La Indie music torna a Collisioni: quattro i nomi in calendario

Dopo il riscontro più che positivo dell’anno scorso, torna la musica Indie sul palco di Collisioni Festival 2020.

L’anno scorso Collisioni si apriva all’indie: sul palco di Barolo si sono esibiti Carl Brave e Calcutta, leader di tutte le playlist di stile, genere e tematiche indipendenti.

E nel 2020 si continua. Sono stati annunciati i primi due live, entrambi in coppia. Risultato? Tutti i quattro artisti che si esibiranno sul palco di Collisioni Festival sono indie. In ordine, sabato 18 luglio ci saranno Willie Peyote – il primo annunciato – e Brunori Sas. Il giorno dopo, domenica 19 luglio, sarà la volta di Coez – di nuovo il primo annunciato, anzi il primo di tutti e quattro – e Frah Quintale.

Se non li conoscete ecco alcuni loro successi.

Willie Peyote

Willie Peyote vanta tra le sue canzoni più note, presente a ogni serata a tema indie che si rispetti, “C’era una Vodka”. Se state pensando a un semi-plagio del “C’era una volta” con cui inizia “Solo una volta” di Alex Britti avete in parte ragione. Perché la canzone del cantautore torinese recita proprio “C’era una vodka o forse erano due/C’era una mucca, un asinello e un bue” salvo poi voltare pagina e continuare con “La mucca è sempre causa di problemi/E tu fin da bambino te le bevi”. Perché è così, l’indie ribalta sempre gli schemi. Sarà a Barolo con il tour “Iodegradabile” che sta già girando per tutta Italia e di cui fa parte anche l’ultimo successo “La tua futura ex moglie”: un inno alla precarietà dell’amore.

Brunori Sas

Sempre di amore parla Brunori Sas, in maniera più dolce e poetica. È indie, è vero, ma è anche uno dei migliori cantautori dell’attuale scena musicale. Non pensate di accomunarlo a Calcutta: lui è più il nuovo Pino Daniele. E qualcosa di affine con lui ce l’ha pure: la meridionalità, perché Brunori – nome, in parte d’arte, per Dario Brunori – ha origini calabresi. Scrive da anni, ma ha visto il successo solo di recente. Merito della sua “La verità”, una realistica descrizione della paura che attanaglia le nostre vite quotidiane da cui non riusciamo a scappare. Visto la psicosi da Corona Virus, è un vero evergreen. Nel 2020 è uscito “Cip!”, l’ultimo album che canta l’amore in tutte le sue forme: quello per un padre che se n’è già andato, quello che matura dopo vent’anni di condivisione di vita, quello per l’esistenza intera.

Coez

“La musica non c’è” l’abbiamo cantata per un anno intero, e non solo: in spiaggia, in discoteca, a un aperitivo, un po’ ovunque. Dopo “Faccio un casino”, con quel brano del 2017 Coez ha fatto il botto. E l’ha rifatto nel 2019 con “È sempre bello” con cui ha celebrato 10 anni di carriera. La canzone è contenuta nell’omonimo album insieme a “Domenica”. Tutte serenate perfette per descrivere la quotidianità: da “Amami o faccio un casino” a “Sei bella che la musica non c’è” ideali per una dichiarazione d’amore, si passa a “Oggi voglio andare al mare” e “Vorrei fosse domenica”, desideri di tutti quelli che vogliono godersi la vita.

Frah Quintale

“Ho casa libera stasera, ci mettiamo su un film” è l’amore secondo Francesco Servidei, in arte Frah Quintale. “Sì ah”, brano del 2017 descrive una relazione un po’ in crisi fatta di aspirazioni normali: d’altronde oggi l’amore è anche Netflix, coperta e divano. Nelle sue canzoni ci sono le canne, l’alcol e i social: “Non mi metti più mi piace/Non sai quanto mi dispiace” dice in “Cratere” che insieme a “Sì ah” fa parte dell’album “Regardez moi”. Poi, come molti colleghi indie, sono arrivate anche le collaborazioni: con Giorgio Poi in “Missili” e con Guè Pequeno in “2%”. Così con “M’hai fatto a pezzi l’amore/Ma adesso non ci casco più” e “Non ti ho vista in strada e in Insta già da tempo” anche nei duetti tornano l’amore distruttivo e quello virale.

Save the Date

Brunori Sas e Willie Peyote si esibiranno il 18 luglio mentre Frah Quintale e Coez il 19 luglio.

I biglietti sono disponibili sul circuito Ticketone, Ticketmaster e CiaoTicket . Per tutte le informazioni, compreso il servizio navetta, potete contattare direttamente Collisioni Festival.

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Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.