Con decine di persone in fila davanti al teatro Colosseo di Torino, giovedì 22 agosto ha preso il via ”Street Art in in Blu”.


Gli street artist Bansky e Blu, insieme ad altri nomi importanti della Street Art, sono i protagonisti dell’appuntamento che durerà fino al 29 settembre. Di Blu si sa solo che è marchigiano e la leggenda vuole che viva in un camper. Banksy è invece è uno street artist gallese, ma nessuno sa altro sul suo conto. Di entrambi si dice abbiano circa tra i quaranta e quarantacinque anni
L’arte è a disposizione della gente
Non ci sono dubbi. La Street Art nasce per la gente e tra la gente. E questa mostra lo conferma. Gente in coda in strada davanti al Colosseo, gente nell’atrio,gente nei corridoi, gente che legge interessata le didascalie, gente seduta sulle poltroncine rosse della platea che osserva tutto quanto la circonda in un’atmosfera da prima teatrale. Gente che sopratutto si ferma per minuti interi davanti ad ogni opera, a ogni stampa, a ogni spiegazione. Gente che commenta. Gente sul palco.


Gente sul palco?
Ebbene si’. Il palco del Colosseo è lo sfondo, anzi il piedistallo delle installazioni di Blu. Attorniato e introdotto dalle opere di Bansky. E il tutto è come un’esperienza nell’esperienza. Dentro il teatro le luci sono basse, come se si stesse rappresentando un’opera. La musica è varia, dal reggaeton al hip hop, dal pop al rock e fa la sua comparsa anche qualcosa di classico. Ogni tanto la scaletta si interrompe improvvisamente. Finisce un brano in tronco e ne inizia un altro che è completamente diverso. Ma come mai? C’è un problema? Assolutamente no. All’inizio della platea un piccolo tablet è a disposizione di tutti. Ci sono tanti brani diversi e ognuno può mettere quello che vuole. Anche la musica è decisa dalla gente, sul momento.
I writer
Le opere di street Art radunate al Colosseo, raccontano i più grandi writer del momento, non solo Blu e Bansky ma anche Ericailcane, Andreco, Phase2, Kayone, Nevercrew, Beneine, Aito Kitazaki, Zedz . i Writer sono i protagonisti di una manifestazione sociale, il graffitismo per dirla all’italiana,diffusa in tutto il pianeta. E’ una manifestazione anche culturale basata sull’espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul tessuto urbano. Ogni writer ha un suo messaggio che lancia attraverso opere che appaiono all’improvviso e a volte altrettanto improvvisamente scompaiono. Sono opere di protesta sociale, di denuncia del sistema, di messaggi importanti che vengono lanciati alla gente un po’ come affidarli a una bottiglia lanciata in mare.
Piccolo dizionario di Street Art
3D Style: con questo termine si intende la realizzazione di graffiti in tre dimensioni
Back to Back: graffito che copre un muro o una carrozza di un treno dal punto iniziale a quello finale.
Crew gruppo organizzato di writer che spesso scrivono le iniziali della crew accanto al loro nome, spesso i nomi sono formati da 3 lettere con un loro significato
Getting Up: inizialmente il termine era usato per indicare un graffito realizzato su un treno, adesso sta ad indicare la realizzazione di qualunque tipo di graffito
Hall of Fame: muro su cui è permesso dipingere legalmente, spesso gestito da una sola crew
Tag (firma): con questo termine si intende la forma più basilare di graffiti, solitamente è la firma del writer realizzata con spray
La spiegazione del direttore artistico
«L’esposizione è un concept teatrale – spiega Claudia Spoto, direttore artistico del Teatro Colosseo -. La musica che ciascun visitatore può scegliere passa dall’impianto del teatro, le luci sono quelle di scena, appese alle americane. La visione è da spettacolo». Si può aggiungere che ogni spettatore può mettere in scena la propria visione della mostra.
In pieno stile Street Art.





















