Da Pistoia a Miami: Giorgia Giacometti si racconta

Intervista esclusiva alla giovanissima artista toscana

All’amore” è il titolo del singolo d’esordio di Giorgia Giacometti, di cui ci siamo occupati durante l’estate: registrato e prodotto a Miami, USA, uscito il 26 giugno, ha raccolto fin’ora quasi settantamila visualizzazioni su YouTube.

Un paio di mesi dopo, ho avuto la gradita occasione di intervistare la giovane cantautrice toscana, di origine, ma ormai cittadina del mondo, per fare un pò il punto della situazione: da Pistoia a Miami, andata e ritorno, pronta per partire per nuove destinazioni, di vita e musicali. Buona lettura.

L’intervista

Giorgia, partiamo dall’inizio: da Pistoia a Miami…c’è parecchia distanza e parecchia diversità logistica. Come sei finita nella città del “vice”?

Innanzitutto, vorrei ringraziarvi per la possibilità di questa bella intervista; è un piacere.

Direi che la città del “vice” mi ha colto un po’ all’improvviso… un’po’ come la vita in generale. Sono sempre stata appassionata del mondo musicale, una passione che cresce con me ogni giorno. Avendo deciso di proseguire i miei studi negli Stati Uniti, non potevo che scegliere la patria mondiale della musica. È stato proprio un bel salto, da Pistoia a Miami, che mi ha dato la possibilità di vivere le mie giornate a stretto contatto con la musica, collaborando con grandi artisti e musicisti internazionali, non solo a livello musicale ma anche personale.

Come hai vissuto a Miami, che esperienza è stata? Personale e musicale?

Che dire, un’esperienza fantastica. Potrei parlarne per ore, ma purtroppo credo che certe cose per poterle davvero sentire nel profondo, debbano essere vissute, un po’ come la musica. Da una prospettiva generale, è stato interessante conoscere culture e tradizioni diverse, molto lontane da quella a cui ero abituata. Questo si riflette anche nella musica, da clima molto elettronico a quello passionale latino, ramificato nelle strade di South beach. La notte non ha ore e la musica non ha fine.

Perché hai deciso di tornare in Italia?

Nella vita ogni percorso ha il suo tempo; l’evoluzione vissuta in America mi ha dato molto ed era il momento di cambiare di nuovo. Naturalmente, quando sono tornata a casa molte cose erano cambiate… ma forse ciò che più era cambiato ero io stessa. È stato bello tornare a casa e passare il tempo con la mia famiglia. Il futuro è sempre incerto e pieno di sorprese; sono curiosa di scoprire cosa mi riserva.

miami pisoia giorgia giacometti. nella foto la cantante davanti ad uno specchio rotondo, dalla cornice bianca
Come è nata “All’amore” e chi ne è stato coinvolto, a livello musicale e di produzione?

“All’amore” è nata da una mia esperienza personale. Il brano parla di un amore vissuto passionalmente ma anche sofferto. Quello che scrivo riflette la mia vita e la persona che sono. A livello musicale e di produzione, il brano è stato prodotto a Miami in collaborazione con Vinny Venditto e Vincent de Leon. Mi sono divertita molto. Le mie radici italiane, la loro origine latina, e il clima di Miami hanno dato frutto al vibe di “All’Amore”.

Parlami del video, che trovo parecchio sexy, intrigante, ma senza essere volgare.

Il video è stato prodotto in collaborazione con Borotalco e girato a Milano. Riflette la storia amorosa raccontata dal punto di vista del ricordo. Una giornata tipica in casa, dove le emozioni vissute, la voglia ancora accesa, e la confusione tra ricordo realtà spiccano all’interno del video.

Adesso dove vivi? Cosa bolle in pentola?

Adesso sono a Singapore, dove spero di materializzare un progetto musicale al quale sto lavorando. Il prossimo singolo è quasi pronto, ma questa volta si presenterà in veste inglese. Un qualcosa di più potente e accattivante è in pentola. State pronti e affamati!

Potete seguire Giorgia Giacometti su Facebook, Instagram e sul canale YouTube.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.