Sognando tra le stelle – Film ambientati nello spazio

Spazio, ultima frontiera; così recitava il famoso incipit di Star Trek nelle sue tante serie televisive e il meraviglioso primo film diretto da Robert Wise.

Erano ancora gli anni 80 ed eravamo ancora freschi del successo straordinario del primo Guerre Stellari, un altro franchise che nel bene o nel male sono più 40 anni che resiste nei nostri cinema.

Ovviamente anche prima avevamo avuto altri straordinari film di fantascienza che ci avevano portato in ogni angolo dell’universo.

Come dimenticare 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, Solaris di Andrej Tarkovskij o ancora la saga di Alien di Ridley Scott; quest’ultimo poi ampiamente debitore verso Terrore nello spazio del genio italiano di Mario Bava?

I film di cui parleremo oggi forse non arrivano a questi livelli di perfezione, ma ogni nostra esperienza cinematografica non deve essere per forza un capolavoro.

Quello che importa è come essi riescano a trasportarci nel grande vuoto che circonda questa grande palla azzurra sospesa nel nulla dove viviamo.

Quanto ci sentiamo piccoli di fronte alla grandezza infinita del cielo, dove i nostri antenati già scrivevano storie creando personaggi mitologici che sopravvivono ancora oggi?

Ogni puntino luminoso nel grande manto della notte racconta una storia di qualche stella lontana, magari defunta da millenni, la cui luce arriva a noi soltanto adesso dopo un immenso viaggio di miliardi e miliardi di chilometri.

Scopriamo insieme se il cinema riesce ancora a farci appassionare al grande mistero dello spazio come una volta, dando una occhiata ad alcuni intriganti film di fantascienza degli ultimi anni.

Pandorum – L’universo parallelo (2009)

Pandorum 2009 movie

Per iniziare come meglio non si potrebbe, il protagonista di questo primo film si risveglia dal sonno criogenico trovandosi alla deriva nello spazio, senza nessuna memoria di chi sia o dove sia diretta l’astronave.

L’unica cosa che ricorda era di fare parte di uno dei diversi gruppi dell’equipaggio che avrebbero dovuto darsi il cambio durante il lungo e ignoto viaggio.

Tuttavia non trova nessuno ad attenderlo, se non un ufficiale più anziano con il quale cercano assieme di aprire la porta blindata della stanza di comando.

Ogni tentativo risulta inutile, così il giovane dovrà infilarsi negli stretti condotti di aerazione e trovare un altro percorso per arrivare al timone della nave spaziale.

Quando finalmente esce fuori nei labirintici corridoi della manutenzione, scopre che un branco di feroci mostri vaga ovunque mangiando ogni essere umano che incontra.

Questi cannibali sono in realtà altri passeggeri, mutati geneticamente nelle loro criocapsule e impazziti a causa di una sindrome psicotica che tutti i viaggiatori dello spazio chiamano Pandorum.

Come se non bastasse, il reattore nucleare della astronave ha dei cali di tensione, un segnale inequivocabile che sta per smettere definitivamente di funzionare.

Arrivare nella sala macchine per ripararlo sembrerebbe impossibile, ma fortunatamente lungo la strada il ragazzo trova altri sopravvissuti disposti ad aiutarlo.

Avendo citato Alien e Terrore nello spazio, confermo che anche in questo caso la miscela di sci-fi e horror funziona molto bene.

Molto azzeccata è la coppia di star Dennis Quaid e Ben Foster, diretta con buona mano da un esperto di b-movies come Christian Alvart.

Il regista gestisce meglio l’horror che le scene action, a dire il vero, tuttavia tiene alta la tensione con mestiere fino all’ottimo finale a sorpresa.

Per tanto, possiamo dire quindi che è un must per chiunque ami i viaggi nello spazio inquietanti e imprevedibili.

A.I. Rising – Il futuro è adesso (2018)

Per la gioia di tutti i maschietti (e le donne dai gusti saffici) nel secondo film di oggi abbiamo un lungo viaggio nello spazio con la sexy e famosa Stoya.

