Cercasi personale nel settore alberghiero: cresce l’offerta del settore ma molti giovani italiani continuano a preferire l’estero: perchè?
La pandemia ha segnato un profondo impatto su molti settori economici, ma il settore alberghiero italiano sta dimostrando una ripresa vigorosa. I dati del 2023 rivelano un aumento significativo del numero di dipendenti, portando a una riflessione sulla salute e sull’evoluzione di questo settore cruciale.
Il settore alberghiero rappresenta uno dei pilastri dell’economia italiana, offrendo numerose opportunità di lavoro. Tuttavia, recenti dati rivelano una realtà complessa riguardo all’occupazione, in particolare per quanto riguarda l’impiego di giovani italiani e la crescente presenza di manodopera straniera.
Un Record Storico
Nel 2023, il settore alberghiero ha registrato una media di 224.026 dipendenti, con un picco che ha raggiunto i 313.506 lavoratori nel mese di luglio. Questo rappresenta il massimo storico per il settore, superando il precedente record di 210.132 lavoratori nel 2019, anno precedente alla crisi pandemica. Questi dati non solo evidenziano la ripresa post-pandemia, ma anche un trend positivo nell’occupazione nel settore turistico-ricettivo.
Ma, malgrado la ripresa del settore sia un segnale positivo, allo stesso tempo pone anche interrogativi sulle dinamiche occupazionali. Un aspetto chiave da considerare è la percentuale di giovani lavoratori nel settore alberghiero. I dati indicano che quasi la metà dei dipendenti è composta da giovani, in particolare quelli sotto i 30 anni, che rappresentano il 27,8% della forza lavoro. Questo trend dimostra come il settore possa fungere da trampolino di lancio per le nuove generazioni, offrendo opportunità di impiego e crescita professionale.
Ma è un’opportunità davvero per tutti?
AAA cercasi personale
L’estate appena trascorsa ha vissuto un curioso precedente storico: la forte richiesta di personale. Ovunque, in Italia, da nord a sud, soprattutto nelle località turistiche, sono tanti gli alberghi e le strutture ricettive che hanno esposto cartelli “Cercasi personale“, senza contare le richieste del settore della ristorazione.
Un segnale più che positivo per la ripresa del settore alberghiero, poichè indica un incremento del turismo nel nostro Paese.
E allora la domanda sorge spontanea: di tanti giovani qualificati provenienti dai vari istituti alberghieri, quanti vengono realmente impiegati e perchè i giovani italiani non rispondono a tale domanda?


Guardiamo insieme qualche dato:
Nel 2023, la media di lavoratori dipendenti impiegati nelle aziende alberghiere ha raggiunto i 224.026, evidenziando un incremento del 6,6% rispetto ai livelli pre-pandemia. Questo aumento è significativo e mostra come il settore abbia reagito alla crisi con una rapida espansione dell’occupazione.
L’età media dei lavoratori nel settore è di 40 anni, ma si osserva un aumento significativo nelle fasce di età estreme. I lavoratori sotto i 20 anni sono aumentati del 34,8%, mentre quelli sopra i 60 anni hanno visto un incremento del 34,7%. Questa tendenza suggerisce una crescente diversità demografica nella forza lavoro, con opportunità per le generazioni più giovani e supporto per i lavoratori più anziani.
Il genere gioca un ruolo cruciale nel settore alberghiero. Con 118.250 donne occupate, che rappresentano il 52,8% del totale, il settore si distingue per una maggiore presenza femminile. Questo dato è particolarmente incoraggiante, in quanto indica un trend di crescita delle opportunità lavorative per le donne, che ha visto un aumento dell’8,5% dal 2019.
Ma l’analisi più interessante è quella delle tipologie contrattuali che rivela altrettanto interessanti dinamiche occupazionali.
Considerando sempre l’anno 2023, Federalberghi comunica che i lavoratori a tempo indeterminato sono stati 75.961, rappresentando il 33,9% del totale. Al contrario, i lavoratori stagionali sono aumentati a 107.501, costituendo il 48% del totale. I contratti a tempo determinato si sono ridotti, mentre i contratti intermittenti hanno mostrato un leggero aumento. Questo suggerisce una maggiore stabilità per i lavoratori a tempo indeterminato, ma anche una continua necessità di manodopera stagionale per soddisfare la domanda turistica.


