Assemblea di condominio: occhio alle offese e alle minacce

Se per contraddire l’amministratore, lo offendi e lo minacci, commetti un reato penale

Alzi la mano chi attende con incontenibile emozione, la convocazione dell’assemblea condominiale!

Fantasticando su tante braccia che si dimenano insieme ad altrettante lacrime di commozione, suppongo di scorgere qualche sbuffo di noia e occhi in cerca del vicino di casa a cui lasciare la delega.

L’assemblea condominiale costringe molti di noi ad affrontare non solo piccole questioni di ristrutturazione e manutenzione, ma faccende assai più gravi, quali tovaglie che si scuotono, foglie di piante che cadono e bucato che gocciola….

L’amministratore, spesso al centro di tante controversie, ha il molteplice e talvolta ingrato compito di proporre soluzioni che trovino il consenso di tutti senza far dimenticare il rispetto delle norme di legge.

Ma cosa succede se l’amministratore non ci piace o peggio ancora se commette qualche errore?

L’assemblea condominiale è sovrana, una votazione può sentenziarne la revoca, ma il dibattito prima di giungere ad irrevocabile decisione, spesso attraversa mari molto agitati e se la discussione supera certi limiti si corre il rischio, attraverso minacce ed offese, di commettere un reato penale.

Lo ha deciso la Corte di Cassazione con la sentenza n. 19702/2019.

Il caso affrontato dalla Suprema Corte prendeva in esame alcune affermazioni di una focosa condomina che nel corso di una “tranquilla” riunione di condominio, riferendosi all’amministratrice che evidentemente non godeva della sua stima, urlava “questa è un ladra, la deve pagare, la porto in tribunale, deve avere paura” e, come se non bastasse, per rendere la minaccia ancora più forte, rincarava la dose paventando l’uso di una bomba  per annientare la rappresentante del condominio “metterò una bomba la farò saltare in aria”.

Le affermazioni dell’avventata condomina rientrano perfettamente nella definizione che il codice penale, all’art. 612, da del reato di minaccia.

La Corte ha ovviamente affermato che le frasi pronunciate dall’impulsiva proprietaria consistono nella prospettazione di un male futuro, il cui avvalersi dipende dalla sua volontà e sono idonee a turbare psicologicamente la persona offesa ovvero a intimidirla.

La Corte di Cassazione, ed ancor prima la Corte d’Appello cui l’impetuosa signora si era rivolta dopo aver perso il primo grado di giudizio, ha poi sostenuto come il contesto di un’Assemblea di Condominio non possa giustificare il tono aggressivo delle frasi e che la condotta della condomina avesse l’intento di sfogarsi pubblicamente con un atteggiamento di pesante ed aggressiva contestazione, quindi del tutto ingiustificabile.

In sostanza, attenzione all’ Assemblea di condominio ed alle insidie che nasconde!

Forse a volte è meglio farsi rappresentare dal vicino di casa, sempre che i rapporti di vicinato siano buoni, altre volte è meglio rimanere a casa propria per evitare guai se riteniamo di non essere in grado di limitare e di controllare i nostri impulsi.

In ogni caso la legge ci consente di impugnare le delibere che riteniamo errate entro 30 giorni dal ricevimento del verbale se abbiamo preferito rimanere a casa o entro 30 giorni dalla data di Assemblea se abbiamo deciso di parteciparvi o di farci rappresentare.

Avete delle curiosità o volete un parere legale? Inviate la vostra mail a info@zetatielle.com. L’avvocato Zagarrigo vi risponderà

Avv. Luciano Zagarrigo
Avv. Luciano Zagarrigo
Avvocato dal 1997, Cassazionista dal 2016 Dice di sè :“Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare” diceva Sir Winston Churchill… Nella vita come nel lavoro resta sempre un buon consiglio, e nella mia professione spesso ti salva la vita. In questo incredibile mestiere, si incrociano molte storie, coppie che si separano, bambini confusi, aziende che falliscono e lavoratori in difficoltà, ma anche famiglie che nascono così come imprese che si creano. Qualunque sia la divergenza da risolvere, la lite da sedare, non si deve mai dimenticare che al centro di ognuna di queste storie, ci sono persone, donne, uomini, bambini, imprenditori, persone che a volte hanno solo sbagliato il tempo, il tempo giusto per parlare o quello per ascoltare…Oltre 20 anni di professione con l’entusiasmo di chi vuole sempre immaginare, costruire ed osservare, cosa accadrà nei prossimi 20...”