La ex-pornostar è in questo caso un androide che accompagna il pilota interpretato da Sebastian Cavazza alla conquista del lontano Alfa Centauri.

Infatti, una potente multinazionale è interessata alle immense risorse naturali del pianeta, ma non intende rischiare ancora dopo aver già perso diversi uomini che impazzivano per la solitudine nello spazio.

Perciò programma l’androide per essere la miglior compagna possibile di questo rigido e chiuso ex militare, il quale inizialmente la tratta solo come un giocattolo per sfogare le sue pulsioni sessuali.

Con il passare del tempo, però, l’uomo inizia a desiderare di amarla ma anche di essere contraccambiato sul serio anzichè soltanto nella finzione robotica che asseconda ogni suo capriccio.

Ma per credere che sia vero amore dovrà liberare l’androide da tutte le limitazioni dei suoi programmi, ovviamente con conseguenze impossibili da prevedere.

La compagnia lo minaccia di non farlo, ma essendo ormai a miliardi di chilometri dalla Terra l’uomo darà ascolto soltanto alla sua coscienza, qualsiasi sia il prezzo da pagare.

Credo che molti abbiano snobbato A.I. Rising proprio per la presenza di Stoya, credendo fosse uno pseudofilosofico porno soft nello spazio.

Tuttavia non direi che l’attrice se la cavi peggio di molte altre colleghe e sono contento di averla finalmente vista nel cinema che conta.

Anzi in molte scene l’ho trovata persino meglio di Sebastian Cavazza, il quale è forse anche un pò limitato nel suo ruolo di macho-man per gran parte della storia.

Il regista Lazar Bodroza sforna un ottimo sci-fi psicologico low-budget, confermando come sempre che quello che conta è una buona sceneggiatura e un solido mestiere con cui portarla in scena.

Aniara – Rotta su Marte (2019)

Se il film precedente lo conoscevano in pochi, scommetto che ancora meno avranno visto questo allucinante viaggio nello spazio di produzione svedese del 2018.

Aniara è una enorme astronave che dovrebbe trasportare migliaia di passeggeri su Marte per iniziare da zero una nuova vita nelle colonie.

Tuttavia durante il viaggio capita un incidente imprevisto che li porta fuori rotta senza nessuna possibilità di potere tornare indietro.

Ovviamente l’equipaggio della nave cerca di minimizzare la situazione, affermando di avere alcuni piani di emergenza che ci vorrà del tempo per effettuare, ma alcuni dei passeggeri capiscono presto che in realtà ormai sono alla deriva nello spazio in una gigantesca bara.

Tra loro c’è una donna responsabile di un programma di sogni virtuali per mezzo di un intelligenza artificiale, che diventa l’unica via di fuga dalla realtà per tutti i prigionieri di questa astronave.

Ma quando anche questa tecnologia si guasta definitivamente, la consapevolezza del loro inevitabile destino porta la popolazione di bordo alle più estreme conseguenze, come il suicidio, l’omicidio o diventare dei fanatici militari o religiosi.

Aniara è un film semplicemente eccezionale, una glaciale miniatura del nostro mondo intrappolata per sempre in un viaggio nello spazio senza fine.

Facciamo i complimenti a Pella Kagerman e Hugo Lilja, la cui lodevole regia e scrittura portano finalmente avanti una fantascienza di grande impatto sociale.

Pertantoi astengano dalla visione chi cerca soltanto intrattenimento spettacolare a tutti i costi, perchè qui non abbiamo nè azione o neppure costosi effetti speciali da ammirare.

Viceversa, tutti quelli che desiderano una perfetta metafora della nostra società si troveranno a casa loro con una fantascienza narrata con passione e senza nessun tipo di pudore.

Come diceva William Shakespeare, essere o non essere, in questo caso non ci sono vie di mezzo.

Ad Astra (2019)

Altro film, altro viaggio nello spazio da un capo all’altro del nostro sistema solare per il non-più-giovane Brad Pitt alla ricerca di suo padre che è l’ancora-più-vecchio Tommy Lee Jones.

