Tassa di soggiorno: per Federalberghi, un tributo iniquo

La Tassa di Soggiorno, o City Tax, è diventata una realtà comune nelle destinazioni turistiche in Italia. Introdotte per la prima volta negli anni ’90, queste tasse hanno lo scopo di finanziare progetti di sviluppo turistico locale, manutenzione delle infrastrutture e promozione della cultura. Nel corso degli anni, la Tassa di Soggiorno è stata dibattuta per la sua efficacia, equità e impatto sul turismo, diventando un argomento centrale nei dibattiti politici e nelle discussioni tra operatori turistici e visitatori.

Uno degli aspetti fondamentali della tassa di soggiorno è il suo ruolo nella finanziare progetti a beneficio della comunità locale e del turismo. I proventi vengono spesso utilizzati per migliorare le infrastrutture turistiche, preservare il patrimonio culturale e sostenere eventi e attività promozionali. Questo approccio mira a garantire che il turismo non solo porti benefici economici temporanei, ma contribuisca anche a uno sviluppo sostenibile a lungo termine.

Impatto sul Turismo

Uno degli aspetti controversi della Tassa di Soggiorno riguarda il suo impatto sul settore turistico. Alcuni operatori ritengono che questo tributo possa scoraggiare i visitatori, creando una percezione di aumento dei costi di viaggio. D’altro canto, gli sostenitori sostengono che la tassa di soggiorno possa essere vista come un contributo volontario per sostenere la destinazione turistica visitata, consentendo la realizzazione di progetti che migliorano l’esperienza complessiva del turista.

La gestione della tassa di soggiorno è un elemento critico per il suo successo. È essenziale garantire un’amministrazione efficiente e trasparente dei fondi raccolti per evitare controversie e malcontento tra gli operatori turistici e la comunità locale. Inoltre, la comunicazione chiara e aperta riguardo all’uso dei fondi è fondamentale per ottenere il sostegno dei visitatori.

È importante notare che la tassa di soggiorno può variare notevolmente da una regione all’altra in Italia e da città in città. Ogni destinazione può scegliere di implementare la tassa secondo i propri criteri, stabilendo importi e regole specifiche. Questa diversità può generare confusione per i visitatori e sollevare la necessità di una maggiore armonizzazione e trasparenza nell’approccio alla tassazione del turismo.

Una tassa iniqua

La decisione di individuare l’esercizio ricettivo come unico punto di prelievo nei confronti dei turisti è profondamente iniqua. Perché in questo modo l’imposta di soggiorno non è pagata dagli escursionisti, che invadono le città senza pernottare, né da coloro che pernottano in alloggi semiclandestini. Perché chi soggiorna nelle strutture ricettive già concorre in misura cospicua al pagamento delle imposte locali, in primis la TARI“. Così si esprime il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, che, nell’ambito della discussione sulla Tassa di Soggiorno in Italia, ha sollevato alcune critiche significative durante un’audizione presso la Commissione Finanze del Senato.

La sua dichiarazione iniziale ha messo in evidenza la profonda iniquità della decisione di prelevare l’imposta esclusivamente dagli esercizi ricettivi, affermando che questa pratica non coinvolge gli escursionisti giornalieri e coloro che alloggiano in strutture semiclandestine.

Nucara ha, inoltre, sottolineato la sua opinione riguardo alla contribuzione già consistente delle strutture ricettive al pagamento di imposte locali, con particolare riferimento alla TARI. Egli ha proposto una sostituzione della tassa di soggiorno, suggerendo di assegnare ai comuni una quota del gettito IVA generato da tutte le attività turistiche o di istituire una city tax più equa e inclusiva.

La Tassa di Soggiorno in Italia è un elemento importante nel tentativo di gestire il turismo in modo sostenibile e responsabile. La sfida sta nel trovare un equilibrio tra la necessità di finanziare lo sviluppo turistico e la preoccupazione di non scoraggiare i visitatori. La trasparenza, la partecipazione della comunità e una gestione oculata dei fondi sono chiavi per garantire che la Tassa di Soggiorno giochi un ruolo positivo nel plasmare il futuro del turismo in Italia.

Occorre trasparenza e neutralità

Federalberghi ha espresso sostegno per l’idea di una regolamentazione uniforme dell’imposta di soggiorno su tutto il territorio nazionale, auspicando principi chiave come la trasparenza, la neutralità, la ragionevolezza e il coinvolgimento. La trasparenza richiede che ogni comune renda conto di come gestisce le risorse derivanti dalla tassa di soggiorno. La neutralità implica l’applicazione uniforme dell’imposta su tutte le strutture turistiche, indipendentemente dalle loro dimensioni.

La ragionevolezza sottolinea la necessità di confermare un tetto massimo di cinque euro per persona, considerato già una sovrattassa significativa.

Infine, il coinvolgimento richiede la partecipazione degli operatori turistici nelle decisioni sull’istituzione della tassa e sulla destinazione del gettito.

Nucara ha anche evidenziato una discrepanza tra la legge che prevede l’utilizzo dei proventi per sostenere le strutture ricettive e la pratica effettiva dei comuni. Ha proposto che il nuovo regolamento nazionale includa una misura stabile per finanziare la riqualificazione delle strutture, destinando loro una percentuale del gettito dell’imposta di soggiorno.

“La legge prevede che l’imposta debba finanziare interventi a sostegno delle strutture ricettive, ma questa previsione è inapplicata dai comuni. Il nuovo regolamento nazionale sia accompagnato da una misura stabile, che finanzi la riqualificazione delle strutture ricettive destinandovi un’aliquota del gettito dell’imposta di soggiorno”.

Alessandro Nucara – Direttore generale di Federalberghi

Ulteriori punti sollevati da Federalberghi riguardano la semplificazione delle procedure, sostenendo che alle imprese non dovrebbero essere richiesti documenti già in possesso delle amministrazioni, e l’onerosità della riscossione, chiedendo il rimborso degli oneri sostenuti dalle strutture per la gestione dei pagamenti con carta di credito.

In conclusione, la proposta di Federalberghi cerca di affrontare le criticità attuali della Tassa di Soggiorno in Italia, mirando a un sistema più equo, trasparente e partecipativo. Resta da vedere come il dibattito si evolverà e se si attueranno riforme significative per migliorare l’efficacia e l’accettazione di questa imposta nel contesto turistico italiano.

Immagine di copertina generata con IA

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”