Gianni Rodari ritorna nei cinema con “La Freccia Azzurra”

Sono passati 100 anni dalla nascita del grande Gianni Rodari, e soli 25 dalla prima uscita del film “La Freccia Azzurra”.

Sono vecchia quanto “La Freccia Azzurra”, e ne vado più che fiera! Ho avuto l’onore di studiare questo meraviglioso scrittore quando frequentavo i corsi di teatro e dizione.

Ricordo con un sorriso da stregatto le innumerevoli volte che ho dovuto ripetere le sue favole a voce alta, per gli esercizi di dizione.

Gianni Rodari è mio amico

Stento a credere che i genitori italiani non si siano mai ritrovati a leggere una favola di Rodari ai propri figli.

Tutti lo conosciamo come uno dei più famosi scrittori per bambini, ma avreste mai detto che fosse un bambino piuttosto timido?

Cari miei, ci sono tante cose che probabilmente non sapete su di lui. Come per esempio, che era un ragazzo che non sapeva di preciso cosa volesse fare veramente della sua vita.

Non mi stupisce, è difficile conoscere qualcuno con le idee chiare fin da subito.

Prendiamo per esempio me: fin dall’asilo avevo deciso di fare l’insegnante. Ma, crescendo, volevo anche fare la pittrice, la fotografa, la veterinaria, l’attrice, e anche la regista! Alla fine sono quì a fare ciò che amo più al mondo, scrivere.

Caro Gianni, abbiamo qualcosa in comune io e te!

L’infanzia e l’indecisione

Gianni Rodari nasce a Omegna, in provincia di Verbano Cusio Ossola, Piemonte, il 23 ottobre 1920.

Un bambino solitario dalla corporatura minuta, difficilmente lega con i suoi coetanei. Si potrebbe dire che il suo unico amico è il fratello Cesare, mentre l’altro, Mario, è molto più grande di lui e quindi in poca confidenza.

Trascorre la sua adolescenza a Gavirate, in Lombardia, trasferitosi con la famiglia in seguito alla perdita del padre.

Quì, Gianni finisce l’ultimo anno di scuola elementare e prosegue gli altri studi.

Frequenta il ginnasio, dove viene immediatamente distinto per i suoi ottimi risultati scolastici, ma al terzo anno decide di ritirarsi.

Ed ecco che comincia una serie di percorsi interrotti a metà.

Conclude, poi, l’anno a Varese, ma anche lì decide di non continuare, optando per le scuole magistrali.

Ovviamente, abbandona anche gli studi delle magistrali. Per cosa, poi? Per presentarsi alla sessione estiva e sostenere gli esami guadagnandosi un anno.

Non male Gianni, ma sei sicuro di cosa vuoi fare nel tuo futuro?

gianni rodari in una foto in bianco e nero, indossa una giacca elegante nera e la cravatta, appoggia la testa su una mano, coprendo la bocca, ha lo sguardo serio
Gianni Rodari

Come potete vedere nella foto, se lo sta chiedendo pure lui!

Che vita, Gianni!

Inizia a far parte dell’Azione Cattolica, della quale in poco tempo diventa anche presidente. E’ quì che comincia a farsi conoscere con i suoi racconti, sul settimanale cattolico “L’azione giovanile”, e inizia una collaborazione con “Luce”.

Attenzione, in arrivo altri cambiamenti! Lascia la presidenza dell’Azione cattolica e finalmente a diciassette anni prende il diploma magistrale.

Durante quel periodo, Gianni Rodari coltiva la sua passione per la musica e la lettura, arrivando anche a suonare il violino.

Frequenta l’università di lingue, e ovviamente l’indeciso ragazzo abbandona gli studi, senza mai laurearsi.

Alla fine, ciò di cui si occupa il nostro amato Rodari, è l’insegnamento, mentre nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, si iscrive al partito fascista, per poi passare invece a quello comunista.

Diventa cronista, poi capo cronista, giornalista, e infine, finalmente, scrittore per bambini!

La Freccia Azzurra

In occasione dei cento anni dalla sua nascita, verrà proiettata nei cinema italiani “La Freccia Azzurra”, con la regia di Enzo D’Alò e distribuito dalla Viggo.

Realizzata con la Siae e in collaborazione con Lanterna Magica, Csc, Cineteca Nazionale e Biblioteche di Roma, avremo la possibilità di portare i nostri bimbi in un viaggio nel passato di un indimenticabile autore.

“La Freccia Azzurra” è uno dei film più belli e premiati in Italia, uscito per la prima volta nel 1996 e premiato ai suoi 50 anni con il Premio Hans Christian Andersen per la letteratura per l’infanzia. Nel 1997, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, si aggiudica il David di Donatello per le musiche e due Nastri d’Argento.

Con la colonna sonora di Paolo Conte, si narrano le disavventure della Befana, ingannata dal cattivissimo assistente dottor Scarafoni. L’assistente la fa ammalare, in modo da sostituirsi a lei e vendere i giocattoli ai bambini ricchi, anziché a tutti.

Se volete sapere come va a finire, andate a vederlo a partire da giovedì 19 marzo al cinema!

Mi raccomando: non dimenticatevi i bambini a casa!
   

Ana Maria Manea
Ana Maria Manea
Studentessa aspirante insegnante di inglese. Poetessa Dice di sé: “25 anni molto ambiziosa e sognatrice, scrivo poesie fin dal momento in cui ho preso in mano per la prima volta una penna, all'età di 6 anni. A scuola ero una piccola Hermione Granger, e ho sempre amato scrivere. Ma la mia vera passione prende piede all'inizio della mia adolescenza, con la poesia intitolata "Il valore della donna", sul tema della violenza sulle donne. Sono talmente legata alla natura che mi circonda e alla vita, che mi basterebbe anche solo una goccia di pioggia perché l'ispirazione prenda il sopravvento”.