Multa salata per due aziende del gruppo: Amazon Services e Amazon EU sanzionate per pratica commerciale scorretta
Amazon, l’azienda di commercio online più conosciuta al mondo, ha solo un obiettivo nella sua attività: soddisfare i propri clienti dalla A alla Z. Sotto la scritta, scorre una freccia che va dalla A alla Z, dando l’impressione di un sorriso, perché si può trovare davvero di tutto.
Fondata nel 1994 e lanciata nel 1995, Amazon inzialmente vendeva solo libri, ma presto cominciò a vendere anche DVD, CD, software, videogiochi e tecnologia in genere.
Oggi su Amazon troviamo davvero di tutto e possiamo anche riempire il frigorifero facendo la spesa on line. Un servizio che copre a 360 gradi (o quasi) tutte le esigenze dei consumatori. E per fidelizzare i clienti, l’azienda leader nel settore delle vendite on line ha inserito l’opzione “acquisto singolo” e “acquisto periodico”, in modo da garantirsi un fatturato regolare dal cliente, su diversi prodotti. Certo, è un’opzione ma, a quanto pare, non è commercialmente corretta, anzi, è addirittura sanzionabile.
Amazon arrabbiata
La freccia che parte dalla A e finisce sulla Z, ora è arrabbiata, non sorride più.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha irrogato una sanzione di 10 milioni di euro in solido a due società del gruppo Amazon, le aziende lussemburghesi Amazon Services Europe S.à r.l. e Amazon EU S.à r.l.
Grazie all’attività istruttoria, l’Antitrust ha accertato che Amazon attua una pratica commerciale scorretta consistente nella pre-selezione dell’acquisto periodico per un’ampia selezione di prodotti offerti sul sito. In particolare, nella pagina web dove sono descritte le caratteristiche dell’articolo selezionato, viene pre-impostata l’opzione “acquisto periodico” anziché “acquisto singolo”, sia per prodotti venduti da Amazon sia per prodotti venduti da terzi sul marketplace.
In questo modo, si limita in modo considerevole la libertà di scelta dei consumatori. La pre-spunta grafica dell’acquisto ricorrente induce a comprare periodicamente un prodotto – anche senza effettivo bisogno – limitando così la facoltà di scelta. Inoltre, AGCOn ha ritenuto la condotta attuata dal gruppo, in contrasto con il canone di diligenza professionale perché un operatore dell’importanza di Amazon sarebbe tenuto a costruire le interfacce online, relative ai processi di acquisto, in modo da consentire ai consumatori di effettuare scelte commerciali libere e consapevoli.
In avvio di istruttoria era stata contestata anche la pre-selezione della consegna veloce a pagamento. Rispetto a questa condotta, l’Autorità ha accolto gli impegni proposti da Amazon che in futuro predefinirà soltanto l’opzione di consegna gratuita. Inoltre le due società erogheranno un ristoro a favore dei consumatori che durante il 2023 si sono rivolti al Servizio Clienti per lamentarsi di questa condotta.
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