“Un giudice”: Fabrizio De André rivisitato dagli NDM

Un giudice”, cover del capolavoro di Fabrizio De André, è il nuovo singolo della band romana NDM, che esce ad un anno e mezzo di distanza dal precedente “Indieota” e da “Elettroshock“.

Nota bene: per chi come me, poco più che bambino si è avvicinato alla musica cantautorale ascoltando il sommo poeta, e non ancora maggiorenne ha assistito al tour del 1979 “De André + PFM”, potrebbe trovare qualche difficoltà nel digerire e commentare questa proposta, ma ci voglio provare.

Per chi non lo sapesse: “Un giudice” è tratto dall’album del 1971 “Non al denaro non all’amore né al cielo”: concept album liberamente ispirato ad alcune poesie tratte da “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters.

La maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo, fino a dire che un nano è una carogna di sicuro, perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo

Un giudice

Ninetta mia crepare di maggio, ci vuole tanto, troppo coraggio”: coraggio indubbiamente, onore al merito. Riarrangiare in questo modo una canzone che è poesia in musica, potrebbe sembrare originale, se non ci fosse stata “Smells Like Teen Spirit” nel 1991, piuttosto che “Come as you are”. Certo, negli ultimi anni, durante la serata cover al Festival di Sanremo, abbiamo ascoltato ben di peggio, ma non è una scusante.

Apprezzo i buoni propositi della band riguardo alla realizzazione, “Oggi non serve un poeta di fine ‘800 per rappresentare ciò che nel tempo ci ha resi sempre più piccoli, basta guardarsi intorno per capire quanto la nostra realizzazione passi direttamente dal giudizio, dalla condanna, e conduca quindi alla discriminazione”, ma mi chiedo se fosse davvero necessario.

Coverizzare certi artisti è come camminare su un terreno minato: prova ne sia l’esperimento di Enrico Nigiotti a “The band” con gli Isoladellerose (“La canzone dell’amore perduto” sempre di Faber). Ciò che va tenuto in considerazione, è la memoria empatica e musicale del pubblico, del brano e dell’autore, che forzatamente si sovrappone e rifiuta inconsciamente o consciamente qualunque tipo di variazione, o di “modifica”. Per tanto che la new version sia adeguata ai tempi attuali, ed apprezzata dalle nuove generazioni, può lasciare perplessi e poco convinti i “contemporanei” all’originale.

E la valutazione non riguarda strettamente la popolarità o meno, di chi propone la cover: prova ne sia Biagio Antonacci con la sua rivisitazione di “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato.

un giudice - la copertina del singolo della band ndm

Video & Credits

Videoclip un tantino sconclusionato, a base di pesce: non ho capito, una tra le tante, cosa significhino le canne da pesca con “giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male”, ma forse “sono troppo vecchio per queste stronzate” (citazione, a scanso di equivoci).

Line-up: Aldo Onori, voce; Giulio Scipioni, chitarra elettrica; Valerio Pistilli, basso; Giulio Colletti, batteria.

Un giudice” è disponibile in digital download, in streaming e sul tubo dal 13 aprile.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.