Sicurezza stradale e mobilità sostenibile: città a 30 km/h

La sicurezza stradale dipende dal comportamento degli automobilisti che, purtroppo, non sempre adottano tutte le attenzioni utili ad evitare incidenti stradali. Troppo spesso la velocità,malgrado i limiti imposti, è la causa principale di un incidente, anche e soprattutto sulle strade urbane.

Infatti, con una media di 561 feriti e 7,9 vittime ogni giorno, 1 ogni 3 ore, soprattutto in ambito urbano, gli incidenti stradali attualmente sono in Italia la prima causa di morte per i giovani, oltre a essere la prima causa di morte del lavoratore in itinere, con un costo sociale complessivo pari a 16,4 miliardi di euro, pari allo 0,9% del PIL nazionale, secondo dati ACI-ISTAT 2021.

Per una maggiore sicurezza stradale, grazie anche all’introduzione di veicoli elettrici, diverse associazioni propongono di modificare il limite di velocità nelle aree urbane, dall’attuale 50 km/h a 30.

Città 30

Legambiente, Fiab, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, ANCMA, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO scrivono al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini per chiedere un incontro presso il Dicastero e l’apertura di tavolo di discussione sul tema.

L’istituzione delle Città 30 è il provvedimento più innovativo ed efficace per contrastare l’incidentalità sulle strade urbane, in quanto coniuga una drastica riduzione delle stragi stradali, l’integrazione tra le diverse composizioni modali di trasporto, il rispetto degli impegni climatici, il miglioramento della vivibilità, oltre che una significativa fluidificazione del traffico”.

A ribadirlo sono Legambiente, Fiab, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, ANCMA, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO, che in una lettera scritta e inviata oggi al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti (MIT), Matteo Salvini, chiedono un incontro al Dicastero e l’apertura di tavolo di discussione sul tema, promuovendo un modello che unisce mobilità sostenibile e sicurezza stradale. Per altro il modello Città 30 è stato già realizzato in diverse città europee.

Torino, Bologna e Milano, sulla via per diventare città 30

“Anche in Italia ― scrivono le associazioni ― dopo Olbia e Cesena, anche Bergamo, Torino, Bologna e solo ultima Milano, stanno avviando percorsi per diventare Città 30, consapevoli che – in conformità a quanto richiesto dal Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030 (PNSS) – occorre trovare le risorse per pianificare interventi soprattutto strutturali e non solo di segnaletica, oltre che a monitorare i risultati”.

Non dimentichiamo, aggiungono le associazioni, che “il bene vita messo ogni giorno a repentaglio sulle strade urbane può essere salvaguardato solo attraverso nuove politiche più rapide ed efficaci, in grado di cambiare le città, le strade, il sistema della mobilità, gli stili di vita e di guida, per fermare crisi climatica e strage stradale”.

“Moderare la velocità come previsto dalle Città 30 concludono le associazioni non rappresenta un limite alla libera e celere circolazione delle persone e delle merci, in quanto attualmente com’è a tutti noto la velocità media all’interno delle città è di 29,4 km/h (secondo l’Osservatorio UnipolSai sulle abitudini al volante), scendendo fino a 7-8 km/h nelle ore di punta (secondo l’ultimo libro bianco dei trasporti di Confcommercio).

L’automobile privata non è il mezzo più veloce e affidabile nei centri urbani, solo con l’intermodalità tra i vari mezzi di trasporto, quali trasporto pubblico urbano, sharing e mobilità attiva, si potrà ottenere una riduzione del tasso di motorizzazione di cui l’Italia detiene primato europeo con relativa congestione del traffico, difficoltà negli spostamenti e aumento degli agenti inquinanti, oggetto spesso di procedure di infrazione da parte dell’Europa”.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”