Più che spiegarvi “Zamora”, vi racconto Neri Marcorè

Potete ascoltare la lunga intervista che ho fatto a Neri Marcorè per SBS Italian, in occasione dell’uscita del suo film “Zamora”, cliccando qui. Oppure potete anche leggere queste mie parole, scritte apposta per ZetaTiElle Magazine, dalle quali cercherò di spiegarvi chi è l’uomo dietro l’artista.

Una sera di gennaio 2023 lo chiamo: “Neri, sono a Garbatella. Se sei a casa ci vediamo per una birra?

Sì Lo’, ma piccola, che sono a dieta per un film

Era uscito da pochi giorni il mio nuovo singolo, “La minoranza”, cantata in duetto proprio con lui, che invece aveva appena finito di girare il suo primo film da regista, “Zamora”.

Durante la birra (piccola e una, ma solo per lui), mi fa vedere sul suo cellulare il primo montaggio del film, una decina di minuti di trailer, che non so se è la parola giusta. Comunque, capisco subito che sarebbe stato un gran bel film. Lui me lo mostrava orgoglioso e allo stesso tempo un po’ intimorito. Non certo perché io abbia chissà quale ascendente su di lui, ma perché lui è così veramente. Sarebbe stato uguale se lo avesse fatto vedere a un bambino.

neri marcorè zamora - la locandina del nuovo film zamora
La locandina di Zamora

Neri Marcorè

Neri è un amico, uno dei pochissimi personaggi molto famosi verso i quali io possa veramente spendere questa preziosa parola. “Zamora” è un nuovo pezzetto di una carriera piena di pezzetti molto colorati e diversi tra loro, che stanno andando a formare un puzzle davvero bellissimo e, per l’appunto, variopinto.

Una carriera del tutto anomala e che gli è capitata. Non l’ha cercata più di tanto. Eppure, consapevole della fortuna iniziale, a differenza di altri lui ha sfruttato l’occasione in maniera intelligente e, soprattutto, rispettosa. Ha studiato, si è preparato. Ha rifiutato, e ha lasciato che fossero le sue passioni e la sua etica a dettare legge, non manager o impresari. Si è anche esposto e mai per mero interesse personale. È cresciuto, si è migliorato, si è mosso. Ha lasciato più di una comfort zone. Si è buttato, è uscito, proprio come un portiere quando è necessario. La verità è che anche Neri Marcorè è Zamora.

Neri è famosissimo e lo sa bene, ma vive come se non lo sapesse. Ha una generosità del tutto aliena all’ambiente di cui fa parte. Ci sta in mezzo, certo, e che male c’è? In quanti non lo farebbero? Ci sta in mezzo per necessità? Sì, certo, ma il fine è diverso: la sua necessità è quella di poter fare quello che ama, non per forza quello che gli conviene. Se poi le due cose coincidono… credo sia il sogno di chiunque, a prescindere dalla popolarità (che non ha solo lati positivi, anzi).

Quello che dico lo so bene, non parlo e non scrivo mai di cose che non so. Proprio per questo non farò una recensione del film: io mi occupo di altro. Non basta avere gli occhi per vedere un film, come non basta avere le orecchie per ascoltare una canzone. O meglio, non basta per credere di saperne, di poterne parlare pubblicamente, come io sto facendo qui. Quindi mi limiterò a dire che mi è piaciuto molto, perché questo sì, si può dire sempre.

Quello che dico lo so bene, dicevo, e lo dimostro raccontando com’è nato il nostro rapporto.

lorenzo santangelo a sinistra e neri marcirè a destra, con le cuffie in testa, intenti a cantare

Premio Fabrizio De André

Era il gennaio del 2022, io partecipavo in gara al Premio Fabrizio De André, lui ne era ospite. Quella sera ho avuto un paio di colpi di fortuna: il primo è che ho vinto, con la mia canzone “L’arancio”, il secondo è che, in scaletta, Neri era l’ultimo ad esibirsi prima della proclamazione del vincitore, che avrebbe ricantato il suo pezzo. Proprio perché la sua esibizione era piuttosto avanti nell’orario, Neri era arrivato più tardi e non aveva potuto ascoltare le sei canzoni in gara. Incuriosito, quando hanno proclamato il vincitore è voluto rimanere a bordo palco per ascoltarlo. Per ascoltarmi.

