Foto di figli sui social? La sua privacy vale più di un like

Foto di figli sui social, la tutela dei minori nell’era digitale e il fenomeno dello sharenting: “La sua privacy vale più di un like”, il nuovo spot del Garante

Nell’era dei social media, l’irresistibile voglia di mostrare al mondo quanto siano carini, buffi e cresciuti i propri figli porta molti genitori a condividere foto e video sui propri profili facebook, instagram e tiktok. Ma dietro a quella che può sembrare una semplice dimostrazione d’affetto, si nasconde un lato oscuro: l’esposizione a rischi che potrebbero compromettere la sicurezza e il benessere dei minori.

Un fenomeno in continua crescita è quello legato agli influencer, che hanno trasformato la condivisione familiare in un vero e proprio business. Un esempio emblematico è quello dei The Ferragnez, ovvero Chiara Ferragni e Fedez, che con i loro figli Leone e Vittoria hanno creato una narrativa quotidiana condivisa con milioni di follower. Per un periodo, hanno persino gestito una pagina Instagram dedicata alla famiglia, mostrando ogni momento significativo della loro vita. Questa scelta, pur essendo motivata da ragioni di visibilità e branding, ha innescato una tendenza pericolosa: molti genitori, ispirati da questo modello, hanno iniziato a emulare l’esempio, spesso senza riflettere sui rischi.

Quando condividere diventa un rischio

La spettacolarizzazione della vita privata dei figli, infatti, può avere conseguenze che vanno ben oltre la semplice perdita di privacy. Oltre alla volontà di mostrare momenti affettuosi o divertenti, alcuni genitori sono mossi anche da motivazioni meno nobili, come la speranza di diventare famosi o di monetizzare i propri profili social.

Postare contenuti che diventano virali, infatti, può tradursi in visibilità e, in alcuni casi, in guadagni economici. Tuttavia, questo approccio rischia di trasformare i figli in strumenti di marketing, esponendoli a una pressione e a pericoli che vanno ben oltre il controllo dei genitori. Da una parte, si costruisce un’identità digitale senza il consenso dei diretti interessati, cioè i nostri figli; dall’altra, si alimenta un fenomeno di esposizione che può sfociare in utilizzi impropri delle immagini condivise.

Quello che mettiamo in rete, resta per sempre e quando si tratta di bambini, oltre ad abusare della loro immagine senza il loro consenso, purtroppo il rischio è che vengano intercettate e usate su siti pedopornografici.

“La sua privacy vale più di un like”: la nuova campagna del Garante Privacy

La sua privacy vale più di un like” è il claim scelto dal Garante Privacy per la nuova campagna istituzionale volta a sensibilizzare i genitori sui rischi dello sharenting. La campagna si propone di educare le famiglie a un uso più consapevole dei social media, sottolineando come la condivisione ossessiva e costante di immagini dei figli possa avere conseguenze gravi e durature sulla tutela minori.

Lo spot, in onda sulle reti radio-televisive della Rai e diffuso anche attraverso i social media del Garante, si avvale di un linguaggio ironico per catturare l’attenzione del pubblico. L’attore Luca Angeletti interpreta un professore che, rivolgendosi a una “classe” di genitori, spiega i rischi dell’esposizione eccessiva in rete. Un messaggio chiaro e diretto: ciò che viene pubblicato online può essere catturato, riutilizzato per scopi impropri o, nei casi più estremi, finire su siti pedopornografici.

I rischi dello sharenting: identità digitale e relazioni familiari

Per questa tendenza, cioè la condivisione sui social, costante e ossessiva, da parte dei genitori di foto e video dei propri figli, è stato addirittura coniato un termine vero e proprio, sharenting, che proviene da due parole inglesi “share” (condividere) e “parenting” (allevare i figli). Il fenomeno dello sharenting non è nuovo all’attenzione del Garante Privacy, che da tempo ne monitora le implicazioni. Uno dei principali rischi riguarda l’identità digitale del minore, che i genitori costruiscono senza il suo consenso. La condivisione di immagini e video sin dalla tenera età, a volte persino di ecografie, crea una traccia digitale che potrebbe influire sulla formazione della personalità del bambino.

Questo comportamento potrebbe inoltre generare tensioni nelle relazioni familiari. Quando i figli cresceranno, potrebbero non approvare l’immagine pubblica che i genitori hanno creato per loro. Il conflitto tra il desiderio di condividere momenti felici e la necessità di proteggere la privacy è un tema cruciale che richiede una riflessione approfondita.

sharenting tutela minori - una mamma con un bimbo in braccio, seduta di schiena su un divano, sta postaando una fotografia del figlio su un social
sharenting – immagine creata con IA bing

Una scelta consapevole: proteggere i dati personali dei minori

Il claim della campagna, “La sua privacy vale molto più di un like”, è un invito esplicito ai genitori a riflettere prima di pubblicare contenuti che riguardano i propri figli. La tutela della privacy è un diritto fondamentale, soprattutto per i minori, che non hanno ancora la capacità di scegliere come gestire la propria immagine.

Condividere meno non significa amare di meno: è una forma di rispetto per l’individualità del bambino e per la sua futura libertà di costruire la propria identità digitale. I genitori devono adottare un approccio più critico e responsabile, valutando attentamente le conseguenze di ogni post.

Lo sharenting è un fenomeno complesso che richiede un cambiamento culturale. Sensibilizzare le famiglie sui rischi legati alla condivisione online è il primo passo per proteggere i minori in un mondo sempre più connesso. La campagna del Garante Privacy (GPDP) rappresenta un segnale importante in questa direzione, ricordando che il valore della privacy non può essere misurato in like.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”