Lupi in Alto Adige: sospeso l’abbattimento fino a fine settembre

Non c’è pace tra gli ulivi, o meglio, nei boschi dell’Alto Adige, dove la provincia di Bolzano sta preparando la caccia al lupo e, contemporaneamente, si stanno decidendo nuove disposizioni in merito alla convivenza della popolazione residente e i plantigradi.

A quanto pare, si sta palesando un paradosso che è l’ennesimo spunto di polemica tra animalisti e istituzioni.

Dopo l’accoglimento dell’istanza cautelare ante causam, presentata dall’avvocato Aurora Loprete su mandato delle associazioni Leal, Leidaa, Oipa e “Zampe che danno una mano” per chiedere la sospensione dell’autorizzazione all’abbattimento di due lupi in Val Venosta firmata il 9 agosto dal presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, la presidente del Tribunale amministrativo di Bolzano, con proprio decreto, ha fissato oggi la trattazione della domanda cautelare contenuta nel conseguente ricorso delle stesse associazioni al 24 settembre. Fino a quella data, circa due settimane prima del limite indicato nell’autorizzazione per effettuare gli abbattimenti, la validità del provvedimento è sospesa. Ad adiuvandum interverrà l’associazione Green Impact.

Il ricorso

Nel ricorso, sorretto da numerosi riferimenti alla giurisprudenza costituzionale e della Corte europea di giustizia, si sostiene che la misura adottata dalla Provincia autonoma di Bolzano viola sia la direttiva habitat che gli articoli 9 e 117 della Costituzione ed è viziato per difetto di presupposti e di istruttoria, per insufficienza della motivazione, per mancata applicazione del principio di proporzionalità e gradualità.

In particolare, l’autorizzazione di Kompatscher dà per scontato che il prelievo di due lupi “a caso” metta fine alle predazioni, mentre sono del tutto ignoti gli effetti di uccisioni indiscriminate sui branchi di lupi.

LIspra, interpellata dalla Provincia, ha poi rilevato che non si sa come siano stati individuati i criteri per il “prelievo” introdotti  dalla sottostante legge provinciale e che tali criteri non definiscono la dimensione dell’area oggetto del danno agli allevatori. Quindi è impossibile “valutare adeguatamente la sussistenza del primo requisito richiesto dalla norma comunitaria” per poter derogare alla regola della protezione della specie, cioè la gravità dei danni. Inoltre, il giudizio sulla conservazione della specie non può fondarsi su uno studio di portata locale, per di più datato e relativo ad un altro territorio.

Pesa come un macigno, infatti, la recentissima (11 luglio) sentenza della Corte europea di Giustizia contro l’Austria relativa all’autorizzazione all’abbattimento di un lupo emessa dal Land Tirolo. I giudici europei chiariscono che lo stato di conservazione della specie deve essere “soddisfacente” a livello territoriale e nazionale e soprattutto che le autorità devono valutare “le altre soluzioni ipotizzabili”, senza considerare “determinanti” le loro implicazioni economiche e bilanciandole con l’obiettivo della conservazione.

Cos’è un Corridoio Faunistico?

La bellezza naturale del Trentino è conosciuta in tutto il mondo. Un territorio montuoso e variegato, caratterizzato da una vasta gamma di habitat naturali, dalla maestosità delle Alpi alle dolci colline, ma dietro questa magnificenza paesaggistica si nasconde un delicato equilibrio ecologico che richiede attenzione e preservazione costante. Infatti, questa diversità di ambienti ospita una ricca varietà di specie animali, ma la crescente presenza umana e le attività antropiche possono rappresentare una minaccia per la fauna selvatica e viceversa. Uno degli strumenti chiave utilizzati nella conservazione della fauna selvatica è rappresentato dai corridoi faunistici, veri e propri ponti di connessione che consentono agli animali di muoversi attraverso il territorio in modo sicuro e libero da ostacoli.

I corridoi faunistici, noti anche come corridoi ecologici o corridoi biologici, sono delle aree di territorio naturale progettate per agevolare il movimento degli animali da un’area all’altra. Questi corridoi sono fondamentali perché consentono alle popolazioni animali di sfuggire alla frammentazione dell’habitat, spesso causata dalla presenza di strade, infrastrutture e insediamenti umani. Attraverso i corridoi faunistici, gli animali possono spostarsi in cerca di cibo, riproduzione e nuovi territori, contribuendo così alla diversità genetica e alla sopravvivenza delle specie.

I corridoi faunistici svolgono un ruolo cruciale nella conservazione della biodiversità. Oltre a preservare la diversità genetica all’interno delle popolazioni animali, questi corridoi aiutano a ridurre il rischio di estinzione causato dall’isolamento delle popolazioni stesse. Inoltre, la presenza di corridoi faunistici favorisce la dispersione delle specie, contribuendo a ripristinare gli equilibri ecologici e a prevenire fenomeni di sovrappopolazione in determinate aree.

La Caccia al Lupo

La caccia al lupo è un argomento di grande attualità e dibattito, soprattutto in Trentino, dove la convivenza tra la fauna selvatica e le comunità umane pone sfide complesse.

Nel corso degli anni, la presenza del lupo in Europa è diminuita drasticamente a causa della persecuzione umana e della perdita dell’habitat. Tuttavia, grazie agli sforzi di conservazione, il lupo ha iniziato a tornare in alcune regioni italiane. La sua reintroduzione è stata vista come un segno di ripristino dell’equilibrio ecologico, ma ha anche scatenato controversie riguardo alla gestione della sua popolazione.

Il dibattito sulla caccia ai lupi in Alto Adige è caratterizzato da due principali prospettive: da un lato, la visione conservazionista che promuove la protezione e la coesistenza pacifica con il lupo, e dall’altro, la visione che sostiene la necessità di limitare la sua presenza per evitare conflitti con le attività umane.

Il lupo svolge un ruolo cruciale nell’ecosistema, contribuendo al controllo delle popolazioni di ungulati e mantenendo l’equilibrio naturale. La caccia al lupo potrebbe interrompere questa dinamica, causando problemi ecologici a lungo termine.

Inoltre, il lupo è una specie protetta dalla legge europea e internazionale, e la sua caccia solleva serie opposizioni da parte degli animalisti, malgrado l’opinione di coloro che, invece, sostengono la caccia al lupo, affermando che la sua presenza può causare danni alle persone, alle attività agricole, in particolare all’allevamento di bestiame.

La soluzione alternativa alla caccia ai lupi in Alto Adige è un adeguato controllo della fauna, utilizzando anche e soprattutto i corridoi faunistici.

Ricordate il Pacobaceé?

Quello dei corridoi faunistici da creare su tutto l’arco alpino nelle Regioni che hanno sottoscritto il Pacobaceè uno dei punti trattati nella relazione che la stessa Oipa a metà maggio del 2023, ha inviato al Ministero dell’Ambiente: un documento articolato, richiesto dallo stesso ministro Pichetto Fratin. Questi corridoi, soprattutto nelle aree in cui l’urbanizzazione e le infrastrutture possono interrompere le rotte naturali di spostamento degli animali, sarebbero anche in grado di ridurre il pericolo e i danni derivanti dagli investimenti di animali selvatici che tentano di attraversare le strade del Trentino.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”