Lavoro, in Sardegna sale occupazione ma più disoccupati e precari

(Adnkronos) – L’avvio del 2025 per l’occupazione in Sardegna presenta luci e ombre. Se da una parte, infatti, nel primo trimestre dell’anno si registra una variazione tendenziale del 4% in più degli occupati totali rispetto al dato dell’ultimo trimestre 2024, dall’altra parte è in aumento il tasso di disoccupazione. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, il tasso di disoccupazione totale sull’Isola ha toccato il 9,6%, con una punta del 10,1% tra le donne. Per trovare dati peggiori bisogna tornare ai primi due trimestri del 2023. Un dato comunque inferiore rispetto al 12,6% del Mezzogiorno, ma di quasi tre punti superiore alla media del Paese che è del 6,8%.  Tale apparente contraddizione nei dati è legata al fatto che in molti casi si tratta di contratti stagionali, a termine o part time. Tali dinamiche, inoltre, si realizzano all’interno di un contesto demografico contrassegnato dal lento ricambio generazionale che conduce, tra l’altro, a fenomeni migratori di molti giovani sardi più istruiti.  Dopo un 2023 in generale piuttosto negativo e la prima parte del 2024 sostanzialmente stabile, negli ultimi tre mesi dell’anno scorso e nei primi tre del 2025, in Sardegna si evidenzia una crescita della forza lavoro decisamente maggiore rispetto al resto d’Italia. Nel primo trimestre del 2025 la variazione percentuale raggiunge +4,7% rispetto all’ultimo trimestre del 2024, mentre nel resto del Mezzogiorno cresce solo dell’1,1%, a fronte della media nazionale che segna un aumento ancor più contenuto, +0,8%.  A trainare la tendenza positiva, il dato relativo alla forza lavoro femminile, la cui percentuale nei primi tre mesi dell’anno è cresciuta del 5,4%, un incremento mai registrato nell’ultimo triennio sia a livello regionale che nazionale.  Il mercato del lavoro in Sardegna nel primo trimestre del 2025 segna il numero più basso di inattivi totali degli ultimi 3 anni con 340,9 mila persone, rispetto al picco di 379,5 mila, registrato nei primi tre mesi del 2023. La diminuzione della popolazione inattiva risulta particolarmente significativa paragonando le tendenze percentuali rilevate nel primo trimestre dell’anno sull’Isola -7,6%, nelle altre regioni del Mezzogiorno, -1,4% e della media nazionale che segna un modesto -0,8%.  A livello di genere, il calo degli inattivi in Sardegna è più marcato tra gli uomini, -9,2% rispetto al trimestre precedente, mentre tra le donne tale percentuale scende di 6,5 punti. Da rilevare che, se però tra le donne la percentuale di inattivi è in calo continuo dall’inizio del 2023, tra gli uomini vi sono invece stati talvoltaaumenti del numero di inattivi, come nel secondo trimestre 2023 (+11,3%) e nel terzo del 2024 (+5,9%). A sottolineare la stagionalità dei contratti di lavoro in Sardegna, particolarmente legata ai mesi estivi, emergono i dati sulla disoccupazione che nel complesso è cresciuta dal terzo trimestre 2024 al primo trimestre 2025 di oltre 22 mila unità. In termini percentuali, la variazione è pari a +10,7% di disoccupati nel primo trimestre dell’anno in corso, rispetto al -26,3% registrato nei tre mesi estivi del 2024, con una differenza considerevole tra gli uomini, +13,8%, che tra le donne +7,5%. Il paragone con le altre regioni è  Parallelamente, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 9,6% nei primi tre mesi del 2025, superiore rispetto alla media nazionale del 6,8%, ma inferiore a quello delle regioni del Mezzogiorno che si attesta al 12,6%. Il dato regionale registra però una tendenza all’aumento rispetto ai due precedenti trimestri del 2024, rispettivamente +0,2% sul quarto trimestre, +3,2% sul terzo trimestre.  Complessivamente in Sardegna gli occupati sono 605,2 mila,secondo quanto rilevato dall’Istat nel primo trimestre del 2025, di cui 340,9 mila uomini e 264,3 mila donne. A livello trimestrale, si tratta del valore più elevato rilevato a partire dal 2023, fatta eccezione per il terzo trimestre del 2024 quando il totale era di 607,5 mila.  