Al di là dei tempi attuali di emergenza Covid-19, in cui, necessariamente, se vogliamo vedere una mostra o un’opera dobbiamo per forza collegarci a uno smartphone o un tablet o un PC, quello dei social network è diventato il nuovo ecosistema dell’arte. L’arte dunque si fa sempre più Social e frequenta un luogo non convenzionale. Un luogo a cui molti artisti ambiscono. Più che arrivare al museo, si tende a raggiungere centinaia di migliaia di followers su Instragram.
I social sono un luogo di cultura
Le piattaforme social hanno un ruolo determinante oggi, perché l’arte non è mai stata così accessibile. Sono un nuovo spazio a disposizione per artisti, galleristi e istituzioni culturali, e possono far diventare un’opera virale in poche ore. Per paradosso un artista pressoché sconosciuto può raggiungere la popolarità a colpi di like.
Il rapporto Online Art Trade Report dell’Hiscox , già nel 2015, rivelava che Facebook e Instagram sono i canali più usati per scoprire nuove tendenze e nuovi talenti. Infatti sempre secondo il rapporto Online Arte Trade i nuovi media amplificano enormemente il giro d’affari del mercato dell’arte. Da 1,5 miliardi in cinque anni si è passati a 4,22 miliardi di dollari.


Instagram e i nomi importanti
Giusto per prendere qualche nome a caso e capire come i social possono amplificare il tutto, Banksy, la star della Street Art, ha un profilo Instagram da 5 milioni di followers. Per non parlare di Maurizio Cattelan, che pubblica un’immagine all’incirca ogni due giorni ma cancellando quella precedente in modo tale che nella sua gallery compaia sempre e solo l’ultimo post pubblicato.
L’artista, quindi, usa il social del momento come fosse un progetto d’arte. In modo creativo e in controtendenza, invitando chi lo visita a soffermarsi sull’ultima immagine e senza nessuna volontà di creare engagement o community. Infatti è seguito da 172 mila followers ma lui, ovviamente, non ne segue nessuno.


La corsa all’oro dei followers
L’arte sui social si fa interessante non solo per gli artisti, i galleristi e i collezionisti, ma anche per il grande pubblico che viene travolto e ammaliato da immagini di opere d’arte che contribuiscono alla diffusione della conoscenza.
Ed ecco quindi partire la “corsa all’oro” dei follow per collezionisti, musei, artisti. Tutti pronti a postare opere o a ricercare inedite, e a volte anche discutibili modalità, per promuovere arte e iniziative. Per cui via libera a Facebook, Instagram e anche al più più giovane Tik Tok. Vale la regola del like.
L’interesse verso i numeri social
Insomma, gli “Artisti da Social Network” stanno cambiando le regole del mondo dell’arte. Ignorano il mondo istituzionale delle gallerie, case d’aste e musei, forse rendendole il valore che l’arte più bella è quella più condivisa. Seppure nessuno lo dichiarerà mai ufficialmente, nemmeno sotto tortura, sempre di più le gallerie guardano con interesse ai “numeri” social dei propri artisti.
Alcune gallerie, tra le più aggressive, soprattutto americane, addirittura impongono la presenza sui social quale sbarramento di selezione. Ciò gli procura, e non diranno mai nemmeno questo, un pubblico nuovo di collezionisti da cui attingere, supportare nella crescita e educare a piacimento. Risultato: galleria piena. Artisti, aprite un profilo Social.