, muoiono in media 6 persone a causa di un attacco di uno squalo. L’essere umano uccide dai 30 ai 100 milioni di esemplari all’anno.

Lo squalo bianco fotografato di profilo.

Questa è una precisazione doverosa perché ho saputo che nella maggior parte dei casi gli squali non attaccano le persone ripetutamente o con cattiveria. Gli esperti dicono che hanno più paura loro di noi. Quando si avvicinano si allontanano subito perché i loro organi di senso non ci riconoscono come potenziale preda e, di conseguenza, scappano. Sarà suggestione, è facile giudicare quando si è tra gli squali chiusi al sicuro in una gabbia. Vi assicuro però che nel momento in cui me lo sono trovato davanti agli occhi, il terribile predatore degli oceani è diventato quasi un gigante buono. Ero letteralmente affascinata da lui e non avevo paura. Trattenuto dall’odore delle esche, si limitava ad osservarmi con aria superba e maestosa. Era come se volesse farmi capire che è lui il re indiscusso dell’oceano, e non si può che averne profondo rispetto. 

una avventura incredibile trovarsi davanti a uno squalo che ti guarda .
Maria Grazia De Luca
Maria Grazia De Luca
Laureata in Lingue e Letterature Straniere con un Master in Traduzione e personal trainer a tempo perso. Appassionata di viaggi e sport all'aria aperta. Amo girare il mondo ma più che una viaggiatrice mi piace definirmi una VISITATRICE, MGVISITOR infatti è il nome del mio blog. Quando mi trovo in un posto nuovo immagino di essere un’ALIENA appena arrivata sulla Terra, che osserva con interesse e curiosità tutto ciò che è attorno, che vuole imparare il più possibile da questa stravagante ma bellissima civiltà. Vado a caccia di emozioni, visito luoghi che pochi conoscono, amo vedere gli animali nel loro habitat, parlare con le persone, mangiare insieme a loro e conoscere le loro storie perché penso fermamente che l’umanità, in fondo, non sia una brutta specie. CULTURA, CIBO e NATURA: queste sono le tre parole chiave, i tre elementi fondamentali per vivere un viaggio! Nonostante mi senta, a volte, un extraterrestre, mi impegno a restare “umana”. “Stay Human”