Gli italiani preferiscono emigrare
Tuttavia, sebbene ci siano buone opportunità, non si può ignorare il fatto che molti giovani italiani scelgono di non intraprendere carriere nel settore, malgrado la loro preparazione scolastica specifica nel settore alberghiero. Le percezioni negative legate alla precarietà del lavoro stagionale, i salari relativamente bassi e le condizioni di lavoro possono scoraggiare i neolaureati e i giovani diplomati dall’ingresso in questo mercato.
Contemporaneamente, la presenza di manodopera straniera nel settore alberghiero è aumentata, rappresentando il 30,8% della forza lavoro. Nel nord-est del Paese, questa percentuale sale addirittura al 41%. Questi dati evidenziano due fattori, uno positivo e uno preoccupante.
Il primo: questa componente di manodopera straniera arricchisce il tessuto sociale e rappresenta un fattore di integrazione fondamentale, dimostrando come il settore possa essere un veicolo di inclusione e diversità. Il secondo fattore, quello preoccupante, è che questo fenomeno solleva interrogativi importanti sulla capacità del settore di attrarre e mantenere lavoratori italiani.
Ciò significa che, nonostante l’ottima offerta formativa delle scuole alberghiere italiane, la domanda di lavoro nel settore supera spesso l’offerta di professionisti formati, Questa disparità crea uno scenario in cui le aziende si trovano costrette a cercare manodopera altrove, pertanto tale domanda viene soddisfatta da personale non qualificato o estero. Se è vero che i lavoratori stranieri possono portare con sé competenze specifiche, come la conoscenza di lingue straniere (una carenza frequente nei giovani italiani) e diversità culturale, contribuendo a un ambiente di lavoro dinamico e internazionale, è altrettanto evidente che spesso disposti ad accettare contratti stagionali e salari più bassi, vedono nel lavoro alberghiero un’opportunità per migliorare le proprie condizioni economiche, sia in Italia che nel loro paese d’origine.
Il Ruolo degli Alberghi nel Mercato del Lavoro
Il settore alberghiero svolge un ruolo fondamentale nel mercato del lavoro italiano, specialmente per le categorie di lavoratori che tradizionalmente affrontano maggiori difficoltà. Quasi la metà dei lavoratori impiegati nel settore è costituita da giovani, e il 52,8% del totale è rappresentato da donne. Questo equilibrio è significativo, poiché dimostra come il settore alberghiero favorisca la conciliazione tra vita lavorativa e personale, permettendo così una maggiore inclusione e supporto per le fasce più vulnerabili del mercato del lavoro.
In questo contesto, Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha dichiarato: “Il quadro che emerge dalla ricerca condotta dalla Federalberghi sulla base dei dati INPS, in collaborazione con EBNT, è per noi la conferma che il comparto sta andando nella direzione giusta. Per le fasce solitamente più penalizzate nel mercato del lavoro, si è infatti registrata una crescita proprio nel settore del turismo. L’auspicio è che si tratti di una vera e propria tendenza, destinata a produrre ulteriori sviluppi anche con il supporto e l’attenzione costante della nostra categoria.”
Prospettive Future
La ripresa del settore alberghiero in Italia rappresenta una storia di resilienza e crescita. I dati del 2023 offrono una visione chiara delle tendenze emergenti e delle opportunità per migliorare le condizioni di lavoro e favorire l’inclusione. Con un numero record di occupati e un’attenzione crescente verso la diversità, il settore alberghiero ha l’opportunità di posizionarsi come un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. Le sfide rimangono, ma il futuro appare luminoso, a patto che tutti gli attori del settore collaborino per costruire un ambiente di lavoro prospero e giusto per tutti.
Malgrado le prospettive future per il settore alberghiero italiano sembrino promettenti, è essenziale che le istituzioni e le associazioni del settore continuino a monitorare e sostenere le esigenze dei lavoratori, garantendo che le politiche occupazionali siano allineate con le dinamiche del mercato. La recente firma del rinnovo del CCNL Turismo, che ha visto una rappresentanza superiore all’80%, rappresenta un passo importante verso la stabilità e il riconoscimento dei diritti dei lavoratori.
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