Marco Papalino e il #benESSERE: “In una sola parola? inclusione”.

Cultura psicologica, psichiatria, genitorialità, sessualità e digitale: sono queste le parole chiave della terza edizione di #benESSERE, evento ideato dal medico psichiatra e psicoterapeuta Marco Papalino.
La Salute Mentale, di cui il 10 ottobre si è celebrata la trentunesima Giornata Mondiale, è il focus dell’iniziativa che a Bari ha portato l’attenzione sul concetto di benessere. Dopo due tappe svoltesi presso il Museo Civico di Bari, il progetto del dottor Papalino è approdato anche nel pieno salotto murattiano.

Il centralissimo Spazio Murat ha accolto un nuovo capitolo di #benESSERE, a cura di Marco Papalino.

Cosa si intende per lotta allo Stigma?

Siamo nel 2023 eppure, ancora oggi, manifestare sintomi che afferiscono all’ambito della Salute Mentale sembrerebbe elicitare sentimenti di vergogna in chi ne fa esperienza e di discriminazione da parte del contesto. Se di fronte ad una difficoltà fisica, anche banale, siamo sempre pronti a consigliare valutazioni mediche specialistiche, approfondimenti diagnostici etc. lo stesso non può dirsi rispetto a manifestazioni di ansia o sintomi di depressione.

In quest’ultimi casi, tra gli altri, il rischio, infatti, è di cadere più facilmente in consigli che spesso hanno l’effetto non solo di banalizzare il sintomo stesso e colpevolizzare la persona che li prova (“non è niente”, “passerà”, “ci siamo passati tutti”, “reagisci”, “prova a distrarti”), ma anche, e soprattutto, di allontanare quella stessa persona dalla possibilità di poter entrare in contatto con professionisti della Salute Mentale.

Lo Stigma è esattamente questo, quel fenomeno per il quale viene rimandata ad una sorta di “incapacità personale” la responsabilità di alcuni sintomi rendendo, altresì, ancora più difficile ed emotivamente complesso l’accesso alle possibili cure. Lottare contro lo stigma significa provare a mettere in atto un cambiamento culturale per il quale rivolgersi ad un/una psichiatra o ad un/una psicologo/a o psicoterapeuta non sia oggetto di scherno ma un atto dovuto nel momento in cui iniziamo a sentire che qualcosa nel nostro quotidiano non solo non funziona ma ci provoca, di contro, profondo disagio e malessere

Come nasce l’evento #benESSERE?

#benESSERE nasce a settembre 2022 come naturale estensione dell’attività che svolgo quotidianamente come medico Psichiatra sia nel pubblico che nel privato. Nel confronto con i pazienti, infatti, mi sono reso conto di trovarmi molto spesso a rispondere agli stessi dubbi, alle stesse domande, alle stesse perplessità relativamente ai sintomi, alle terapie, alla gestione della propria sofferenza in un contesto in cui più spesso quest’ultima sembra venire banalizzata o sminuita.

Da questo assunto è nata l’idea di un evento di sensibilizzazione rivolto a tutta la cittadinanza che portasse temi inerenti la salute mentale nel cuore della città di Bari, ma soprattutto al fine di sdoganare questi temi e di alleviare quel senso di solitudine che ancora oggi è possibile esperire di fronte al disagio psichico.

Marco Papalino veste giacca azzurra e pantaloni scuri, ha una folta barba scura e capelli neri. Sta scrivendo qualcosa su una lavagna
Marco Papalino

Credi che si stia facendo abbastanza per favorire la salute mentale o il benessere degli Italiani

Ritengo che ci sia ancora tanta strada da fare sul tema. E’ innegabile che diverse iniziative siano state portate avanti negli ultimi anni sul tema della Salute Mentale, ciò non di meno, perché possa apprezzarsi un reale cambiamento di rotta, è necessario un vero e proprio intervento culturale ed educativo, anche a partire dalle scuole e dai più giovani.

