Va in sala Gli anni amari, il film che si può considerare il manifesto dei diritti omosessuali, il film anteprima della 35 edizione del Lovers Film Festival. Si presenta al pubblico alla Sala Cabiria del Cinema Massimo di Torino lunedì 9 marzo alle ore 21.00.
Mi chiamo Mario o se preferite Maria
“Mi chiamo Mario. O se preferite, Maria”.Così esordisce in un tema, un ragazzo al liceo Parini di Milano nei primi anni 70. Un tema per parlare di sé, un outing che lascia a bocca aperta l’intera classe, forse l’intero liceo. Il ragazzo è Mario Mieli, uno tra i fondatori del movimento omosessuale nei primi anni 70. Gli anni amari è la sua storia.
La storia di un ragazzo, che è stato un intellettuale, un performer, un provocatore, ma soprattutto un grande innovatore, e come tutti gli innovatori e i riformatori ha fatto i conti con una profonda e drammatica solitudine. Mario nasce nel 1952 a Milano e muore suicida trent’anni dopo.
Anni Amari
E sono davvero Anni Amari quelli che Mario vive a partire dall’adolescenza. Figlio di genitori benestanti e penultimo di sette figli, vive una vita intera in un rapporto complicato con il padre Walter e la madre Liderica. La pellicola ne segue i passi a partire dall’adolescenza con la gioventù e la vita notturna sfrenata, quando ancora omosessualità era sinonimo di disturbo mentale.
Nel anteprima del Lovers Film Festival si racconta dentro il film anche Il viaggio a Londra e l’incontro fondamentale con l’attivismo inglese del Gay Revolution Front. La successiva adesione al “Fuori!”,Fronte Unitario Omosessuali Rivoluzionari Italiani, prima associazione del movimento di liberazione omosessuale italiano. La seguente fondazione dei “Collettivi Omosessuali Milanesi”.


La tesi “Elementi di critica omosessuale”
Riesce inoltre, nel1977, a pubblicare la sua tesi con il prestigioso editore Einaudi, con il titolo “Elementi di critica omosessuale”, portando alla luce le sue teorie sulla transessualità e sulla liberazione sessuale come via per la liberazione totale dell’uomo. In Anni Amari si percorre la popolarità mediatica ma anche le turbe mentali.
Attorno a Mario gravitano nomi e volti di amici e compagni che, con lui, hanno contribuito a cambiare la storia: Corrado Levi (architetto, docente, artista), Piero Fassoni (pittore), Ivan Cattaneo (cantante), Angelo Pezzana (fondatore del primo movimento omosessuale italiano, il “Fuori!”), Fernanda Pivano (scrittrice e traduttrice), Milo De Angelis (poeta), Francesco Siniscalchi (massone che denunciò Licio Gelli e la P2). Fino all’intensa e sofferta storia d’amore con il giovanissimo Umberto Pasti, futuro scrittore.
Scheda tecnica
Anni Amari di Andrea Adriatico (Italia, 2019, 112’) con Nicola Di Benedetto, Sandra Ceccarelli, Antonio Catania, Tobia De Àngels e Lorenzo Balducci.
Il Lovers Film Festival (LFF)
Il film anteprima del Lovers Film Festival (LFF), fa da apripista per la più antica rassegna cinematografica sui temi LGBTQI d’Europa e terza nel mondo. Il LFF quest’anno compie 35 anni ed è diretto da Vladimir Luxuria.
Il Lovers Film Festival dal 2005 è integrato nel Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del MiBACT, della Regione Piemonte e del Comune di Torino.
L’iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020. Un film lungo un anno’, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino.
Il dibattito
La proiezione sarà seguita da un dibattito a cui interverranno: il regista Andrea Adriatico, il direttore del Museo Nazionale del Cinema Domenico De Gaetano e la direttrice del Lovers Film Festival Vladimir Luxuria
La capienza della sala sarà limitata a 150 posti in ottemperanza alle prescrizioni del D.P.C.M. del 4 marzo 2020.