La maga e il rito a rate

La maga e il rito…a rate

Ciao Margherita. Inizio col dirti che sei simpaticissima e mi hai sempre fatto fare tante risate. E soprattutto nel periodo che ho passato recentemente, ridere mi ha aiutata.

Sono stata diversi mesi piuttosto male. Fortunatamente sono guarita grazie ad una meravigliosa equipe di medici preparati e straordinariamente umani, all’amore della mia famiglia e alla fede (sono molto credente).

Io ho un’amica che è andata da “una strega” e le ha raccontato della mia situazione. Questa maga le avrebbe detto che io sono destinata a riammalarmi se non faccio un certo rito. Il costo è di 3500 € che, volendo, le potrei pagare un po’ per volta.

Naturalmente, ho subito detto di non essere interessata. Ma questa cosa mi ha messo la pulce nell’orecchio e a volte mi chiedo se non valga la pena farlo. Al massimo cosa rischio? Niente.

Tu cosa ne pensi? Sabrina

Cara Sabrina, comincio col dirti che mi fa tanto piacere che ora tu stia bene! La tua storia mi ha fatto venire in mente un mio amico: Antonio Ricci. Lui in queste questioni è esperto e con la sua trasmissione, Striscia la Notizia, ha spesso trattato questi argomenti.

Mi chiedi cosa rischi ad affidarti ad una maga per un rito costosissimo che ha la pretesa di proteggerti da una recidiva, cioè dal sopraggiungere nuovamente della malattia.

Il rito a rate…anche no…

Ti dico il mio pensiero: per me rischi di buttare 3500 €, una parte dei quali potrebbero servirti magari per festeggiare coi tuoi cari l’avvenuta guarigione (con un viaggio per esempio!); rischi di arricchire una persona che fa leva sulla tua paura di ammalarti nuovamente, approfittando della tua buona fede; ma soprattutto rischi di cominciare a credere che la salute sia un privilegio solo per chi può permettersi di pagarsela profumatamente.

Invece, la salute appunto come la malattia sono aspetti altamente democratici: investono tutti, indipendentemente dallo status sociale, dalla razza, dal sesso e dal conto in banca!

Non voglio dire che non possano esistere persone che abbiano dei doni particolari. Almeno, a me piace pensarlo. Ma non penso ne farebbero mai un lavoro.

In più, la tua storia dovrebbe dimostrare che tutto ciò di cui avevi bisogno per guarire ti è stato fortunatamente già donato gratuitamente dalla vita: una famiglia che ti ha sostenuto con amore, una squadra di medici competenti e la fede…non dici in chi o in cosa (Dio, l’Universo, la Natura, ecc.) ma Qualcosa o Qualcuno che ha ascoltato le tue preghiere senza chiedere nulla in cambio. Senza chiederti 3500 €!

Ti auguro ogni bene. Margherita.

Scrivetemi su info@zetatielle.com , risponderò ad ognuno di voi!!!

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Margherita Fumero
Margherita Fumero
Attrice teatrale televisiva e cinematografica. Allieva di Macario, ha lavorato per anni in coppia con Enrico Beruschi. Tra le sue partecipazioni più famose: Drive In di Antonio Ricci e Camera Cafè nel ruolo della stagista Wanda. Dice di sè: Descrivermi? Io? Già è difficile descrivere una persona che si conosce da diverso tempo, figuriamoci se stessi, ma...ci proverò! Anche perché non è così scontato che un individuo si conosca in tutte le sue sfaccettature, nonostante sia in “compagnia di se stesso” da tutta una vita. Infatti, ci sono parti di noi che ci sfuggono, altre che sono sotterrate negli strati più profondi del nostro animo, oppure altre che semplicemente non vogliamo vedere. Io, complice il lavoro che faccio, ho dovuto scavare dentro di me, anche per fare arrivare al pubblico l'emozione che deriva dall'essere in una particolare situazione. In più – e lo dico per chi non conosce la mia formazione – ho frequentato l'Accademia di arte drammatica, non di “arte Comica”! Fu Macario che mi consigliò di dedicarmi al comico, attraverso la frase che cito in tutte le interviste dove mi chiedono dei miei esordi: “con quella faccia lì, devi far ridere”, mi disse. Tuttavia, non si deve pensare che essere attori comici significhi per forza conoscere solo il lato divertente della vita; anzi! Si dice che i più grandi comici della storia siano stati dei depressi; un po' come i clown che, in alcune scuole di mimo e recitazione, vengono presentati come personaggi in realtà tristi. Io, in realtà, a parte qualche triste e naturale accadimento – come quelli che la vita riserva più o meno ad ognuno di noi – non posso sicuramente dire che sia o sia stata una persona infelice. Al contrario: la mia “voglia di far ridere” deriva da quella serenità che ho sempre respirato in famiglia. Mia mamma Luisa era un po' come me: ironica, sorridente e con la battuta pronta. Il mio papà Gino era più riflessivo, più incline alla saggezza, ma sempre sereno. Io ho fatto un bel frullato di queste caratteristiche, ci ho aggiunto quello che la natura mi ha regalato attraverso il temperamento et voilà: signore e signori, questa è la Fumero! Una signora buffa ma dignitosa; un soggetto autoironico ma profondamente rispettoso degli altri; una donna che può interpretare mille personaggi, pur rimanendo sempre se stessa. Una persona che finge sul palcoscenico ma che è profondamente vera nella vita reale.