COP15 Montreal: salvare il 30% della natura non basta

Dopo il recente congresso mondiale del COP27, dal 7 al 19 dicembre 2022, a Montreal, si sta svolgendo il COP 15, dove i governi di tutto il mondo sono chiamati a fare il punto sullo stato di salute dei nostri ecosistemi. Le nazioni sono chiamate a concordare una nuova serie di obiettivi per guidare l’azione globale fino al 2030 per arrestare e invertire la perdita della biodiversità.

La biodiversità è importante per preservare gli ecosistemi che sostengono la vita sulla Terra fornendo aria, acqua e altri elementi essenziali. Dalle foreste ai terreni agricoli agli oceani, gli ecosistemi del Pianeta sono la base di tutte le nostre risorse.

Lo scopo del meeting è quello di definire nuovi obiettivi e sviluppare, quindi, un piano d’azione per la natura nel prossimo decennio. 

Priorità assoluta, la protezione della natura e l’arresto della perdita di biodiversità in tutto il mondo. 

COP15 story

La Convenzione sulla diversità biologica (CBD) è stata firmata per la prima volta da 150 capi di governo al Summit della Terra di Rio del 1992. I suoi obiettivi principali sono: la conservazione della diversità biologica, l’uso sostenibile delle componenti della diversità biologica e la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche. 

La CBD è dedicata alla promozione dello sviluppo sostenibile e la Convenzione riconosce che la diversità biologica non riguarda solo piante, animali e microrganismi e i loro ecosistemi: riguarda le persone e il nostro bisogno di sicurezza alimentare, medicine, aria e acqua fresca, riparo e un ambiente pulito e sano in cui vivere.

Come ha affermato il direttore esecutivo di Greenpeace Canada, Lagi Toribau, “La COP15 è un’opportunità per creare un cambiamento sistematico nella lotta globale per proteggere la biodiversità. La biodiversità è la rete che sostiene tutta la vita, compresa l’umanità”. 

Salvare il 30% della natura non basta

Sul tavolo delle discussioni di quest’anno, il COP15 considera il salvataggio del 30% della natura, entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che tutti i Paesi si impegnino in una colossale opera di rinaturalizzazione degli ambienti e una riduzione della temperatura del Pianeta, delle emissioni di gas e sostanze inquinanti. E’ di vitale importanza anche ridurre i pesticidi in agricoltura, poichè la biodiversità passa anche per ciò che mangiamo e non solo per ciò che respiriamo.

Secondo gli esperti, questa percentuale è insufficiente per garantire la salute del Pianeta. Per assicurare al Pianeta una condizione di salute ottimale, è necessario che ci si impegni in una azione globale di ricostruzione di ambienti naturali, di preservare i fondali marini, la qualità delle acque della Terra e del suolo, soprattutto riportare un equilibrio a tutti quegli ecosistemi degradati dalle attività dell’uomo.

Global biodiversity framework

Il piano che si sta discutendo a Montreal è il Global Biodiversity Framework, proposto dal Segretariato della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica che ne ha pubblicato la prima bozza. E’ un vademecum che indica le linee guida per le azioni necessarie da attuare in tutto il mondo fino al 2030, per preservare e proteggere la natura e i suoi servizi essenziali per le persone.

Il quadro comprende 21 obiettivi e 10 “pietre miliari” proposte per il 2030, sulla strada per “vivere in armonia con la natura” entro il 2050.

Gli obiettivi principali includono:

cop15 - alcuni punti del Global Biodiversity Framework
Tratto dal sito Convention on Biological Diversity
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”