E’ necessario un maggior investimento sulle strutture e i servizi che si occupano di Salute Mentale, perché siano sempre più facilmente accessibili e con possibilità di interventi tempestivi ed efficaci. Occorre vincere quella antica soggezione rispetto a figure come il medico psichiatra o l’uso di di farmaci per il trattamento di problematiche di natura psichica, partendo dalla presa di consapevolezza che negli ultimi decenni la medicina ha fatto notevoli passi avanti anche in questa branca e come tale le conoscenze attuali e le cure sono ben più sicure ed efficaci di quelle che, purtroppo, ancora fanno parte del ricordo e dell’immaginario comune.

Credi che il benessere sessuale sia ancora un tab

Credo che ci sia ancora profonda vergogna e un grande senso di “giudizio” quando si parla, in generale, di corpi,  relazioni o di sesso. Purtroppo, a tutt’oggi, discutere in maniera esplicita di questi argomenti ha mantenuto, quell’alone di “sconveniente” o “sbagliato” che impedisce, di fatto, soprattutto tra le nuove generazioni, di confrontarsi su temi estremamente attuali come il consenso sessuale, il rispetto della volontà dell’altro, la contraccezione, l’orientamente etc.

Ancora una volta, parole chiave se vogliamo davvero diventare una popolazione più consapevole diventano “educazione” e “cultura” ricordando sempre che “educare” non significa di per sé legittimare ogni comportamento o pensiero ma piuttosto sentirsi liberi di poter esprimere un proprio desiderio, impulso, fantasia etc. e confrontarsi attivamente su questi al fine di maturare un’opinione più strutturata ed amplia del tema.

Che cosa si intende per salute digitale?

Trasversalmente, dal più giovane al meno giovane, siamo tutti esposti attraverso i nostri smartphone, tablet o pc ad un mondo virtuale che se da una parte ci permette di rimanere sempre connessi e di condividere in tempo reale le nostre vite, dall’altra rischia di esporci ancora di più a sentimenti di frustrazione, per esempio per quell’evento a cui non siamo stati/e invitati/e, di giudizio o  di rabbia. Ad oggi, infatti, non è possibile separare il mondo reale da quello digitale, tanto è facile poter passare dall’uno all’altro con il solo scorrere del pollice, per cui diventa fondamentale impare a conoscere meglio lo strumento digitale, ovvero, come in qualsiasi altro ambito,  imparare a conoscere le potenzialità di quest’ultimo e saperlo utilizzare nella modalità più proprie al fini di valorizzarne i punti di forza e minimizzarne i limiti.

Quale il messaggio da voler trasmettere attraverso iniziative come #benESSERE e l’obiettivo finale?

In una sola parola: inclusione.
Inclusione è un termine che racchiude in sé il senso di una comunità che accoglie, di una società che abbraccia le differenze, le fa proprie, senza distinzioni o altre suddivisioni di sorta. Proprio per questo #benESSERE ha sempre avuto luogo in contesti culturali – il Museo Civico di Bari, prima, e Spazio Murat nell’ultima edizione, che fossero aperti a tutta la popolazione, facilmente accessibili e soprattutto che lasciassero il senso che di Salute Mentale e benessere a 360 gradi si può parlare non solo nei luoghi canonici deputati allo studio, all’approfondimento e alla cura di questi, ma anche direttamente nel cuore della città in un confronto attivo ed efficace senza remore e vergogna. In tal senso, l’obiettivo finale di questo evento, mi piacerebbe che fosse il raggiungimento di una maturità culturale tale per cui non si senta più la necessità di organizzare eventi come #benESSERE.

Marco papalino seduto al tavolo di una conferenza sta parlando
Marco Papalino

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Fabia Tonazzi
Fabia Tonazzi
Fabia Tonazzi si laurea nel 2011 in “Scienze dell’informazione” presso l’Ateneo Aldo Moro di Bari e da quel momento in poi decide di dedicarsi alla comunicazione e al mondo del social media consapevole del suo amore verso i libri e la scrittura.Dal 2011 in poi cominciano le collaborazioni con varie testate giornalistiche on-line oltre che radiofoniche per alcune emittenti come speaker. Giornalista pubblicista dal 2014 scrive sul suo sito www.passionevera.it intervistando cantanti, scrittori, artisti promuovendo la cultura.