Tutto comincia con alcuni incidenti che aumentano esponenzialmente con il manifestarsi di paurosi sbalzi energetici che mettono fuori uso l’equipaggiamento delle astronavi e le stazioni orbitali.

Un pluridecorato pilota spaziale viene allora incaricato, non a caso, di raggiungere suo padre ad un remoto avamposto nei pressi di Nettuno.

Il reattore che alimenta questo avamposto potrebbe essere la causa di questi incidenti, avendo un potente nucleo di antimateria che se fosse guasto potrebbe spiegare gli strani picchi di energia sempre più frequenti e pericolosi.

Loro non si incontrano da quando l’uomo aveva abbandonato lui e sua madre per una missione da cui non era più tornato, alla ricerca di forme di vita extraterrestri.

Ovviamente il viaggio non sarà facile, ma gi darà modo di ricordare ciò che ha perso della sua famiglia e capire perchè anche lui sia diventato un solitario viaggiatore dello spazio come suo padre.

James Gray dimostra ancora una volta di essere un regista fuori dagli schemi, come avevamo già visto ne I padroni della notte e The Lost City of Z.

La sua non è una fantascienza filosofica come Solaris o 2001 Odissea nello spazio, bensì un viaggio nella mente di un uomo tormentanto da una vita senza amore alla ricercà più di sè stesso che di suo padre.

Brad Pitt e Tommy Lee Jones formano una famiglia disfunzionale il cui breve ricongiungimento nel finale è uno dei più toccanti momenti di cinema che abbia mai visto.

Altro non voglio dire per non rovinare la visione a chi non lo conosce, augurandovi soltanto di fare un buon viaggio.

Project Ithaca (2019)

Project Ithaca 2019 movie

Concludiamo con un piccolo horror canadese del 2019 praticamente sconosciuto al pubblico internazionale e inoltre anche crudelmente massacrato da quei pochi che lo conoscono.

Questo film inizia a bordo di un astronave nello spazio vicino alla atmosfera terrestre, dove alcune persone si risvegliano immobilizzate ad una sedia collegata a dei strani cavi che fuoriescono dalle pareti.

Loro non si conoscono e non hanno nessuna memoria di come siano arrivati in quel posto e quando iniziano a parlare, la faccenda si fa ancora più strana.

Infatti, ognuno di loro proviene da un luogo diverso del pianeta, dagli Stati Uniti alla Francia fino ad una ragazza e un militare che lavoravano assieme in una base segreta dell’esercito.

Ancora più strano è che raccontando le loro esperienze ognuno di loro viene da un epoca diversa, dai lontani anni 50 fino agni inizi del ventunesimo secolo.

A peggiorare la situazione i cavi a cui sono collegati iniziano a inondare le loro menti di terribili incubi, scatenando il panico mentre sono indifesi e bloccati sulle sedie.

Solo il militare conosce la natura di questi incubi, che attraverso il terrore umano forniscono la alimentazione alla enorme astronave dove sono prigionieri.

La loro unica arma è la giovane ragazza che viene direttamente dall’epoca degli UFO di Roswell e può combattere la minaccia aliena con la forza della sua mente.

Ovviamente parliamo di una produzione low-budget, ma il buon lavoro del regista Nicholas Humphries sfrutta furbescamente una sceneggiatura in pieno stile X-Files.

Nessun personaggio è inutile o banale e le dinamiche di rapporto nel gruppo evolvono bene fino a una degna conclusione dove vediamo perfino un pò di ottimi effetti speciali in CGI.

Perciò non lasciatevi ingannare dalle povere apparenze o la mancanza di nomi famosi nel cast, perchè non sempre è segno di un cattivo film.

Parlando di cinema quello che conta è la fantasia e il mestiere dietro la camera, non siete d’accordo? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, intanto come al solito vi invito a visitare il mio blog per altri consigli quotidiani:

logo di fabioemme
Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!