Sembra un paradosso, ma all’ Agenzia delle Entrate, non si entra. Non entra più nessuno. La coda, l’attesa, le informazioni, la consegna delle pratiche si fa tutto sul marciapiede antistante l’ingresso. Effetto coronavirus, all’ Agenzia delle Entrate di Torino, sede di Corso Bolzano.
Sono le nove del mattino di lunedì 27 luglio e la coda è di circa 60 persone e altre man mano stanno arrivando. In realtà le code sono due, una a destra e l’altra a sinistra e lì inizia la prima confusione per capire dove mettersi. Anche perché se si sbaglia fila vuol dire perdere circa due ore di tempo e non essere sicuri di accedere prima della chiusura del pranzo.
Agenzia delle entrate, ma non si entra
Quello che colpisce immediatamente è come il tutto sia rigorosamente esterno. Nessuno può entrare. Il termometro segna 31 gradi, ma per fortuna il marciapiede dell’ edificio è in ombra, la mezzeria di corso Bolzano, dove bivaccare nell’attesa, è dotata di alberi e, dulcis in fundo, non piove.
In coda per due ore in media


Dunque, dopo qualche attimo di sbandamento, le persone attivano le orecchie gli occhi e la parola perché non c’è nessun cartello che spieghi cosa fare, dove mettersi, come procedere. Quindi, i contribuenti in attesa, guardano cosa fanno gli altri, carpiscono informazioni ascoltando qua e là e, alla fine, chiedono a qualcuno in coda. Risultato finale: fila a destra per informazioni, per capire quali documenti sono necessari, per chiedere come compilare, insomma per capire qualsiasi cosa. Circa cinquanta persone in coda. Tutte sul marciapiede.
Fila a sinistra: ho già capito tutto, ho tutti i documenti o almeno spero, non ho bisogno di informazioni, devo solo procedere. Circa sessanta persone in coda. Dove? All’altro capo del marciapiede. Mettersi in fila qui però senza aver chiesto prima vuol dire rischiare. Rischiare due ore di coda per poi sentirsi dire “manca un documento”.


Nessuno risponde al telefono
“Ho provato mille volte a telefonare – ci spiega la signora Angiolina di 71 anni, in coda con il bastone perché ovviamente sedie non ce n’è! – Ma parte un disco che dice che gli operatori rispondono dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Ma non è vero ho provato tutti i giorni ogni 10 minuti. Dopo un po’ si sente dire che sono tutti occupati e si stacca la comunicazione. Per cui sono venuta qui alle 8.30 stamattina.
Devo registrare un contratto d’affitto. Speravo di essere la prima…Ne avevo già 20 davanti. Ho chiesto se potevo sedermi dentro. Mi hanno detto di no. Che non fanno entrare nessuno. Una signora è andata al bar di fronte e mi ha portato una sedia. Meno male. Aspetto che chiamino il mio nome adesso… Sa, ho già fatto la prima coda“.
La “procedura”
La nuova procedura all Agenzia delle Entrate dove nessuno entra è questa. Prima fila, chiedo informazioni, circa un’ora e mezza, se ho tutto mi sposto di fila e attendo di consegnare all’impiegato la mia documentazione, circa due ore.
Dopo di che, mi sposto in mezzo al marciapiede o nella mezzeria di corso Bolzano, dove tutti stanno seduti sul gradino delle aiuole e aspetto che un impiegato dell’Agenzia urli il mio nome o quello della ditta (la privacy la lasciamo per tempi migliori), per consegnarmi la pratica “evasa”. E se devo chiedere qualcosa nel frattempo? Nulla. Non si chiede. A meno di non rimettersi in coda. In piedi, per due ore circa. Nel frattempo le auto che passano ovviamente rallentano per l’ansia di prendere sotto qualcuno che corre verso l’entrata perché hanno urlato il suo nome.


Se non siete in grado di stare a un metro non è colpa mia
Gli impiegati sono due all’ingresso delle porte, uno per fila. Si vede che fanno fatica anche loro a gestire le cose. Le persone si lamentano. Qualcuno urla che stanno creando assembramenti. L’impiegato sulla soglia risponde urlando pure lui che non è ufficiale di polizia e che se la gente non è in grado di stare a un metro di distanza non ci può fare nulla.
La mente corre a quei commercianti che vengono multati se davanti al loro esercizio hanno più di cinque persone in coda… Ma qui siamo davanti all’esercizio dello Stato… Che facciamo denunciamo? In coda, stranieri, mamme con bambini appena nati da registrare, dirigenti, gente comune, giovani, anziani, l’ Agenzia delle Entrate livella tutti: sul marciapiede, o sulla mezzeria.
Le spiegazioni di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate


Raggiungiamo telefonicamente la sede di un’altra regione, tanto funziona così in tutta Italia, e riusciamo a parlare con un funzionario.
Ci spieghi la situazione per favore
“Allora innanzitutto occorre dire che le pratiche possono essere evase anche via web. C’è un canale ad uso esclusivo dei i professionisti, commercialisti etc che funziona benissimo. Tant’è che ogni giorno riceviamo migliaia di richieste, istanze, pratiche da lavorare tramite canale telematico che funziona esattamente come prima dell’emergenza.
E i privati cittadini che non hanno questi accessi?
Anche i privati cittadini possono accedere ai servizi telematici dell Agenzia delle Entrate in forma ridotta. Ma ridotta nemmeno poi tanto. Perchè ultimamente le cose che un privato cittadino può fare comodamente seduto a casa, dal suo canale telematico si sono ampliate tantissimo. Per quello che il canale non consente, il dialogo tra il cittadino e l’agenzia si svolge, in questo periodo di emergenza prevalentemente via mail o pec.
Non si può telefonare?
No, perchè la maggior parte del personale lavora da casa in smart working e non può presidiare i centralini o gestire le chiamate. Il contatto telefonico con il funzionario può avvenire solo se in quel momento si trova in ufficio per gestire pratiche che non può espletare da casa. Ma è ovviamente del tutto casuale. Vi informo che è stato aggiunto un canale che ricontatta direttamente le persone che hanno chiamato e non hanno avuto risposta.
Comunque esiste una guida, pubblicata da poco, che spiega esaurientemente tutto ciò che è diventato l’assetto della svolgibilità delle pratiche in conseguenza del Covid-19.
Funziona così in tutta Italia?
Posso dire che anche qui funziona così. In altre parti d’Italia non so. Esiste un front office che accoglie le pratiche, le consegna al funzionario per l’espletamento. Il contribuente deve stare rigorosamente fuori perché dentro l’agenzia delle Entrate non si possono assolutamente creare assembramenti.
E l’assembramento fuori?
Non è imputabile all”Agenzia delle Entrate ciò che avviene sul marciapiede esterno. C’è un decreto del Ministero della Pubblica Amministrazione a firma di Fabiana Dadone che impone di mettere in atto tutte le misure possibili per limitare l’accesso agli uffici pubblici ed evitare assembramenti interni. La gente che sta in coda è perchè ci vuole stare. Praticamente l’ottanta per cento dei servizi si possono richiedere ed espletare da casa. Come ad esempio codice fiscale, registrazione contratti, bollo auto etc…
Il link risolvi problema


Insomma all’ Agenzia delle entrate non si entra. Quindi… Tutti in coda… o sul divano, a casa, con l’aria condizionata, in tranquillità per capire cosa posso fare da casa collegandomi a questo link :
O, se non riesco a capire, o magari non ho un PC, in coda sul marciapiede. A fare assembramenti fuori, perché dentro il Decreto lo vieta… Meno male che a Torino in corso Bolzano c’è l’ombra.