Alessandro di Fiore e Il “Maledetto” e i Cavalieri di Carterus Pav edizioni

Alessandro di Fiore presenta il suo misterioso libro Il “Maledetto” e i Cavalieri di Carterus Pav edizioni, pubblicato in questi mesi e dedicato a tutti gli appassionati del genere Fantasy…

Alessandro di Fiore saprà stupirvi se amate i libri fantasy dalla trama complicata e intrigante.

Nell’antico regno di Carterus si intrecciano due storie apparentemente scollegate tra loro. Una riguarda un gruppo di giovani cavalieri, impegnati per conto del loro re in una missione piena di pericoli ed imprevisti, il cui scopo finale è molto diverso da quello che credono. L’altra è incentrata su un giovane “maledetto”, che non può morire, non prova dolore e l’unico sentimento che conosce è la rabbia. Anch’egli impegnato in una missione, derivante da una promessa fatta anni prima, che perseguirà eliminando senza pietà ogni ostacolo, umano e non, che si pone sul suo cammino. Sia il giovane “maledetto” che il gruppo di prodi cavalieri hanno il proprio cammino da percorrere, ma tra mostri deformi e curiose creature, fiori bellissimi e presunta magia, questi finiranno con l’intrecciarsi in un unico viaggio, dai risvolti inaspettati, cupi e raramente felici.

Noi di Zetatielle lo abbiamo intervistato per saperne di pù!

Gli venne in mente la donna che aveva ucciso poco prima; provava una certa ammirazione per lei, era stata molto più in gamba del gruppo di soldati che aveva affrontato prima di lei. Differentemente da loro, che si erano buttati come degli idioti contro di lui senza rifletterci un attimo, quella donna aveva ragionato, aveva soppesato le proprie debolezze e i propri punti di forza in confronto al nemico che voleva abbattere, aveva sfruttato al meglio la propria conoscenza del locale per muoversi al buio e il rumore della pioggia per nascondere i suoi passi.”

Alessandro, ti sei mai trovato a provare ammirazione per un tuo” rivale” che alla fine hai “battuto” o a confrontarti con persone che con umiltà hanno saputo giocare bene le loro carte pur perdendo?

Si, nell’arco della mia vita è successo alcune volte, sempre in ambito hobbistico. Ho incontrato persone molto sportive ed umili, che pur dando il massimo hanno perso, o che mi hanno battuto ma senza mai infierire. «Ragazzo,» era solito ripetergli, «prima di essere nobili noi siamo cavalieri, e il nostro compito principale è quello di combattere per il re. L’etichetta viene dopo. Certo, le buone maniere elevano l’uomo, ma il suo valore lo si misura in battaglia.»

Alessandro di Fiore, sei d’ accordo con questa affermazione? “Nel mondo attuale esistono ancora delle regole per “essere dei veri cavalieri”…Quali regole di vita insegneresti come padre a tuo figlio?

Purtroppo oggi come oggi non credo sia possibile vivere secondo questi insegnamenti, è un periodo particolarmente nefasto, tra crisi, epidemie e guerre è molto più facile concentrarsi sulla realtà dei fatti che seguire vecchi ideali.  

Se dovessi dare degli insegnamenti ad un mio ipotetico figlio, gli direi di stare sempre attento poiché il mondo e pieno di gente che vuole imbrogliarci, e di seguire sempre le proprie passioni, poiché anche fallendo si sarà fatto ciò che si ama.

Alarico e Surjei: una coppia di amici/confidenti/altro?

Per entrambi è la loro prima amicizia, è l’inizio si un rapporto importante, dove ancora non si sa’ bene come comportarsi e si cerca di capire il carattere dell’altro.

Pregi di Alarico

Leale e ligio al dovere, ma comunque pronto a mettersi in discussione. Attaccato ad una forte ammirazione per l’ideale cavalleresco ed estremamente curioso, anche se questi ultimi due possono rivelarsi degli enormi difetti.

Quanto influiscono nella storia gli spostamenti a cavallo?

Anche se potrebbero passare in secondo piano, sono in realtà molto importanti. In fondo sono il mezzo, all’epoca in cui è ambientata la storia, più veloce di spostarsi. Sono fondamentali sia per il viaggio dei cavalieri che per quello del “maledetto”. Senza, tutte le tempistiche sarebbero state enormemente dilatate.

Un romanzo fantasy… Alessandro, quanto gioca la fantasia quanto invece la storia vera?

E’ una domanda che per sua natura non ha una risposta univoca, dipende molto dalla tipologia di opera che si vuole andare a creare. La fantasia ha sempre un ruolo fondamentale in qualsiasi racconto, ma se prendiamo in considerazione racconti più di stampo storico, come quelli di Valerio Massimo Manfredi, ritengo che la storia vera e propria avrà un importanza maggiore rispetto a fatti di fantasia, mentre sarà il contrario in racconti puramente fantasy come quelli i J. R. R. Tolkien.

Il libro è acquistabile sul sito ufficiale di Pav Edizioni

Alessandro di Fiore
Fabia Tonazzi
Fabia Tonazzi
Fabia Tonazzi si laurea nel 2011 in “Scienze dell’informazione” presso l’Ateneo Aldo Moro di Bari e da quel momento in poi decide di dedicarsi alla comunicazione e al mondo del social media consapevole del suo amore verso i libri e la scrittura.Dal 2011 in poi cominciano le collaborazioni con varie testate giornalistiche on-line oltre che radiofoniche per alcune emittenti come speaker. Giornalista pubblicista dal 2014 scrive sul suo sito www.passionevera.it intervistando cantanti, scrittori, artisti promuovendo la cultura.