Mercato libero dell’energia: cosa cambierà nel 2024

Da gennaio 2024 per i clienti domestici di gas naturale e da aprile 2024 per i clienti domestici di energia elettrica finisce il mercato tutelato dell’energia e si entra nell’era del mercato libero, ma sono ancora molti a non aver capito la differenza e, soprattutto, cosa cambierà in bolletta dal prossimo anno e quali sono le migliori soluzioni per una serena transizione energetica.

Il mercato energetico è un elemento cruciale per l’economia di qualsiasi nazione, e la sua dinamica è influenzata da una serie di fattori, tra cui la politica, l’offerta e la domanda, e gli eventi geopolitici. Uno degli aspetti più rilevanti di questo settore è la distinzione tra il mercato libero e quello tutelato, i quali hanno impatti diretti sui prezzi dell’elettricità e del gas.

I prezzi dell’energia nel 2023 si sono riassorbiti, ma nel 2024 ci sarà un nuovo rialzo seppure non si arriverà livelli registrati nel 2022, quandoil prezzo unico nazionale (PUN) è quasi triplicato rispetto all’anno precedente.

Cos’è il mercato libero e cos’è il mercato tutelato?

Il mercato tutelato è caratterizzato da prezzi regolamentati dal governo, mirati a garantire prezzi accessibili per i consumatori. Tuttavia, a partire dal 2024, i clienti domestici italiani non avranno più accesso a questo regime, sia per il gas naturale (dal gennaio 2024) che per l’energia elettrica (dal aprile 2024). Questo segna un passo importante verso il mercato libero, dove i prezzi sono determinati dal libero gioco della domanda e dell’offerta.

La transizione dal mercato tutelato al libero è significativa e ha conseguenze dirette sui consumatori. Moreno Scarchini, fondatore di EnergRed, anticipa un probabile aumento dei prezzi dell’elettricità, sottolineando l’imminente termine del Prezzo Unico Nazionale Elettricità (PUN) e i cambiamenti nell’approccio delle aziende del settore. «Questo e molti altri fattori ci portano a stimare un nuovo picco del Prezzo Unico Nazionale Elettricità (PUN)» sottolinea Moreno Scarchini.

Andamento dei Prezzi del Gas e dell’Energia Elettrica: Dal 2022 al 2023

Il 2022 ha visto un’impennata dei prezzi dell’elettricità, con il Prezzo Unico Nazionale (PUN) quasi triplicato rispetto all’anno precedente, raggiungendo livelli record. Questa escalation è stata attribuita a una serie di fattori, inclusi problemi di approvvigionamento e il conflitto tra Russia ed Ucraina. Nel 2023, tuttavia, la situazione è migliorata con una significativa diminuzione della domanda e condizioni meteorologiche favorevoli che hanno contribuito a stabilizzare i prezzi, pur rimanendo su livelli elevati.

«Siamo passati da un PUN fermo a 39 euro del 2020 a superare i 125 euro nel 2021, per arrivare poi a sfiorare addirittura i 304 euro nel 2022» sintetizza Dorina Polinari,Marketing Manager di EnergRed che —basandosi su dati GME ed ARERA— ha curato l’analisi.

Transizione energetica e mercato libero dell’energia: cosa cambierà nel 2024

Infatti, dopo l’aumento esponenziale del prezzo dell’energia determinato dalla crisi del gas a cui abbiamo assistito già durante il 2021, aggravatasi nel 2022 specialmente in Asia ed in Europa a seguito del conflitto tra Russia ed Ucraina, nel 2023 i prezzi sono crollati poiché la domanda è drasticamente diminuita sia a causa del taglio dei consumi (-20%) che di un meteo particolarmente favorevole che ha aiutato le scorte di gas a restare “flat”. E questo ha portato ad un ridimensionamento dei prezzi, che tuttavia si sono assestati su una media ancora molto alta rispetto ai livelli pre-covid.

Cosa succederà nel 2024?

Tutte queste oscillazioni hanno portato i fornitori di energia elettrica a propendere per offerte a prezzo variabile (legate alla variabilità del PUN) oppure a mantenere costi di copertura comunque molto elevati nel caso di offerte a prezzo fisso.

A metterlo in evidenza è proprio EnergRed, la prima E.S.Co. in Italia a fornire impianti fotovoltaici nella modalità “Care&Share” che —contrariamente alle proposte dei suoi competitor— non prevede alcuna esposizione finanziaria da parte del cliente per l’acquisto o la gestione dell’impianto (costo zero).

Il 2024 porta con sé una dose di incertezza. Gli esperti di EnergRed sottolineano la cautela, riconoscendo la variabilità dello scenario energetico mondiale. Sebbene si sia assistito a un temporaneo abbassamento dei prezzi nel 2023, non è escluso un nuovo picco del PUN nel 2024. Questo elemento di incertezza spinge i fornitori di energia a favorire offerte a prezzo variabile, cercando di adattarsi alle fluttuazioni del mercato.

«C’è molta cautela poiché in uno scenario così variabile può ancora succedere di tutto e non è escluso un nuovo picco del PUN» rispondono gli esperti di EnergRed. Proprio per questo motivo i fornitori di energia elettrica tendono a propendere per offerte a prezzo variabile e proprio per questo motivo il fotovoltaico in libero autoconsumo rimane la migliore soluzione per le aziende.

Il Fotovoltaico in Libero Autoconsumo come Soluzione Resiliente

In questo contesto di incertezza, EnergRed propone una soluzione innovativa: il fotovoltaico in libero autoconsumo. L’azienda offre impianti fotovoltaici nella modalità “Care&Share”, eliminando l’esposizione finanziaria per i clienti. Moreno Scarchini evidenzia il valore di questa proposta, paragonandola a una “Ferrari del fotovoltaico”, con prezzi fissi per 12 anni, garantendo un’elettricità a chilometri zero e proteggendo le aziende da eventuali rialzi dei costi energetici.

