“Il lungo viaggio dell’amico di Harry” un album progressive de “La Strana società”

Il lungo viaggio dell’amico Harry”, quasi un tributo alle band capostipiti del prog

Anno Domini 1972: in Italia la Premiata Forneria Marconi (più avanti conosciuta con l’acronimo di PFM) pubblica il primo album “Storia di un minuto”, il Banco del Mutuo Soccorso, esce con l’album d’esordio omonimo (quello con il salvadanaio in copertina, per intenderci) e Le Orme danno alle stampe “Uomo di pezza”.

Da questo momento la parola “complesso” viene sostituita da “gruppo” e la classica “canzonetta” viene rilevata da composizioni di più ampio respiro musicale: “Impressioni di Settembre”, “R.I.P.” e “Una dolcezza nuova”, ne sono il manifesto.

Oltremanica, sempre nel 1972, gli Yes pubblicano “Close to the edge”, punto più alto della loro carriera e i Genesis, “Foxtrot”, un vero capolavoro: due pietre miliari di quella che verrà unanimemente definita, musica “Progressive”.

Le due suite che caratterizzano gli album, “Supper’s ready” per quanto riguarda la band all’epoca capitanata da Peter Gabriel, e la title track del gruppo fondato da Jon Anderson, rappresentano una svolta storica: influenze sinfoniche, temi musicali più estesi, ambientazioni e liriche fantasy, che sommate a orchestrazioni molto complesse, al massiccio utilizzo di cambi di tempo nella ritmica, spesso con tempi dispari, prendono il posto della “canzone” intesa come tale, fino a quel momento.

Cinque vinili assolutamente innovativi, e senza essere troppo retorici, rivoluzionari, per quel periodo e non solo.

Ma non è tutto, perché è uscito un “nuovo” album che si affianca a quelli che ho appena citato, e ne ha tutto il diritto.

Vi racconto brevemente la storia: siamo sempre nel 1972, nel mese di ottobre per la precisione, in un locale di Chieri (To), il “Lio Club”, dove viene proposta per la prima e probabilmente unica volta, rigorosamente dal vivo, una “suite” intitolata “Il lungo viaggio dellamico di Harry”. Si tratta di “progressive” allo stato puro.

Autori ed interpreti, con la collaborazione ai testi di Sergio Peretti, sono cinque ragazzi innamorati follemente di quello che arriva in quel momento dall’Inghilterra, appunto Yes, Genesis, King Krimson ed EL&P: Celestino Scaringella, voce, Carlo Lena, tastiere, Gianni Foresti, basso, Luigi Catalano, chitarra e Valerio Liboni, batteria, ovvero La Strana Società.

Si, proprio quelli di “Popcorn” che uscirà di li a poco e che, per ammissione dello stesso Valerio Liboni, cambierà la linea del loro percorso musicale, portandoli dal “progressive”, ad un musica più leggera e commerciale.

Il lungo viaggio dell’amico di Harry” è una sapiente miscela di fughe strumentali, molto interessante “Passi inquietanti”, alternate a intermezzi cantati, ottimo “Il coraggio non c’è”: il tutto interpretato e suonato con grande tecnica, questo va sottolineato. Quasi un tributo alle band capostipiti di questo genere.

In quel periodo adoravo Bill Bruford, il batterista degli Yes”, mi confida Valerio Liboni, che prosegue, ”e proprio al suo drumming mi sono ispirato in questa suite, dove uso una batteria Slingerland a doppia cassa, come si usava allepoca. Uno strumento pazzesco, che mi ha dato grandi soddisfazioni”.

Certo, i suoni sono datati ed un tantino “vintage”, come si usa dire adesso; ma riflettono perfettamente l’atmosfera di quegli anni: nessun computer o sintetizzatore sul palco, nessun effetto speciale, ma tanta tecnica, tanta elettricità e soprattutto tanta voglia di suonare.

La registrazione di quel concerto, realizzata con un rec a bobine a due piste, è stata trovata quasi per caso da Carlo Lena, sepolta sotto una miriade di cassette e bobine risalenti ai primi anni di vita del gruppo.

Resisi conto di aver in mano qualcosa di assolutamente unico ed irripetibile, gli “Originals”, hanno affidato il materiale nelle sapienti mani di Silvano Borgatta, che ha ripulito e rimasterizzato le tracce, trasformando una registrazione amatoriale in un disco che entra di diritto nella storia del “progressive” italiano e diventa un must per i tantissimi amanti del genere, numerosissimi, tra l’altro, in Giappone, dove è previsto un importante “push” per questo album.

Il lungo viaggio dell’amico di Harry” (Incipit Records Distribuzione Egea Music) è reperibile su tutte le più importanti piattaforme digitali, su Amazon e nei migliori negozi di dischi.

#stayalwaystuned

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.