La farfalla viola: lo strano simbolo su alcune culle in ospedale.

Se in ospedale tra le tante culle ne notate una con una farfalla viola, non chiedete il perchè alla donna che ha appena partorito.

L’epidottero viola racchiude un dolore alquanto delicato. Ed è bene saperlo per evitare così di riaprire ferite che non hanno avuto il tempo di richiudersi e che forse non lo avranno mai.

Butterfly effect

“Butterfly effect” è il nome che i quotidiani stranieri hanno attribuito all’effetto nato dalla visione di questo adesivo posto sulle culle.

La farfalla, animale innocuo, assume per le mamma ed i papà un significato molto importante. E’ nato, all’incirca un anno fa, da una coppia di origine inglese che ha saputo trasformare il dolore di una perdita in un gesto d’amore.

Quando tutto ebbe inizio …

Tutto ha inizio nel 2015 quando Millie e Lewis, una coppia inglese, hanno scoperto che sarebbero diventati genitori di due gemelle che avrebbero chiamato Callie e Skye.

La gravidanza procede senza alcun problema fino alla dodicesima settimana di gestazione. Una notizia interrompe la felicità dei due neo genitori.

Quest’ultima riguardava la scoperta di una malattia ad una delle bambine che Millie portava in grembo. Alla piccola Skye era stata diagnosticata l’anencefalia, grave malformazione in cui il cranio non si forma completamente.

“La mia bambina sarebbe vissuta solo qualche secondo”, ha dichiarato Millie dopo aver parlato con i medici.

Nonostante la brutta notizia ricevuta, Millie e Lewis, hanno deciso di portare avanti la gravidanza per poter dare a Callie la possibilità di vivere. Un travaglio prematuro porta però la donna a subire un parto cesareo d’urgenza. Al termine dell’operazione le due bambine si sono ritrovate tra le braccia della mamma.

A causa della nascita prematura il loro peso raggiungeva a malapena poco più di un chilo.

“Callie è stata ricoverata in terapia intensiva e abbiamo trascorso tre ore fantastiche con Skye prima che morisse”, ha affermato poco dopo il parto.

La storia della farfalla viola

Sconvolti dalla morte prematura di una delle gemelle, i due genitori, hanno deciso di creare una fondazione in sua memoria e promuovere la farfalla viola.

“Un pomeriggio, quando tutti i bambini tranne Callie piangevano nella stanza, un’altra mamma si rivolse a me dicendo: sei così fortunata a non avere due gemelli.”

Nessuno era a conoscenza della piccola Skye e di tutto quello che avevano passato i due genitori. Quell’affermazione le spezzò il cuore e la portò così a realizzare questo adesivo che attaccò sulla culla della sua bambina.

Spesso le parole possono fare molto male e ferire persone che nascondono storie davvero dolorose. In certi casi il silenzio fa da padrone e racchiude tutto ciò che ci sarebbe da dire.

Proprio per questo, nei reparti di maternità degli ospedali del Regno Unito, è stato realizzato un cartello che spiegasse il significato di questo simbolo. E’ stato inoltre tradotto in diverse lingue, in modo tale che le strutture interessate possano richiedere l’affissione nei loro reparti.

“Non tutti i gemelli camminano fianco a fianco. A volte uno ha le ali per volare.”

Il cartello affisso negli ospedali che spiega il simbolo della farfalla viola attaccato au alcune culle. Di fianco la foto di un neonato in un aculla con l adesivo di una farfalla viola
Skye High Foundation: A family that lost one of their twins shortly after birth has turned her legacy into a way to help other families.
Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.