Guadagni facili online, moral suasion: sei influencer sotto indagine

Quando gli influencer promettono guadagni facili e viaggi da favola, sembra che la trasparenza sia il loro viaggio più lungo! Ma il meraviglioso magico mondo dei social è un pò come l’America del Novecento, dove nulla era impossibile e i sogni potevano diventare realtà.

Oggi come allora, basta crederci davvero.

In verità, la vera trappola di internet, in genere, e dei social, nello specifico, è che è un enorme mercato con miliardi e miliardi di bancarelle e controllare tutti gli “ambulanti” non è così semplice, soprattutto quando non ci sono neppure le regole e quelle che ci sono cambiano da Paese a Paese, malgrado gli standard internazionali.

E poi, c’è questa nuova professione che spopola e alla quale tutti aspirano: diventare in-flu-en-cer!

Voglio una vita spericolata

Dalla casalinga che si fa i selfie nel bagno come le bimbeminkia di 13 anni, al sessantenne palestrato che vuole essere seducente come un ventenne, passando per tutti quei giovani scaldabanchi che “ce la sanno solo loro” come si vive, con l’aspirazione a diventare famosi.

E poi ci sono i nuovi santi della new economy dei poveri: gli influencer che hanno trovato il santo graal del guadagnare senza fare un tasso, o meglio, senza pagare le tasse e, naturalmente, cercando di arricchirsi sulle spalle del prossimo, quello ingenuo e credulone che ancora è convinto che nella vita si possa guadagnare con un clik.

Ma come sempre, nel gioco di guardie e ladri, prima o poi il crimine non paga e qualcuno rimane impigliato nella rete della giustizia.

Finita la disquisizione più o meno personale, parliamo di fatti, e i fatti sono che sei influencer sono finiti dritti dritti sotto indagine per attività sospette ai danni degli utenti.

Eravamo sei amici online, che volevano cambiar(si) il mondo…

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha recentemente avviato sei procedimenti istruttori nei confronti di sei influencer di rilievo. Questi individui sono stati accusati di promuovere strategie per ottenere alti guadagni senza chiarire che si tratta di pubblicità.

I destinatari di queste azioni includono Luca Marani, Big Luca, Alessandro Berton, Hamza Mourai, Michele Leka e Davide Caiazzo.

E non finisce qui: quattro influencer, Ludovica Meral Frasca, Sofia Giaele De Donà, Milena Miconi e Alessandra Ventura, sono stati soggetti a iniziative di moral suasion per il loro comportamento similee sono finite nel mirino per la loro mancanza di trasparenza nella sponsorizzazione di brand e strutture turistiche.

Guadagni facili…senza fare un tasso!

Partiamo dagli influencer Luca Marani, Big Luca, Alessandro Berton e Davide Caiazzo.

Secondo l’Autorità, questi individui utilizzano piattaforme social e siti web per pubblicare foto e video in cui offrono a pagamento metodi per ottenere guadagni importanti e facili. Ma c’è un problema: non chiariscono adeguatamente che questi contenuti sono di natura pubblicitaria. In pratica, ingannerebbero i loro follower, facendo credere che i loro metodi siano infallibili e nascondendo dettagli cruciali come costi e informazioni delle aziende coinvolte. Secondo AGCM, un comportamento che non solo inganna i consumatori, ma potrebbe anche violare le normative sulla pubblicità trasparente.

Hamza Mourai e Michele Leka sono accusati di vendere sogni di ricchezza promuovendo guadagni facili. Pubblicano sistematicamente contenuti sui social media in cui pubblicizzano e offrono metodi per ottenere guadagni facili e sicuri tramite criptovalute, senza menzionare i rischi associati. Anche loro non indicano chiaramente la natura promozionale dei loro contenuti, inducendo così i consumatori in errore.

La Moral Suasion: ovvero “guarda mamma come mi diverto”

Oltre alle azioni legali, l’AGCM ha avviato quattro iniziative di moral suasion nei confronti di Ludovica Meral Frasca, Sofia Giaele De Donà, Milena Miconi e Alessandra Ventura.

Fiumi di reel dove “Oddio che bello questo resort!” “Come mi diverto in questa piscina!” “Adooovooo…” “c’è anche il lounge bar per i miei adorati mohito!!!“. Una location casualmente brandizzata qua e là, ma è un dettaglio… Ed ecco che fioccano le prenotazioni perchè “magari ci trovo pure la fighetta di instagram”.

Queste influencer pubblicano foto e video su Instagram mettendo in evidenza brand e strutture turistiche, presumibilmente intrattenendo rapporti commerciali con tali entità.

Anche qui, c’è un problema: non utilizzano diciture che chiariscano la natura promozionale di questi contenuti, violando così le norme sulla trasparenza pubblicitaria.

Chi mi ama mi segua!

Un altro aspetto rilevante delle accuse riguarda la popolarità degli influencer coinvolti, che sembra essere falsata dalla presenza di follower non autentici. Questo fenomeno non solo distorce la percezione pubblica della loro influenza, ma potrebbe anche costituire una pratica ingannevole.

Luca Marani, Big Luca e Davide Caiazzo sono inoltre accusati di vantare testimonianze e recensioni non verificabili, aggravando ulteriormente la situazione.

Le azioni dell’AGCM sottolineano l’importanza della trasparenza e dell’onestà nel marketing digitale.

Parlando seriamente, gli influencer, con la loro vasta audience, hanno un potere significativo nel modellare opinioni e comportamenti. Ma questo potere comporta anche una grande responsabilità.

Le accuse mosse dall’AGCM evidenziano la necessità di normative più severe e di una maggiore vigilanza per proteggere i consumatori dalle pratiche ingannevoli.

L’indagine dell’AGCM sugli influencer mette in luce problematiche cruciali riguardanti la trasparenza nella pubblicità e la tutela dei consumatori. È essenziale che gli influencer e le piattaforme social rispettino le normative esistenti per garantire un ambiente digitale più trasparente e affidabile. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e regolamentazione si potrà contrastare efficacemente la diffusione di pratiche ingannevoli nel mondo del marketing digitale, anche se questo significa che il sogno americano non poi così accessibile a tutti.

leggi qui il comunicato stampa integrale AGCM

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”