Il leone: un giorno con il re della foresta, tra vita selvaggia e…coccole!

Parlando di questo possente animale non possiamo non pensare all’emozionante e travolgente cartone de “Il Re Leone“, il film d’animazione che ha fatto emozionare grandi e piccini. Il racconto della vita di un animale, tra i più interessanti al mondo. Ma scopriamo qualcosa in più sul re della foresta.

Ciò che rende il leone così possente e bello è senz’altro la sua criniera. La criniera rappresenta il suo simbolo di grandiosità e prestigio, all’interno del branco. Diciamo che è un elemento importante per impressionare le leonesse.

La criniera si sviluppa piano piano e raggiunge la sua massima maestosità dopo quattro o cinque anni di vita, quindi solo nell’età adulta che coincide anche con la maturità sessuale.

Un’altra caratteristica è la forza che attribuiamo a questo animale, amplificata dalla potenza del suo ruggito. Infatti, può essere sentito fino ad una distanza di 8 km.
La sua “voce” è molto importante perchè viene utilizzata come mezzo di comunicazione tra i diversi branchi.

il leone sdraiato dietro la sua leonessa, l'abbraccia

Un giorno da leone

I leoni sono gli unici felini a vivere in gruppo. Vivono aiutandosi l’uno con l’altro, cacciano insieme e difendono insieme il loro branco. Ma attenzione, non sono i maschi ad andare a caccia, bensì le femmine. Gli esemplari maschi si occupano della protezione del territorio e della riproduzione. A proposito di questo, i leoni sono monogami, cioè si accoppiano con una leonessa ed è per tutta la vita. O per lo meno,fino a quando mantengono il comando.

La durata dell’accoppiamento è di pochi minuti, ma il leone deve essere certo di aver ingravidato la femmina. Per questo può arrivare ad accoppiarsi fino a 100 volte in due giorni.

I cuccioli vengono allevati esclusivamente dalle madri, ma dopo due o tre anni, abbandonano il gruppo per conquistare il controllo di un altro branco. Non vanno via soli, ma formano delle piccole compagnie che sono il frutto di un legame consolidato fin da piccoli.

Ecco perchè i maschi adulti controllano costantemente il loro territorio. Non si sa mai quando qualche gruppetto di giovani “bulli” arrivano per fare man bassa delle loro femmine.

Le leonesse, invece, non abbandonano mai il gruppo nel quale sono nate.

dei giovani cuccioli di leone vicino ad un tronco d'albero disteso per terra

Quello che forse non sai …

Nella famiglia dei grandi felini, quello a possedere la voce più potente è senz’altro il leone. C’è da precisare, infattti, che tra tutti gli unici in grado di ruggire sono solamente il giaguaro, la tigre e il leopardo.

All’interno di un branco, la riproduzione delle coppie avviene nello stesso periodo. Questo per tutelare e garantire la salvaguardia della specie. Infatti, in caso di attacco da parte dei predatori, è ben difficile sterminare l’intera prole, come succederebbe se i cuccioli fossero pochi e distribuiti nell’arco dell’anno. In questo modo, le perdite si riducono di molto e, inoltre, le leonesse collaborano tra loro per nutrire e crescere i loro piccoli.

Quando pensiamo al leone sembra quasi scontato attribuirgli il ruolo di combattente. Il re della foresta, infatti, è impegnato spesso in combattimenti e lotte. Ma tutto questo avviene solo per proteggere le sue femmine e non il cibo.
Quello che forse non sapete è che, il leone, nonostante la sua ferocia e il suo istinto da lottatore, non ha la fama di essere cacciatore di esseri umani. L’animale che detiene questo record è il simpatico ippopotamo. Se incontrate un leone nella savana, però, non vi consiglio di cercare di verificare tale inclinazione!

animale - una leonessa sdraiata nell'erba e due cuccioli che gli saltano addosso

Il Re della foresta è minacciato!

Come la maggior parte degli animali, anche il leone rientra nel gruppo delle specie minacciate dalla crudele attività dell’uomo.

Il re della foresta è sotto continua minaccia da parte della medicina tradizionale. Le loro ossa, come anche quelle delle tigri, vengono utilizzate per dei rimedi di cura. Questo porta, quindi, a svolgere azioni di bracconaggio che con il passare del tempo hanno fatto calare, in soli 21 anni, la popolazione dei leoni del 42%.

Inoltre, la sua presenza è ormai molto limitata. Il territorio occupato dai leoni è solo dell8%. In Africa, ad esempio, è completamente assente al di fuori delle aree protette. Ma a sud sono in atto progetti di ripopolamento della specie.

E poi c’è il leone Christian

Alla fine, il leone è sempre un felino, un grosso micione, forse un pò cresciuto, ma pur sempre un grosso grosso micione. Quanti di voi hanno un gatto e sanno di che coccole può essere capace?

Bene, in cattività, non sempre un animale si trova in condizioni di disagio. E’ il caso di Christian, il cucciolo di leone, in vendita da Harrod’s a Londra e che fu “adottato” da una coppia australiana. La storia è semplice. Il leone viene cresciuto da questa coppia, fino a quando arriva ad un’età e a delle dimensioni che non possono più permettergli di frequentae il parco della chiesa dove era tenuto. Così lo riportano nel suo habitat naturale in Africa, dove per un buon periodo collaborano e assistono anche all’avvio della sua integrazione per poi lasciarlo definitivamente alle cure di George.

Chirstian piano piano riesce ad ambientarsi e conquista addirittura un branco. Dalla sua leonessa ha anche dei cuccioli e la sua vita è quella di un qualsiasi leone. Ma viene il momento in cui la coppia che lo aveva allevato vuole rivederlo e va in Africa. George sconsiglia vivamente questo incontro, in quanto il tempo che è passato è tanto, troppo, e il leone ormai è diventato selvaggio. Inoltre è un capo branco e ha sviluppato tutte le tecniche di difesa del suo territorio. Avvicinarsi è molto, molto pericoloso. “Sicuramente Christian ormai non ci riconoscerà più. Ormai è un maschio adulto perfettamente integrato, ce ne rendiamo conto, ma vogliamo provare ad incontrarlo lo stesso“.

Volete sapere come è andato l’incontro?

Guardate qui…

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.