La Befana vien di notte…Perchè? Una leggenda che viene da lontano

Molti conoscono, a grandi linee, la storia di questa vecchietta, ma perchè la Befana vien di notte? Lo sapevate che la tradizione della Befana risale a molti anni prima della venuta di Gesù Bambino?

E siamo arrivati alla fine di queste feste natalizie. Il 2020 si è concluso ma non si è portato via il lockdown, le zone rosse e neanche il virus. L’Epifania è la festa che chiude il periodo di vacanze ed è l’ultima occasione di festa.

La vecchietta tanto nota per volare su una scopa e portare dolci ai bambini buoni, e carbone a quelli meno bravi.

La Befana è un personaggio spesso associato ai Re Magi, ma qui incontriamo già due versioni diverse.

La Befana e i Re Magi

Innanzitutto il termine ‘Befana‘ deriva dal termine greco epifàneia, che significa, apparizione, manifestazione. L’istituzione della festa dell’Epifania parrebbe risalire a più di 100 anni dopo la venuta di Gesù Bambino. Solo nel II secolo d.C. appare di precetto la festa della “Epifania del Signore“, una nuova festa che ricorre rigorosamente 12 giorni dopo il Santo Natale.

La versione più conosciuta è che la Befana rappresenti i Re Magi (termine persiano che significa ‘saggi’) stessi.

I tre uomini che portavano in dono a Gesù Bambino l’oro, l’incenso e la mirra. Così il passaggio della Befana che porta doni ai bambini simboleggerebbe questo momento descritto nei vangeli.

Una versione sostiene, invece, che i Re Magi, lungo il cammino, non conoscendo la strada, chiesero indicazioni per la grotta ad una vecchietta. I tre spiegarono alla donna di essere in viaggio per portare doni al Salvatore che era nato, ma di conoscere la strada per raggiungere Betlemme. La donna gli indico la strada e questi la invitarono ad unirsi a loro, ma lei rifiutò.

Ben presto la vecchietta si pentì di non aver accettato l’invito. E così, in fretta e furia, riempì un sacco con dolci e delizie e si mise in cammino per raggiungere i Re Magi e omaggiare anche lei il Salvatore con dei doni. Una volta arrivata a Betlemme, non sapendo però dove fossero andati i tre uomini, cominciò a bussare a tutte le porte del paese e a donare ad ogni bambino un dolce, nella speranza che uno di loro fosse Gesù.

L’Epifania, festa degli antichi Romani

Il calendario di molte feste cristiane coincide con quello di feste pagane.

Ma c’è chi va ancora più indietro nel tempo e fa risalire la tradizione della Bafana alla mitologia germanica. I Germanici credevano che Brechta (o Prenchta), che per molti sono la stessa figura, fosse la guardiana del mondo animale e della natura nelle antiche culture cacciatrici Germaniche.

Da qui, molto probabilmente, una curiosità: in molte parti di Italia c’è la credenza che nella notte dell’Epifania gli animali parlino.

Come abbiamo già detto, quando abbiamo raccontato le origini del Natale, anche la Befana si celebra contestualmente ad una festa in uso ai tempi dei Romani. La Befana è anche collegata ad un’altra festa romana, quella in onore di Giano e Strenia. In questa occasione era consuetudine scambiarsi dei doni.

Era infatti consuetudine, 12 giorni dopo il solstizio d’inverno, celebrare una sorta di rito della fertilità dei campi, simboleggiante la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura. I romani pensavano che delle figure femminili volassero in quelle notti sopra i campi coltivati, in ringraziamento della futuro raccolto abbondante.

Ecco perchè la Befana vien…di notte.

Wako Kid
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Musicista giramondo Dice di sé: Amo viaggiare, conoscere luoghi, persone, meglio se diverse e lontane dalla propria cultura, per osservare, conoscere, approfondire, ampliando cosi il bagaglio di esperienze vissute. Sono curioso e sempre in cerca della verità, intesa come giustizia del vero. Amo tutto ciò che è genuina espressione di sentimenti e emozioni umane. Dall’arte e letteratura, alla pittura, fino alla cucina e alle tradizioni popolari. La musica, sia classica che moderna, è la mia passione più importante, alla quale dedica maggior spazio e dedizione.