Io, abbastanza emozionato sia perché non mi aspettavo di vincere, sia perché la canzone mi emoziona sempre, faccio “L’arancio” piano e voce, proprio perché (a dimostrazione del fatto che fosse inaspettato) uno dei miei musicisti era andato via prima. Mi prendo fino all’ultimo applauso e esco dal palco. La prima persona che incontro è Neri, che non avevo mai visto prima in vita mia. Mi abbraccia, un po’ commosso, e mi dice che avevo scritto un capolavoro. Era sinceramente colpito. Del resto, chi glielo faceva fare? Era, come sempre, genuino.

Un paio di giorni dopo gli scrivo in privato attraverso uno dei suoi canali social, chiedendo a lui o a chi per lui disponibilità per un’intervista, lasciando il mio numero e la mia e-mail. Dopo poco mi arriva un messaggio su whatsapp: “Lo’, mi dicono che mi hai cercato. Dimmi tutto”. Gli spiego che lavoro per la SBS, la radiotelevisione nazionale australiana, e che vorrei intervistarlo per la mia rubrica Parlando di Musica (che potete trovare qui).

zamora neri marcorè e lorenzo santangelo abbracciati sul palco

La Minoranza (work in progress)

Da quel giorno cominciamo a scriverci e ad instaurare un rapporto. Un paio di mesi più tardi mi torna in mente una canzone che avevo scritto qualche anno prima, nel 2017. La riascolto e penso che non solo potrebbe piacergli, ma che potrebbe anche accettare di cantarla con me. Gli mando quindi un provinaccio piano e voce del pezzo, chiedendogli se gli va di farla in duetto. Nessuna risposta. Passano due settimane, niente. Decido di scrivergli: “Neri, guarda che se non ti sbrighi la propongo a Pupo!”. Mi risponde subito: “Ce fai ’n affare!”. E basta, più niente. A quel punto non so cosa pensare. Forse è troppo impegnato e non ha avuto tempo di ascoltarla o, più probabilmente, non può o non vuole farlo e invece di dirmelo preferisce far cadere la cosa. Non insisterò, lo capirei in ogni caso. Dopo qualche giorno, mi scrive semplicemente: “Oh, quando registriamo?

Ecco chi è Neri Marcorè: un personaggio molto popolare, impegnatissimo, che trova il tempo per aiutare un cantautore quasi sconosciuto, senza avere assolutamente nulla in cambio, solo per stima e generosità. Nemmeno per amicizia perché, quando abbiamo registrato la canzone, era la seconda volta che ci vedevamo. L’amicizia è arrivata dopo.

Per questo ho deciso di promuovere così il suo film, “Zamora”. Non scrivendo della pellicola, ma raccontando chi è Neri. Credo sia questa, nel mio piccolissimo, la migliore pubblicità che possa fargli. Perché, inevitabilmente, la propria arte è la prosecuzione naturale della persona.

Potete seguirmi su Facebook, Instagram, YouTube, Spotify e ascoltare la mia musica cliccando sull’immagine qui sotto.

isola inaccessibile - musick

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Lorenzo Santangelo
Lorenzo Santangelohttps://www.instagram.com/lorenzosantangelomusic/
Lorenzo Santangelo è un cantautore, autore, scrittore, conduttore radiofonico e, sinceramente, molto poco altro. Di lui diranno che ha fatto anche cose buone, tra cui due album, due EP, un romanzo, due racconti e tre trasmissioni radiofoniche. Ha ottenuto qualche riconoscimento, tra cui il Premio De Andrè: non a caso l’anagramma di Premio De André è “depredare nomi”. Innamorato della parola, della musica, del vino, della Roma e di almeno un altro paio di cose che sarebbe meglio non citare in questa sede, pare abbia fatto molta strada, vivendo tanti anni in Australia e diventandone cittadino: infatti l’anagramma di australiano è “suola rinata”. Ma anche “suora latina”, e infatti è tornato in Italia, dove ogni tanto lo si può trovare in concerto oppure in qualche bar.