Per quanto riguarda la variazione percentuale, complessivamente si registra un aumento del 4% nei primi tre mesi del 2025, una performance decisamente migliore rispetto a quella della media nazionale, +1,8% e di quella del Mezzogiorno, +2,8%. In particolare, cresce l’occupazione femminile, +5,2% rispetto a quella maschile, +3,2%. Nel dettaglio, il dato relativo alle donne occupate ha sempre avuto un segno positivo, trimestre dopo trimestre, dall’inizio del 2023. Al contrario, l’occupazione maschile ha registrato un segno negativo nei primi tre trimestri del 2023 per poi andare in positivo con percentuali assai variabili, da un minimo di +0,7% (II trimestre 2024) a un massimo di +7,1% (II trimestre 2024).  La tendenza positiva negli indicatori occupazionali a livello regionale non riguarda tutte le province. Infatti, secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione complessivo (età 15-74 anni) è sceso in 3 province su 5, con performance migliori nel Sud Sardegna dove ha perso 3,3 punti percentuali, passando dall’11,4 del 2023 all’8,1del 2024. Disoccupazione in calo sensibile anche nel cagliaritano, con -2,6% su base annua (dall’11,4 del 2023 all’8,8% del 2024) e a Sassari dove il tasso è diminuito dal 9,6% al 7,5%. Al contrario, il tasso di disoccupazione risulta in crescita di 2,6 punti nel nuorese e dello 0,4% a Oristano e provincia.  A livello di genere, il tasso di disoccupazione, nell’ultimo anno, si è particolarmente ridotto tra gli uomini nella provincia Sud Sardegna con ben 5 punti percentuali in meno e tra le donne nel sassarese con -3%. In controtendenza Oristano e provincia, dovela disoccupazione femminile è cresciuta nel 2024 del 4,8%.  Nel primo trimestre del 2025, secondo il report di Banca d’Italia sulle economie regionali, in Sardegna il totale delle attivazioni nette, nel complesso, è in linea con quanto rilevato nei primi tre mesi del 2024. A livello di singoli settori produttivi, si registrano aumenti nel settore edile e industriale, a fronte di un calo nei servizi.  Secondo l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal), con riferimento ai contratti alle dipendenze nel settore privato non agricolo, nel 2024 erano state create 6.300 posizioni di lavoro, al netto delle cessazioni, oltre 2 mila in meno rispetto al 2023. In particolare, sono diminuiti su base annua i contratti a tempo indeterminato. Da sottolineare che la diminuzione delle attivazioni di lavoro riguarda essenzialmente i lavoratori più giovani tra 15 e 34 anni con un calo di circa due terzi nel 2024. Riduzione che ha riguardato soprattutto i settori dell’industria in senso stretto e dei servizi per il turismo, a fronte di una leggera crescita nel commercio e negli altri servizi.  Investire sulle competenze e sull’innovazione per cercare di adattarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro e parallelamente incrementare il valore aggiunto del sistema produttivo sardo. Questi, in sintesi, alcuni degli obiettivi chiave delle politiche regionali per l’occupazione indicate dalla Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.  Nello specifico, la Presidente Todde, in un recente convegno organizzato da Cna Sardegna, ha affermato la centralità della formazione e del legame tra istruzione e mondo del lavoro: “Non dobbiamo pretendere che i nostri giovani restino a tutti i costi, semmai lavorare affinché le competenze acquisite fuori regione possano essere valorizzate qui”.  Parallelamente alla formazione e al sostegno ai giovani, Alessandra Todde ha sottolineato la centralità dell’innovazione e della trasformazione digitale, a cominciare dalla pubblica amministrazione, oltre che della disponibilità di strumenti finanziari adeguati destinati soprattutto alle realtà artigianali e alle Pmi del territorio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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