Gaslini a colori: la pediatria si illumina di sogni

Il progetto “Ospedali dipinti” di Silvio Irilli arriva con le sue immagini e i suoi colori anche al Gaslini di Genova. Una iniziativa nata dieci anni fa con il solo scopo di rendere la degenza ospedaliera un pò meno angosciosa, soprattutto per i bambini. E’ un progetto che non si appoggia ad alcuna fondazione, associazione o onlus. Un semplice progetto artistico per “umanizzare” reparti di strutture ospedaliere attraverso decorazioni a tema. 

Il che significa che non comporta alcun costo per le strutture ospedaliere che deecidono di abbellire i loro reparti con immagini e colori volti a dare speranza e ad “esorcizzare” la paura.

Ma come nasce questo progetto e chi è Silvio Irilli?

Silvio Irilli: un talento senza confini

Silvio Irilli è uno degli artisti più conosciuti e ammirati dell’arte contemporanea. Si potrebbe dire “trent’anni di carriera e non sentirli“, poiché la sua immaginazione, il suo estro e la sua sensibilità sono sempre prorompenti e intatti, così come la sua innata sensibilità. Chissà se nel lontano 1998 la RAI aveva capito il potenziale di quel giovane disegnatore, ingaggiato per Solletico, il programma per ragazzi con il quale Silvio si è presentato al mondo.

La gioia di incantare e stupire i bambini con i suoi personaggi e le sue storie, si uniscono alla sua infinita passione per l’arte e per il mare. Un’animo sensibile e buono che ha sempre conservato la genuinità e la beata fantasia del bambino che è dentro di lui e che non ha mai voluto diventare grande.

Un essere umano che non può circoscriversi al paese d’origine, ma che è patrimonio dell’umanità. Infatti Silvio Irilli è il talento senza confini che ha attraversato gli oceani per abbellire con i suoi colori e il suo amore per il mare e per lasciare la sua firma al Georgia Acquarium di Atlanta negli Stati Uniti. Un Acquario nel cielo che incanta ogni giorni migliaia di visitatori.

E perchè non portare il mare e il suo fantastico mondo negli ospedali?

Ospedali dipinti

Nasce nel 2012 il progetto “ospedali dipinti“. Silvio Irilli mette al servizio dei malati la sua creatività e comincia a dipingere sogni e speranze sui muri freddi e nudi dei reparti ospedalieri. Sale d’attesa, reparti di readioterapia e pronto soccorso sembrano rinascere dai suoi pennelli e cambiano la prospettiva del concetto rigido di “ospedale”, in un colorato processo di umanizzazione. Un ambiente accogliente aiuta a sopportare meglio il percorso di cura e di degenza. Un sollievo non solo per gli ammalati ma anche per le famiglie, soprattutto se i pazienti in questione sono bambini.

Sono infatti ormai 6000 i metri quadri dipinti, e 19 gli ospedali italiani che hanno aderito al progetto dove l’artista ha trasformato uno o più ambienti in mondi colorati con cui i piccoli pazienti possono interagire.

Ambienti emozionali“, come li descrive lo stesso Silvio, “perchè il paziente è soprattutto una persona“.

“Quando un bambino entra in ospedale il suo sogno si ferma e subentrano le paure. Con OSPEDALI DIPINTI desidero far continuare il loro sogno anche in ospedale e mettere a disposizione il loro mondo, che è fatto di colori, fantasia, gioia!”

 (Silvio Irilli)

L’ospedale (è) di tutti

L’ospedale è davvero un bene comune. Cura e degenza: due linee parallele dello stesso binario di pari importanza, a livello psicologico e morale sia sul paziente che sulla famiglia nel percorso della malattia. Poter vivere questa dolorosa esperienza in un ambiente emozionale, accogliente e sereno che rassicura e conforta è certamente più sopportabile e meno invasivo.

Ogni cosa ha un costo, è vero. Ma l’unione fa la forza. Per questo il progetto è indipendente da qualsiasi forma giuridica. La sua crescita e la sua riuscita è frutto di donazioni spontanee delle persone, alla collaborazione delle Onlus e al contributo di sponsor. Ecco perché la firma più bella e più importante non è quella dell’artista, ma di tutti coloro che, contribuendo, si sentono parte di un progetto di accoglienza al paziente e di supporto ai medici trasformando i reparti in un sogno tutto a colori.

Chiunque può quindi contribuire alla realizzazione di reparti ospedalieri rigenerati con colori e sorrisi, attraverso donazioni private o partecipando a crowdfunding.

Gaslini a colori

È partita la campagna crowdfunding in collaborazione con Associazione Gaslini Onlus. L’obiettivo è trasformare alcuni reparti e zone dell’Ospedale e renderli ancora più “a misura di bambino” grazie alle opere di Silvio Irilli di OSPEDALI DIPINTI. 

Far continuare il sogno dei bambini anche durante le terapie o la degenza ospedaliera all’ospedale pediatrico Istituto Giannina Gaslini di Genova.

Questo è il grande e ambizioso progetto dell’artista Silvio Irilli. Con la sua iniziativa OSPEDALI DIPINTI e grazie alle donazioni e il sostegno di aziende e privati, tramite l’Associazione Gaslini Onlus, trasformerà gli ambienti ospedalieri in mondi fantastici “a misura di bambino”.

Per realizzare il progetto GASLINI A COLORI l’Istituto Giannina Gaslini ha chiesto all’Associazione Gaslini Onlus di avviare una speciale campagna di crowdfunding sulla sua piattaforma online.

Tra i vari interventi, il progetto GASLINI A COLORI prevede una riqualificazione della Sala Procedure del reparto di Emato-Oncologia dell’Istituto Giannina Gaslini. Sapendo che i bambini entrano ancora svegli in questa sala chirurgica per affrontare l’intervento e saranno accompagnati dai genitori, l’artista Irilli ha pensato di trasformare lo spazio nella sala comandi di un sottomarino, con vetrate sui fondali marini che potranno vedere anche sul soffitto dal lettino.

Per donare

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”