Belcolade Award 2023: Alla ricerca del miglior cioccolatiere d’Italia

Belcolade Award 2023: La finale del concorso che decreterà il miglior giovane cioccolatiere d’Italia

Durante la finale in programma il 17 novembre a Milano, a contendersi il titolo sono sei giovani pasticceri molto promettenti. Sono chiamati a creare proposte che a creatività e gusto dovranno aggiungere “l’ingrediente” della sostenibilità. A valutarli sarà una giuria internazionale di cui fa parte anche il M.O.F Thierry Bamas.

C’è chi è letteralmente nato con la passione per i dolci, e chi l’ha scoperta dopo anni di studio; chi ha già fatto esperienza in ristoranti stellati britannici e francesi e chi, prima ancora di compiere trent’anni, ha avviato un proprio laboratorio di pasticceria. Sono Valeria Romanò, Gianluca Trisolini, Gianluca Fiore, Francesco Senette, Gabriel Gianforchetti e Fabio Capasso, sei giovani intraprendenti dai 18 ai 30 anni, provenienti da tutt’Italia, accomunati dalla grande attrazione per l’utilizzo nei laboratori di pasticceria, di un ingrediente: il cioccolato, prodotto sempre più amato anche dagli italiani che, in media, ne consumano 4 chilogrammi l’anno a testa.

Conosciamo meglio i finalisti

L’ultima tappa di avvicinamento alla finale del Belcolade Award 2023, si è svolta nei giorni scorsi nel quartier generale di Puratos Italia, azienda con sede a Parma che fa parte dell’omonima multinazionale belga, leader nell’offerta di una gamma completa di ingredienti, soluzioni e servizi innovativi per l’industria della panificazione, pasticceria e cioccolato, che viene proposto ai professionisti del settore con il brand Belcolade. In questa occasione i finalisti hanno incontrato il presidente della giuria Davide Malizia, già campione del mondo di pasticceria, che ha svelato quali saranno le prove da superare. Il momento clou si svolgerà a Milano il prossimo 17 novembre presso il nuovo Food Experience Center di Puratos.

Ma conosciamo meglio questi giovani ragazzi che si contenderanno il Belcolade Award 2023.

Valeria Romanò

30 anni, lavora come consulente per il ristorante Koinè di Legnano.

Ha frequentato la scuola alberghiera concludendo con un diploma in pasticceria e arte bianca. Poi le prime esperienze all’estero: a Londra presso i magazzini Harrods e in uno dei ristoranti di Heston Blumenthal.Tornata in patria per un periodo ha deciso di frequentare un corso alla scuola Identità Golose di Milano e di lavorare per ristoranti stellati.Si è laureata in pasticceria e management presso l’École Ducasse di Yssingeaux, vicino a Lione. Attualmente lavora come Tecnico di ricerca e sviluppo nel campo della pasticceria e della panificazione.

Ha partecipato al Belcolade Award 2023 con una monoporzione al gusto di bergamotto, cremoso alla nocciola e una mousse al cioccolato al latte Camerun 45%.

Gabriel Gianforchetti

28 anni, lavora al Fortini Lab ad Albano Laziale in provincia di Roma.

Da giovanissimo si è iscritto all’istituto artistico, scuola di bigiotteria, per poi trasferirsi alla scuola alberghiera dove ha studiato prima in cucina e successivamente in pasticceria. Ha proseguito la formazione in Francia. Negli ultimi sei anni si è formato in un istituto di pasticceria a Lione e ha iniziato le prime esperienze lavorative in hotel, ristoranti e laboratori di pasticceria. Per il futuro vorrebbe perfezionarsi nelle sculture artistiche, di zucchero e di cioccolato.  Ha partecipato al Belcolade Award 2023 presentando una rosa dei venti di cioccolato, con dei sentori di pepe, banana e frutto della passione.

Fabio Capasso

28 anni, lavora al San Barbato Resort Spa&Golf di Lavello in provincia di Potenza.

Considera la pasticceria come un laboratorio di “chimica” all’interno del quale si ha la possibilità di creare qualunque cosa partendo dagli elementi di base, solo con le giuste conoscenze. Tra i sogni nel cassetto quello di aprire una piccola boutique.

Ha partecipato al Belcolade Award 2023 con Flora, una monoporzione che nella forma ricorda un fiore.

Francesco Senette

27 anni, lavora alla pasticceria La Fabrique di Marano Vicentino.

