“Camalloterapia”: la cura “portuale” dei Pirati dei Caruggi

La camalloterapia è un metodo rivoluzionario di approccio alle problematiche moderne, che consente di evitare il confronto con l’es, l’ego, il super io, e tutta la sfera interna del soggetto. Consente inoltre di trasportare la problematica sull’esterno e di risolverla con un pattone” (Fabrizio Casalino).

Troppo difficile? Troppi paroloni?

Proviamo così: “In questi tempi, un po’ di senso portuale, nel risolvere i problemi, può essere utile” (Fabrizio Casalino).

Più chiaro adesso? Non ancora? Belin, siete duri di comprendonio eh…

Diamo ancora una spiegazione: “Una persona pura di animo, con determinati valori e modi di esprimersi educati, viene sovvertita dalla camalloterapia. Finito lo spettacolo, uscito dal teatro, dirà parolacce, e avrà valori più pragmatici” (Enrique Balbontin).

In breve: “Una scuola di vita accelerata, dove si ride, perché ridere fa bene e ne abbiamo davvero bisogno” (Alessandro Bianchi).

Camalloterapia

E si ride, a crepapelle, si ride fino alle lacrime, durante tutto lo spettacolo. Centoventi minuti, senza pause, senza interruzioni, che volano via in un amen, tanto da farti pensare: “Belin, ma è già finito?”.

Personaggi già conosciuti al grande pubblico, ma con testi rinnovati, personaggi nuovi di zecca, e momenti “solo” dove i maestri della stand-up comedy si rivelano davvero tali. Momenti in coppia, e poi il gran finale, con i “Fab Four di San Donato” tutti insieme sul palco.

Una scenografia pazzesca (non si è davvero badato a spese nell’allestimento), fa da corollario alla camalloterapia: tranquilli, c’è la ormai mitica “recensione” del locale ligure, c’è il Maestro del Vaffaanghala, c’è la consueta analisi sulle abitudini genovesi, e non può mancare la mimica (assai “erotica”). Non mancano naturalmente le pillole di cultura e di storia, c’è il “Bobo”, e ci sono gli ausiliari del traffico.

Non vi spoilero altro: avete stasera e domani pomeriggio per partecipare alla terapia di gruppo, che vi trasformerà in camalli doc e che, questo è doveroso ricordarlo, porterà anche delle palanche nelle tasche dei terapisti (altrimenti dovranno andare a lavorare).

Voglio solo aggiungere che “Sestri P”, versione genovese di “Let it be” dei Fab Four di Liverpool, è semplicemente geniale, e che la “mission” dell’azienda “Liguria Digitale” piacerà sicuramente a “Greta Tuborg”.

camalloterapia - i pirati dei caruggi. a sinistra Alessandro Bianchi, al centro Fabrizio Casalino, in basso Enrique Balbontin

I Pirati dei Caruggi

Mi è capitato, nel corso degli anni, di intervistare sportivi, uomini politici, personaggi dello spettacolo, e semplici cittadini: posso assicurarvi di non essermi mai divertito tanto, nell’intervistare Alessandro Bianchi, Fabrizio Casalino ed Enrique Balbontin. Andrea Ceccon era assente giustificato, in quanto in mutua (ha mandato il certificato medico).

Qualche minuto di allegria assoluta, una piccola lezione di “cultura ligure”, dove, tra tutti, abbiamo sparato un po’ di belinate, e che mi ha lasciato come ricordo, una convinzione: siamo tutti un po’ camalli.

Quelli che vi proponiamo sono gli highlights dell’intervista. La versione integrale è disponibile sul canale YouTube di Zetatielle Magazine.

Camalloterapia” va in scena stasera, alle ore 21:00 al Teatro Politeama Genovese (Via Nicolò Bacigalupo 2 – Genova) e domani, domenica 4 dicembre, alle ore 18:00.

Potete seguire I Pirati dei Caruggi su Facebook, Instagram e sul canale YouTube.

Guarda la versione integrale! (clicca qui)

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.