Raoul Moretti racconta “Le intermittenze della vita”

Le intermittenze della vita” (Tune Core/Believe Digital), è il titolo del nuovo album strumentale dell’arpista italo-svizzero Raoul Moretti.

Prodotto e scritto dallo stesso Raoul Moretti, il disco vanta le preziose collaborazioni con cantante sardo Beppe Dettori, che ricorre a un uso particolare delle corde vocali, e dei musicisti Wan Xing e Chan Shek Ming, che suonano in maniera sperimentale gli strumenti a corde della tradizione cinese, il Guzheng e il Guqin.

Il rock e gli trumenti “classici”

Gli “innovatori” cioè quei musicisti che hanno avuto il “coraggio” di portare strumenti “classici”, o tipici del folk, nella musica pop-rock si contano sulla punta delle dita di una mano.

Ian Anderson, fondatore dei Jethro Tull, che ha portato il flauto traverso ad un uso progressive, per non dire sperimentale.

Jean-Luc Ponty, il primo ad introdurre il violino nel jazz-rock, o fusion, come si usa dire adesso.

Hevia, musicista spagnolo che ha proposto la gaita al di fuori del folk.

Mauro Pagani, quando la P.F.M. era ancora Premiata Forneria Marconi, primo ad usare flauto traverso e violino, all’interno di composizioni progr, in una Italia dove imperversavano i “complessi” e la musica “leggera”.

Raoul Moretti

E naturalmente Raoul Moretti, arpista innovatore, cha ha portato la sua arpa in differenti generi musicali come avant-garde, pop-rock, electronics e classic.

In vent’anni di attività, dopo esperienze in ambito classico cameristico e lirico-sinfonico, ha collaborato con tanti artisti, come la violoncellista Julia Kent, il violinista e cantautore Michele Gazich, Paolo Fresu, Gavino Murgia, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos. Senza dimenticare il gruppo svizzero Vad Vuc, i Maisie, Max Brigante, Fiorello, il comico Leonardo Manera, l’attrice Isabella Carloni, i video artisti Olo Creative Farm e i progetti Nichelodeon e Wuji Ensemble. All’attivo ha una ventina di incisioni discografiche, tra i quali tre dischi da solista per arpa elettrica.

Ha vinto il premio L’artista che non c’era 2020, il premio Archivio Cervo 2020 in duo con Beppe Dettori ed è arrivato come finalista alle Targhe Tenco 2020. È l’ideatore e il direttore artistico del Festival Internazionale Arpe del Mondo, che riunisce in Sardegna i migliori arpisti di tutti i generi.

raoul moretti - le intermittenze della vita - la copertina del disco - un disegno che rappresenta un arpista su un palcoscenico col pavimento a scacchi

Le intermittenze della vita

L’album contiene 12 brani di musica strumentale, nei quali l’artista si propone di ridefinire le frontiere musicali dell’arpa. Il percorso cronologico e l’evoluzione psicologica-emotiva vissuta durante il periodo di lockdown. Raoul Moretti, attraverso suoni e tecniche non convenzionali, declina l’utilizzo dell’arpa elettrica come emanazione diretta, per esprimere sé stesso come artista ed essere umano. L’art-work del disco è a cura di Giada Negri.

La tracklist: “09 Marzo 2020”, “Strade deserte”, “Il Runner solitario”, “Sars-CoV-2”, “Al di là delle Sabbie”, “Stasi frenetica”, “Di Ansie e paure”, “Di Pensieri ossessivi”, “Di Attacchi di Panico”, “Andrà tutto…”, “Notti di Coprifuoco”, “Un’alba meravigliosa”.

L’intervista

La genesi dell’opera, i contenuti, gli obiettivi, naturalmente l’amato strumento, e il coming soon: tutto uesto nell’intervista con Raoul Moretti, realizzata con la collaborazione di Parole & Dintorni.

Una interessante chiacchierata con un grande artista, grandissimo performer. Bona visione e buon ascolto.

Social

Potete seguire Raoul Moretti su Facebook, Instagram, sul sito ufficiale e sul canale YouTube.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.