Legge IA: reclusione fino a 5 anni per chi danneggia

Il Governo Italiano ha approvato la prima legge IA: i danni causati con l’uso di intelligenza artificiale saranno reato penale

Il governo italiano ha recentemente approvato una legge storica che pone le basi per una gestione controllata dello sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA). Questa mossa strategica è fondamentale per garantire che l’IA sia al servizio dell’uomo, evitando situazioni di sfuggita al controllo. Siamo il primo Paese a legiferare in merito, mettendo dei paletti all’uso dell’intelligenza artificiale, considerando anche da un punto di vista penale i danni e le negligenze derivanti dal’uso improprio dell’IA.

Il recente varo del DDL sull’intelligenza artificiale segna un passo cruciale verso una gestione oculata e responsabile di questa tecnologia emergente. Vediamo come la legge affronta diversi ambiti e applicazioni dell’IA, garantendo al contempo la centralità dell’essere umano nei processi decisionali.

Il provvedimento, ispirato al regolamento europeo AI Act, pone l’accento sul mantenimento dell’uomo al centro di ogni processo decisionale relativo all’IA. Questo significa che, nonostante l’IA entri in settori strategici e importanti, come quello della giustizia e della sanità, la responsabilità finale rimane sempre nelle mani degli esseri umani.

Cos’è l’AI Act

L’AI Act, abbreviazione di Artificial Intelligence Act, è una proposta di legge dell’Unione Europea, approvata recentemente, che mira a regolamentare l’uso e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale all’interno dell’UE. E’ stata elaborata per affrontare le sfide e i rischi associati all’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale in vari settori, garantendo nel contempo la protezione dei diritti fondamentali e dei valori europei.

L’AI Act si concentra su diversi aspetti chiave, tra cui:

  1. Norme etiche e di sicurezza: Definisce standard etici e di sicurezza che devono essere rispettati nell’uso e nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, al fine di garantire il rispetto dei diritti fondamentali, la trasparenza e l’affidabilità dei sistemi.
  2. Regole per l’uso dell’IA ad alto rischio: Introduce requisiti specifici per l’uso di sistemi di intelligenza artificiale considerati ad alto rischio, come sistemi utilizzati nei settori della salute, dei trasporti, della sicurezza e nell’amministrazione della giustizia.
  3. Sorveglianza e controllo: Prevede meccanismi di sorveglianza e controllo per garantire la conformità alle norme stabilite e per affrontare eventuali violazioni.
  4. Ruolo delle autorità di regolamentazione: Definisce il ruolo e le responsabilità delle autorità di regolamentazione nell’applicazione delle norme stabilite dall’AI Act.

L’obiettivo principale dell’AI Act è quello di promuovere un utilizzo responsabile e sicuro dell’intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea, bilanciando l’innovazione e la protezione dei diritti e dei valori dei cittadini europei.

Adattamento all’ordinamento europeo

Una delle prime disposizioni della legge riguarda l’adeguamento dell’ordinamento nazionale al regolamento europeo AI Act. Questo comprende l’istituzione di norme riguardanti l’alfabetizzazione dei cittadini in materia di IA e la formazione professionale per garantire una comprensione adeguata e responsabile dell’IA.

Nel testo si sottolinea l’importanza di rispettare i diritti fondamentali e le libertà nel ciclo di vita dei sistemi di IA. Ciò include principi come trasparenza, proporzionalità, sicurezza, protezione dei dati personali e non discriminazione. Inoltre, si enfatizza l’autonomia e il potere decisionale dell’uomo, stabilendo che l’utilizzo dell’IA non deve pregiudicare la vita democratica.

L’IA può essere impiegata per migliorare le condizioni di lavoro e accrescere la produttività, sempre nel rispetto dei diritti dei lavoratori. A tutela di questo principio è stato disposto un osservatorio presso il Ministero del Lavoro per monitorare l’adozione dei sistemi di IA e garantire un impiego responsabile di questa tecnologia.

Utilizzo dell’IA in Giustizia

Nel settore giudiziario, l’IA è consentita solo per scopi strumentali e di supporto. La decisione finale rimane sempre nelle mani del magistrato, che conserva il potere decisionale sull’interpretazione della legge e sull’adozione di provvedimenti.

Più precisamente, stabilisce che l’IA può essere impiegata solo per scopi strumentali e di supporto, come l’organizzazione del lavoro giudiziario, la semplificazione delle procedure e la ricerca giurisprudenziale e dottrinale per individuare orientamenti interpretativi.

Tuttavia, la decisione finale sull’interpretazione della legge, la valutazione delle prove e l’adozione di ogni provvedimento, compresa la sentenza, rimane sempre in capo al magistrato. Inoltre, vengono specificate le materie di competenza esclusiva del tribunale civile che includono le controversie relative al funzionamento di un sistema di intelligenza artificiale. In altre parole, il magistrato ha l’autorità finale e la responsabilità sulle questioni giuridiche e decisionali, mentre l’IA è utilizzata come strumento di supporto per migliorare l’efficienza del sistema giudiziario.

Disposizioni Settoriali e Sicurezza

Il DDL include disposizioni specifiche per settori come la sanità e il lavoro, assicurando che l’IA sia utilizzata in modo non discriminatorio e nel rispetto dei diritti degli individui. Promuove anche l’utilizzo dell’IA per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità. In pratica, nel settore sanitario stabilisce che l’utilizzo dell’IA non può discriminare né limitare l’accesso alle prestazioni sanitarie in base a criteri discriminatori. Sottolinea anche il diritto dell’individuo ad essere informato sull’uso delle tecnologie IA.

