La risposta alla crisi drammatica di tante famiglie, la legge 3/12 o legge salva suicidi
L’espressione legge salva suicidi spiega già tutto sull’urgenza e la necessità di interrompere la drammatica soluzione che moltissimi cittadini, privati o professionisti hanno scelto per risolvere i problemi economici.
Dati suicidi drammatici
Numeri spaventosi, dal 2012 al 2018, in Italia sono 937 le persone che hanno deciso di togliersi la vita perché hanno perso il lavoro o perché hanno debiti. Parliamo di oltre 130 persone all’anno!
Non arrendersi e chiedere aiuto
Tragedia psicologica, economica e sociale che meriterebbe un’approfondita analisi. In questo breve articolo verranno sintetizzati gli aspetti generali di questa legge che, seppur ancora semi sconosciuta, si pone l’obiettivo di ridare alle persone una seconda possibilità, per sé stessi e per la propria famiglia.


Quando la legge aiuta
La legge 3 del 2012 sul sovraindebitamento è stata successivamente trasfusa nel nuovo codice della crisi di impresa e dell’insolvenza che oggi prevede anche la cancellazione del debito.Ricorrendo al meccanismo dell’esdebitazione senza utilità, è possibile cancellare il proprio debito anche senza pagamento nei confronti dei creditori.
Un treno che pssa una volta sola!
Un’ipotesi che si può sfruttare una sola volta nella vita, possibile per chi non possiede redditi né beni da vendere o da cedere ai creditori anche solo in garanzia, per cancellare le passività.
Qualii sono i debiti esclusi dall’esdebitazione?
Non si possono cancellare i debiti che derivano da:
obblighi di mantenimento e alimenti;
risarcimento dei danni da fatto illecito extracontrattuale, nonché le sanzioni penali e amministrative di carattere pecuniario che non siano accessorie a debiti estinti.
Requisiti ed opzioni
La procedura del sovraindebitamento resta inalterata in merito ai requisiti per aderire ed alle opzioni per gestire il debito.
Il piano del consumatore: Possono aderire gli imprenditori non fallibili (la legge sul fallimento oggi riformata nella procedura di liquidazione giudiziale), imprenditori non commerciali, comuni cittadini.
Accordo con i creditori: quando il debito o gran parte di esso deriva da attività di impresa, il piano di ristrutturazione dovrà essere accettato almeno dal 60 % dei creditori o dal singolo creditore che da solo detiene il 60% del debito complessivo.
Liquidazione del patrimonio: è l’opzione scelta da chi decide di mettere in liquidazione il proprio patrimonio per saldare i creditori
Pazza gioia e poi chiedi aiuto alla legge? ovviamente no
Quanti debiti ci sono, come sono stati creati, quali proprietà o redditi ci sono.
Come sono stati creati significa che viene escluso dalla procedura il debitore incauto, cioè colui che ha generato debiti con il proprio incauto e colpevole comportamento. Acquisti continuati e superflui oltre le proprie effettive capacità di solvenza, investimenti aziendali consapevolmente sproporzionati, tenore di vita incompatibile con la propria forza economica.
Il Tribunale e l’Organismo di Composizione della Crisi
E’ utile sapere che tutta la procedura si svolge attraverso il Tribunale, anche con il supporto di un legale di fiducia, depositando un’istanza che spieghi dettagliatamente la situazione debitoria e le possibili soluzioni utili alla ristrutturazione del debito, ai tempi e modi di pagamento;
L’OCC costituito da professionisti esperti, iscritti in un apposito elenco di gestori della crisi, provvederà ad analizzare la situazione e approvare o modificare il piano di risoluzione.
UN AIUTO REALE
Ogni possibile strada da percorrere è direttamente e realmente proporzionale alla fotografia personale del debitore. La legge salva suicidi nasce proprio per andare incontro alle serie esigenze della persona.
Esiste una possibilità reale e concreta per risolvere quanto sembra impossibile. Vale la pena informarsi e chiedere aiuto.
La legge salva suicidi dovrebbe chiamarsi Legge nuove opportunità.