Playoff Europa League: Torino FC vs Wolverhampton Wanderers FC 2-3

Centottanta minuti per decidere chi sarà dentro o fuori la fase a gironi: benvenuti ai playoff di Europa League. Ultimo step, ultima fermata alla biglietteria per il treno chiamato Europa.

Ci sarebbero tante cose da dire, magari lo farò al termine della partita di ritorno, a prescindere dal risultato, ma almeno un aspetto credo vada sottolineato, subito.  I tifosi, tutti, aspettavano di vivere un momento come questo da anni. La società, con l’atteggiamento che sappiamo, non ha contribuito, o forse peggio, non ha voluto contribuire a rendere epico tutto questo. Delitto premeditato.

Il Torino granata affronta il lupo nero-arancio, in questa andata playoff, con gli sfavori del pronostico e dei bookmakers: in tempi andati il “tremendismo” sarebbe stato determinante. Lo sarà stasera? Vedremo presto.

Gli avversari, pur schierando parecchi giocatori lusitani, restano una squadra britannica: che l’arbitro portoghese non diventi una scusa o una giustificazione. Mentalità da perdenti.

Walter “io credo che se fossimo eliminati ci spiacerebbe” Mazzarri, stasera manda in campo (3-4-1-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Meite, Baselli, Ansaldi; Berenguer; Zaza, Belotti.

Unica formazione possibile per il mister di San Vincenzo, cioè la squadra settima classificata in campionato e ripescata ai preliminari di E.L. per via della rinuncia del Milan. Da non dimenticare.

Primo tempo

Primi minuti molto equilibrati, squadre che si studiano, con I Wanderers che difendono a cinque, ma la prima occasione è proprio per gli avversari: al 13’gran parata, di piede, di Sirigu su tiro ravvicinato di Jota.

Pochi minuti dopo N’Koulou scheggia la traversa su cross di Izzo, Rui Patricio era comunque ben piazzato.

Brivido per il Torino al 22’: colpo di di testa di Dendoncker su palla inattiva, che termina a lato di un amen.

Gran mischia in area al 38’, a seguito di un colpo di testa di Izzo, ma la difesa inglese riesce a spazzare.

Rete dei lupi al 42’: punizione dalla trequarti sinstra, regalo di De Silvestri, svetta Saiss che di testa insacca alle spalle di Sirigu (o forse autorete di Bremer).

Finisce 0-1. Pillola amara per I granata.

Primo tempo di questa andata playoff che ha visto il Torino tutto sommato in partita, quadrato ma senza fantasia, con gli attaccanti (Berenguer non pervenuto) che hanno trovato un muro a cinque colonne davvero insuperabile.

Tosti I nero-arancio, soprattutto Traorè a destra e Vinagre a sinistra, che hanno creato non pochi grattacapi ad Ansaldi e De Silvestri (peggiore in campo). Da prendere con le mole Raul Jimenez e Jota.

C’è ancora la ripresa, ma servirebbero nuovi innesti, che non ci sono. Vero Dott. Cairo?

Secondo tempo

Comincia la ripresa con un cartellino giallo ai danni di Ansaldi, costretto al fallo plateale dall’ennesima discesa di Traorè.

Ammonito anche Berenguer, al 55’, sempre per fallo su Traorè, stasera incontenibile per i granata.

Tre minuti dopo entra Lukic al posto di Berenguer: si torna al 3-5-2 puro.

Raddoppio dei Wanderers al 59’: grande azione di Traorè sulla linea di fondo, cross rasoterra per Jota, che solo soletto in area buca Sirigu.

Accorcia le distanze De Silvestri giusto sulla rimessa in gioco: lungo cross da sinistra di Ansaldi e rete di testa dell’esterno romano.

Entra Rincon al posto di Meitè, non del tutto convinto della sostituzione.

Entra anche Ola Aina, esordio stagionale, al posto di Ansaldi.

Terza rete dei lupi al 71’: gran rete di Raul Jimenez, con l’ex Benfica che si beve tutta la difesa granata e insacca con un preciso rasoterra.

Accorcia ancora le distanze il Torino a due minuti dal termine: rigore ineccepibile, fallo su Belotti, che lo stesso “Gallo” realizza con un rasoterra, centrale ma forte, che buca Rui Patricio.

Finisce 2-3. Pillola amarissima per I granata.

Commento finale

Al di là delle considerazioni sul non-mercato, voluto dal Dott. Cairo, il risultato di questa andata playoff, rispecchia esattamente i valori in campo. Il Torino è una squadra arrivata settima in campionato, e ripescata ai preliminari per via della rinuncia del Milan, rimasta tale. Il Wolverhampton è invece una squadra ambiziosa, intenzionata a migliorare assolutamente il settimo posto in Premiership (che non equivale allo stesso piazzamento in Serie A), che si è rafforzata pesantemente.

Due squadre diverse, che stasera hanno viaggiato a velocità diverse.

Sarà dura, durissima, ribaltare il risultato al Molineux Stadium, soprattutto vincere con due reti di scarto.

Certo nel calcio tutto è possibile, ma bisogna crederci. Domanda: la società, anzi, il Dott. Cairo, ci crede?

La foto copertina è presa da https://www.iltorosiamonoi.com/

Esser granata vuol dire fede e amore

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.