Rettore: la Regina degli Incantesimi Notturni

Miss Rettore is back!!!

Se penso che sono passati quarant’anni esatti da quel Kobra che si aggirava ovunque per le strade d’Italia, mi vengono i brividi. E non era neanche il primo grande successo. L’anno prima, e stiamo parlando del 1979, Splendido Splendente spopolava, profezia di un futuro al silicone in un’ipotetica società basata sull’estetica e l’apparire. C’era chi rideva, chi diceva che erano “cose da vip”, chi non l’aveva capita e chi invece come me, sentiva un campanello d’allarme nella testa. Quanto era avanti quella donna? Anni luce. E la gente non era davvero pronta per certe rivelazioni.

Criticata per la sua eccentricità, per la sua presenza scenica, per la sua voce “urlante”, per la sua trasgressione e per il suo essere provocante.

Beati coloro che non capiscono un…

Legami

Io invece ero li con i miei capelli arruffati e i miei quattordici anni, incantanta da tanta energia. Io ero esile e francamente non proprio una bellezza, ma dentro avevo mille universi e tante domande. Ero Kontro, rigorosamente con la K, come quel Kobra. La mia bandiera era fatta di mille colori, ascoltavo Bowie, Freddie Mercury e Renato Zero.

Rettore ci stava alla grande. Era rock, era glamour ed era maledettamente donna in un mondo di uomini.

Tutto quello che volevo essere io.

Fuori dagli schemi, fuori dal sistema e soprattutto, guardava dritto negli occhi. Non le mandava a dire, anzi, te le cantava.

Festivalbar 1980, categoria donne: vince Rettore. Delirio, anzi, Magnifico Delirio.

Gli anni passano, da Donatella a Lamette, da Io ho te ( con un giro di basso sexy da morire) ad Adrenalina (cantata in coppia con la davvero compianta Giuni Russo) e Donatella è sempre più Rettore che mai.

Quello che non sai

Non sto parlando del passato per riverberi lontani, onorando una carriera che fu. Anzi.

Sto dicendo, soprattutto alle nuove generazioni, quanto è attuale la poesia e il pensiero di quei testi scritti trenta, quarant’anni fa e di quanto Rettore fosse avanti. Avanti anni luce. Sto parlando di una carriera che è più che mai attuale, perchè Rettore è ancora qui, a discapito delle case discografiche alle quali non si è mai piegata, ai compromessi che non ha mai accettato e alle cose che ha cantato e che non si mai tenuta dentro. Ci provarono quelli della Ricordi, con l’unico risultato di perdere uno dei migliori cavalli in scuderia.

Perchè lei è cosi: fantasticamente autentica, genuina e vera.

Non una signora, ma una donna di classe e la classe non è acqua. Pochi la ricordano sul palco con lunghi capelli biondi, cantare Maria Sole…aveva vent’anni ed era già grinta allo stato puro.

Ed oggi?

Oggi è più viva che mai, altro che vecchia gloria, icona degli anni ’80. Rettore, una cavalla pazza che ha rotto lo steccato e che ancora scalpita e corre.

L’ultima pubblicazione, dopo Caduta massi riproposto in versione digitale durante il lockdown, arriva sul mercato discografico ed è una chicca da collezione: il vinile di Incantesimi Notturni.

Incantesimi Notturni

Per chi non lo sapesse, l’album nel 1994 era uscito in musicassetta e in CD, politiche della technology innovation dell’epoca.

L’album è un capolavoro e contiene la bellissima Di notte specialmente, presentata alla 44ma edizione del Festival di Sanremo.

Canzone, per quel che mi riguarda, compagna di tante notti in bianco, passate a una finestra in un’anonimo appartamento francese… Altra vita, altra storia, ma la musica è qui a ricordarmi che era la mia vita, la mia storia. Whatever…direbbero gli inglesi.

La riedizione realizzata da Newplatform ha tre versioni: vinile nero, vinile colorato blu trasparente e picture disc, tutte in versione limitata e numerate. Ma non è l’unico cadeau. Diverse sorprese sono in programma. Da comprare assolutamente.

Dove? Sul sito www.zamusica.com e nei negozi che lo richiederanno. Se volete saperne di più, una mail a zamusica@tiscali.it e avrete tutte le info che volete.

Per quel che mi riguarda, si è alzata la puntina del mio giradischi. Ripongo il vinile e vado a guardare il cielo che stanotte, specialmente, è splendido. Splendente.

Rettore con maschera nera sugli occhi
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”