Promuove, inoltre, la diffusione dei sistemi di IA che favoriscano l’inclusione e migliorino le condizioni di vita e l’accessibilità delle persone con disabilità. Infine, ribadisce che l’utilizzo dell’IA nel settore sanitario non deve compromettere l’autorità decisionale dei professionisti medici.

AI Act - una persona tiene in mano uno schermo dal quale esce in £D un grafico

Comunicazione e Sviluppo Economico

L’IA deve essere utilizzata nei mezzi di comunicazione nel rispetto della libertà di espressione e del pluralismo. Inoltre, si incoraggia l’utilizzo dell’IA nei settori produttivi per migliorare la produttività e avviare nuove attività economiche, nel rispetto dei principi di concorrenza e disponibilità di dati di alta qualità.

In buona sostanza, per quanto riguarda i mezzi di comunicazione, l’idea è che quando si utilizza l’IA, ad esempio per selezionare notizie da mostrare o per personalizzare contenuti, bisogna farlo senza compromettere la libertà di espressione e il pluralismo delle opinioni. Ciò significa che l’IA non dovrebbe favorire un’unica voce o punto di vista, ma piuttosto permettere una gamma diversificata di opinioni e punti di vista, mantenendo l’obiettività, la completezza, l’imparzialità e la lealtà nell’informazione.

Per quanto riguarda lo sviluppo economico, il DDL suggerisce di utilizzare l’IA nei settori produttivi per migliorare la produttività e avviare nuove attività economiche che contribuiscano al benessere sociale. Tuttavia, questo dovrebbe avvenire nel rispetto dei principi della concorrenza nel mercato, dell’utilizzo e della disponibilità di dati di alta qualità. Inoltre, si prevede che lo Stato e altre autorità pubbliche guidino e favoriscano l’uso dell’IA nelle piattaforme di e-procurement, cioè nei sistemi di acquisto e vendita online delle amministrazioni pubbliche, per renderli più efficienti e trasparenti.

Tutela degli utenti e in materia di diritto d’autore

Citando integralmente il DDL:

1.Identificazione dei contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici prodotti da sistemi di intelligenza artificiale
Si prevedono misure, nell’ambito del “Testo unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi”, volte a favorire l’identificazione e il riconoscimento dei sistemi di intelligenza artificiale nella creazione di contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici.

Il contenuto che sia stato completamente o parzialmente generato, modificato o alterato dai sistemi di intelligenza artificiale, in modo tale da presentare come reali dati, fatti e informazioni che non lo sono, deve avere un elemento o segno identificativo, anche in filigrana o marcatura incorporata con l’acronimo “IA” o, nel caso audio, attraverso annunci audio ovvero con tecnologie adatte a consentire il riconoscimento. Fanno eccezione a tale marchiatura l’opera o un programma manifestamente creativo, satirico, artistico o fittizio, fatte salve le tutele per i diritti e le libertà dei terzi. Le misure attuative sono definite con specifico regolamento dell’AGCOM.

2.Tutela del diritto d’autore delle opere generate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale
Nell’ambito della legge sul diritto d’autore si prevede una disciplina specifica per le opere create con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale, assicurando l’identificazione delle opere e degli altri materiali il cui utilizzo non sia espressamente riservato dai titolari del diritto d’autore.

Esclusioni e Sicurezza Nazionale

Alcune attività, come quelle legate alla sicurezza nazionale e alla difesa, sono escluse dall’ambito di applicazione della legge. Tuttavia, si sottolinea l’importanza del rispetto della cybersicurezza lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi di IA.

La legge italiana sull’IA rappresenta quindi un quadro completo e bilanciato per guidare l’utilizzo responsabile e benefico di questa tecnologia nel contesto nazionale, garantendo al contempo i diritti e le libertà dei cittadini.

Per incentivare il talento e attrarre esperti nel campo dell’IA, la legge estende le agevolazioni fiscali anche a coloro che hanno lavorato all’estero su progetti di intelligenza artificiale.

Negligenze e danni saranno considerati reati penali

Un aspetto cruciale della legge è l’introduzione di sanzioni per coloro che causano danni attraverso l’uso negligente o dannoso dell’IA. Questo include pene detentive fino a 5 anni per chiunque crei danni tramite l’impiego dell’IA.

Si prevede un aumento della pena per i reati commessi mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale, quando gli stessi, per la loro natura o per le modalità di utilizzo, abbiano costituito mezzo insidioso, o quando il loro impiego abbia comunque ostacolato la pubblica o la privata difesa o aggravato le conseguenze del reato. Un’ulteriore aggravante è prevista per chi, attraverso la diffusione di prodotti dell’IA, prova ad alterare i risultati delle competizioni elettorali, come già avvenuto in altre nazioni europee.

Si punisce l’illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale, atti a indurre in inganno sulla loro genuinità, con la pena da uno a cinque anni di reclusione se dal fatto deriva un danno ingiusto.
Si introducono circostanze aggravanti speciali per alcuni reati nei quali l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale abbia una straordinaria capacità di propagazione dell’offesa
“.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”