“Fase due” e lockdown: come sarà la nostra estate?

Il programma di lavoro esposto dal Premier Conte alle Camere è stato un resoconto di “work in progress” che prevede delle serie ed oggettive misure che saranno attuate nei prossimi giorni, quella che ormai conosciamo come “fase due” del lockdown. Riguardandole oggi, a mente fresca, non si può dire che non abbiano individuato una serie di provvedimenti giusti, sacrosanti e indiscutibili. App su smart phone a parte, che credo sia il punto più delicato e difficile, quanto annunciato in merito alla strategia sull’emergenza sanità, i cinque punti declinati dal Presidente del Consiglio sono di indubbia saggezza.

Fashion estate 2020

Si deduce che malgrado lo sblocco graduale del lockdown e l’arrivo del piano “fase due”, il must della moda delle prossime stagioni sarà la mascherina con guanto coordinato. Potrete scegliere il colore, il modello, la griffe, ma dovrete rigorosamente indossarla, anche d’estate o, per lo meno, fino a quando non si troverà una terapia efficace o un vaccino.Potrete anche scegliere il disinfettante più adatto al vostro naso e rigorosamente di marca.

Che abbiano ragione o meno gli illustri virologi, Nobel o candidati tali, sull’origine di questo maledetto virus, il rischio di contagio resta elevatissimo. Pertanto impossibile fidarsi dell’amico, del parente o del collega ed è obbligatorio proteggere se stessi e gli altri.

Conte annuncia i vari punti con il tono che tanto piace a Conti, il presentatore lampadato, sciorinandoli come si usa fare con le nomination del grande fratello. Un format tanto caro al suo capo della comunicazione.

Tra l’altro, il Governo, attraverso l’affascinante e autorevole sorriso dell’Avvocato nazionale, annuncia anche che è in atto la distribuzione capillare di dispositivi di protezione per personale sanitario in primis e per la popolazione.

Prisencolinensinainciusol (olrait!)

Il work in progress della “fase due” prevede Covid Hospital, contact racing, sblocco del lockdown e app su smart phone, ovvero un corso di inglese accelerato gratuito e offerto dallo Stato. Si, perchè dire ospedali dedicati al coronavirus, mappatura dei contagiati e ripresa delle attività non fa figo e non è abbastanza à la pàge.

Tradotto significa che avremo un controllo su tutto il territorio dei possibili contagiati, in modo da mappare, attraverso tamponi e analisi del sangue , la popolazione positiva (o negativa). Che è cosa buona e giusta. La posizione geolocalizzata sul cellulare susciterà non pochi dubbi e polemiche. Staremo a vedere.

La cosa che fa sorridere, per lo meno quelli che non fanno parte del gruppo “le bimbe(minkia n.d.r.) di Conte”, è che il Premier annuncia che, cito testualmente, “i covid hospital come strumento fondamentale della gestione ospedaliera dei pazienti. La presenza di strutture appositamente dedicate al covid 19 riduce infatti notevolmente il rischio di contagio per gli operatori sanitari, ma anche per i pazienti che sono ricoverati per altre malattie“. Ora, non vogliatemene, ma non ci vuole una laura in virologia, scienze occulte e arti di trasfigurazione per capire che un reparto dedicato riduce il rischio di contagio.

Tempestivamente

E qui arriviamo alla nota dolente. Torniamo a quella frase letta e sottoscritta con il sangue patriota nel decreto del 31 gennaio:” necessario provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario sia sul territorio nazionale che internazionale, finalizzate a fronteggiare la grave situazione internazionale determinatasi“. E continua a passare come i sottotitoli del telegiornale la frase detta da Conte:”Per cui riteniamo che il governo ha anticipato la reazione ponendo in essere tutte le azioni di sua competenza necessari e utili a tutelare i beni primari della vita e della salute dei cittadini “.

Tempestivamente…Tutte le iniziative.. finalizzate a fronteggiare…tutte le azioni necessarie e utili… Forse è solo quel “tempestivamente” che non torna.

Il piano esposto ieri, non è che forse, doveva già essere pronto per la metà di febbraio? Già, si può controbattere, e chi lo sapeva che sarebbe arrivato un simile disastro? L’OMS, può essere una risposta?

Sempre tanto per disquisire, in pure chiacchiere da bar dello sport, qualcun altro potrebbe dire già si fa presto a dire, ma sai quanto costa e dove li prendevano i soldi? 5 milioni poteva essere un buon inizio, può essere anche questa un’altra risposta?

E in merito alla tempestività, certamente il 21 aprile, e questo è un dato di fatto, arriva 81 giorni dopo il primo DPCM.

Inoltre, tutto questo ha un costo.

Dove troveranno la liquidità per pagare il conto? Basterà l’immissione di nuovi buoni del tesoro? Chi investirà sulla buona vecchia Italia, visto la prevista e inevitabile recessione dovuta al lockdown? Chi scommetterà su un’Italia che quest’anno sarà giocoforza privata del turismo e della cultura, risorse primarie del nostro territorio?

God only knows.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”