In conclusione, il passaggio dal mercato tutelato al libero e le oscillazioni dei prezzi dell’energia creano un panorama dinamico e sfidante per i consumatori. La cautela è la parola d’ordine per il 2024, mentre soluzioni innovative, come il fotovoltaico in libero autoconsumo, si presentano come risposte resilienti alle incertezze del mercato energetico.

Svolta storica per i pannelli fotovoltaici: via libera all’installazione anche nei borghi storici

L’impegno di tutti i governi del Pianeta è quello di andare verso una rapida transizione energetica, per far fronte all’ormai catastrofica crisi energetica. I recenti incontri mondiali, COP27 e COP15 hanno sancito le linee guida da osservare per il raggiungimento degli obiettivi che vanno dalla salvaguardia ambientale alla ricerca di energie rinnovabili che possano sostenere il fabbisogno mondiale di energia elettrica.

Il mondo intero si sta muovendo per trovare soluzioni durature e valide per affrontare la transizione energetica, passando per fonti rinnovabili naturali ed ecologiche.

Per l’Italia, però,insorgono problematiche diverse, vista l’eccezionalità del nostro territorio. Se, da una parte, siamo “il Paese del Sole”, dall’altra, siamo il Paese dell’arte che si manifesta anche nelle varie opere che costituiscono il nostro patrimonio architettonico.

Palazzi storici e borghi antichi vanno considerati con molta attenzione, quando si tratta di ristrutturazioni che possono stravolgere l’armonia o la storicità dell’immobile.

D’altro canto, non possiamo continuare a considerare “pezzi da museo” i nostri borghi, ma valutare una transizione energetica che vada verso la sostenibilità, pur mantenendo integro il loro valore artististico.

E’ quanto sostiene l’UNCEM e, finalmente, c’è una svolta storica per i pannelli fotovoltaici.

Il caso L’Aquila

Il tribunale amministrativo dell’Aquila ha sancito un nuovo principio che cambierà le regole in vigore.

I borghi storici non si possono trattare come “pezzi da museo”, come Uncem ha sempre ripetuto. Anche gli abitanti dei piccoli borghi storici hanno il diritto di installare i pannelli fotovoltaici sul tetto. Vale anche per i paesi montani.

I giudici si sono espressi sul delicato caso sollevato da una famiglia di un piccolo borgo, Pacentro, alla quale la Soprintendenza aveva negato la possibilità di installare il fotovoltaico beneficiando del Superbonus 110. Uncem condivide totalmente e finalmente la disposizione del TAR. Da tempo con Legambiente in primis, Uncem chiedeva alle Soprintendenze di limitare ogni vincolo e parere negativo sulle rinnovabili da installare in villaggi, paesi, borghi storici. Le rinnovabili devono essere per tutti. Così viene sancito. Finalmente si tolgono le estrizioni in vigore per i borghi con vincoli paesaggistici e artistici in merito all’installazione dei pannelli fotovoltaici. La sentenza del Tar – come scrive InfoBuiltEnergia – ha stabilito in quali casi sia valido il diniego della Soprintendenza.

Questo deve essere “motivato nel merito” mentre non basta il divieto generalizzato. Il tribunale ha sancito anche che la tutela paesaggistica non possa sempre e comunque prevalere sulla necessità di ridurre le emissioni di CO2 e, quindi, salvaguardare l’ambiente. Ora tutti dovranno rispettare queste nuove indicazioni, maglie più larghe in favore delle rinnovabili, del risparmio energetico, anche in chiave di Green Communities e Comunità energetiche.

transizione energetica e mercato libero - degli operai su un tetto installano dei pannelli solari
Transizione energetica e mercato libero dell’energia: cosa cambierà nel 2024

Il fotovoltaico il Italia

Il fotovoltaico, risorsa per la quale il nostro Paese è particolarmente favorito, potrebbe crescere di 6 volte. Il potenziale aumento della produzione relativamente al fotovoltaico è infatti pari a 126 GW addizionali. corrisponde a circa 6 volte la capacità installata odierna con Lombardia, Sicilia e Puglia sul podio.

Queste tre regioni messe insieme rappresentano un terzo della potenza addizionale nazionale, il 40% è relativo agli impianti installati sui tetti ed il rimanente 60% relativo agli impianti a terra, includendo anche l’agrivoltaico. (fonte EnergRed ).L’eolico —che in Italia non manca— ha invece un potenziale per crescere di 2,5 volte. L’incremento raggiungibile a breve in termini di potenza è pari a 26 GW. Anche in questo caso con tre regioni sul podio: Sicilia, Puglia e Sardegna.

Queste tre aree italiane messe insieme rappresentano il 62% dell’opportunità di sviluppo legata all’eolico e realizzare una transizione energetica ottimale. Ma tra le regioni a più alta ventosità ci sono anche Basilicata, Calabria e Campania.

La distribuzione del fotovoltaico in Italia

In merito poi alla distribuzione geografica, a guidare la classifica in Italia vi è la Puglia con circa 3 GWp di potenza installata, seguita però a breve distanza da 4 regioni del Nord: Lombardia con 2,97 GWp, Emilia-Romagna (2,4 GWp), Veneto (2,37 GWp) e Piemonte (1,92 GWp).

La Sicilia —terra dell’«oro energetico»— è solo sesta con 1,7 GWp ed anche altre grandi regioni produttive quali Toscana e Campania sono molto indietro: non raggiungono nemmeno 1GWp di potenza installata.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”