Si definisce molto rigoroso ma anche estroso. Da sempre appassionato al mondo dell’arte bianca e della pasticceria, soprattutto al cioccolato, ama mettersi alla prova e capire come stanno evolvendo le mode dolciarie e in particolare il cioccolato. La torta sacher è il suo dolce preferito e in futuro sogna di vincere la coppa del mondo come pasticcere. Ha partecipato al Belcolade Award 2023 con Brama, una monoporzione con Camerun 45%, agrumi e nocciola.

Gianluca Trisolini

27 anni, titolare della pasticceria Trisolini Dolci Note a Mottola in provincia di Taranto.

Ama definirsi “figlio d’arte” perché il padre è orafo e per le sue due passioni: la pasticceria e la musica. È laureato in violino. Si è addentrato nel mondo del cioccolato circa due anni fa, dopo aver partecipato a diversi corsi di pasticceria e cioccolateria. Arrivare in finale è stato già un grande traguardo, ma per il futuro sogna di affermarsi nel mondo dell’imprenditoria italiana. Ha partecipato al Belcolade Award 2023 con una monoporzione composta da una lastra di cioccolato salata, una finta dacquoise al gianduia, un cremoso alla nocciola con una composta di albicocca e lime.

Gianluca Fiore

26 anni di Palestrina in provincia di Roma.

Ha scelto di fare il pasticciere fin da piccolo, imitando la nonna e la mamma nella preparazione dei dolci in casa. Il suo sogno è quello di aprire un’attività incentrata sul mondo del cioccolato. Ha scelto di partecipare al concorso per la sua innata voglia di mettersi in gioco, di sperimentare e di accrescere le proprie abilità personali. Al Belcolade Award 2023 ha presentato una monoporzione denominata Camerun: caffè, nocciola, cioccolato Camerun monorigine, biscotto morbido e un croccantino alla nocciola.

Belcolade award 2023 - i sei finalisti, vestiti con casacca bianca e cappello da chef pasticcere sono seduti ad un tavolo e seguono la lezione

Cosa dovranno fare gli sfidanti?

«I sei giovani che hanno superato la semifinale sono tutti molto concentrati e particolarmente preparati», spiega Davide Malizia che li ha accompagnati durante il percorso di avvicinamento alla prova finale. Una prova che, a detta del Maestro pasticcere, sarà «molto tecnica e molto bella e che riserverà sorprendenti effetti speciali». Gli sfidanti dovranno realizzare tre preparazioni: una pralina a basso contenuto di zucchero; uno snack senza glutine; una pièce in cioccolato secondo le tecniche e l’estro artistico di ognuno. Unico vincolo alla fantasia l’utilizzo di Belcolade Selection e Origins e dei pralinati Patis France.

«I concorrenti – prosegue Malizia – dovranno studiare tanto e fare ricerca per riuscire a stupire la giuria internazionale. Un’attenzione particolare dovrà essere prestata alla sostenibilità in tutte le fasi della preparazione e della presentazione dei prodotti».

MIlano, 17 Novembre 2023

La «versatilità» del cioccolato è l’aspetto che attrae di più i sei giovani pasticceri che si sono già cimentati in monoporzioni di cioccolato monorigine Camerun e paste di frutta secca nocciola e/o pistacchio. C’è chi il cioccolato e i suoi due elementi che lo compongono, principalmente burro di cacao e cacao in polvere, lo usa anche nelle preparazioni salate per arrotondare il sapore della carne o come salsa nelle insalate. E c’è chi lo utilizza in laboratorio come se si trattasse di uno degli elementi chimici della Tavola periodica. C’è chi sogna di aprire una piccola boutique del cioccolato e chi, in futuro, si vuole specializzare in sculture artistiche, sempre rigorosamente in cioccolato.

Ora non resta che attendere la prova finale del 17 novembre a Milano dove i giovani pasticceri cercheranno di conquistare i voti dei componenti di una giuria internazionale di cui fa parte anche il Meilleur Ouvrier de France Thierry Bamas. In quell’occasione si conoscerà il nome del primo classificato del Belcolade Award 2023 che avrà la possibilità di partecipare al Cocoa Trip, un viaggio in un Paese di origine del cioccolato Belcolade per vedere anche le positive ricadute sugli agricoltori coinvolti nel progetto «Cacao Trace»: un programma per l’approvvigionamento sostenibile del cacao incentrato sulla produzione di un cioccolato dal gusto migliore e in grado di creare al contempo valore economico e sociale per tutti, dai contadini nei Paesi d’origine al consumatore finale.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”