Pagamenti elettronici 2024: multe per chi non accetta il bancomat

Negli ultimi decenni, l’Italia ha assistito a un’evoluzione significativa nei modi di pagamento, passando dal tradizionale denaro contante ai moderni sistemi di pagamento elettronici. Il sistema di pagamento elettronico ha fatto il suo ingresso nel tessuto delle transazioni quotidiane, introducendo una nuova era di comodità e sicurezza per i consumatori e gli esercenti.

Il concetto di pagamento elettronico ha iniziato a prendere forma negli anni ’60 con l’introduzione dei primi strumenti di pagamento come le carte di credito. Tuttavia, è stato solo con l’avvento del Point Of Sale (punto vendita), meglio conosciuto con l’acronimo POS, che i pagamenti elettronici hanno guadagnato popolarità e diffusione su larga scala. Questo sistema ha permesso agli esercenti di accettare pagamenti con carta direttamente presso il punto vendita, aprendo la strada a una maggiore convenienza e tracciabilità delle transazioni.

Cashback e trasmissibilità pandemica

L’adozione dei pagamenti elettronici nelle abitudini di spesa degli italiani è stata graduale ma costante. La pandemia di COVID-19 ha accelerato questa tendenza, spingendo ancora di più verso l’uso di soluzioni di pagamento senza contatto e digitali ma sorattutto, estendendone l’utilizzo anche alle fasce di popolazione più anziane o meno predisposte.

In risposta alla necessità di ridurre il contatto fisico e garantire la sicurezza durante gli acquisti, sono emerse numerose app e piattaforme che facilitano le transazioni elettroniche, contribuendo a diminuire l’uso del denaro contante.

Anche istituzioni pubbliche come l’INPS hanno adottato soluzioni di pagamento elettronico per erogare prestazioni assistenziali come pensioni e reddito di cittadinanza. Questo ha favorito l’inclusione finanziaria e ha semplificato il processo di erogazione dei fondi per i beneficiari.

Parallelamente, diverse startup hanno sviluppato innovativi sistemi di pagamento basati sul telefono cellulare, offrendo alternative flessibili e convenienti per gli esercenti di ogni dimensione.

Le Normative del POS in Italia: Cosa Cambia nel 2024?

Per anni, le leggi italiane riguardanti l’uso obbligatorio del POS sono state soggette a continui aggiornamenti, suscitando domande e incertezze tra gli esercenti. Anche nel 2024, è legittimo chiedersi quali siano le disposizioni attuali in materia di pagamenti elettronici.

Le norme vigenti stabiliscono che imprese e professionisti sono obbligati ad accettare pagamenti con carta se richiesto dal cliente, senza possibilità di rifiuto. Questo obbligo si applica a qualsiasi tipo di attività o professione con partita IVA, compresi piccoli negozi, dai tabaccai alle panetterie, passando per medici, artigiani e avvocati.

È importante sottolineare che anche il regime forfettario non esime dall’obbligo del POS, che riguarda tutte le transazioni, indipendentemente dall’importo.

Chiariamo Alcuni Dubbi Comuni

Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di pagare sigarette, tabacco e marche da bollo con carta.

Ogni pagamento di minimo un euro può essere effettuato con carta di credito, bancomat e, laddove sono in uso, le app. Discorso diverso per importi inferiori a un euro, ma solo perchè sono gli stessi dispositivi POS e terminali a non essere abilitati a pagamenti sotto l’euro.

La risposta è sì, è consentito pagare con carta anche per questi prodotti e l’esercente ha l’obbligo di accettare il vostro bancomat senza applicare maggiorazioni al prezzo.

Tuttavia, nonostante l’obbligo di accettare pagamenti elettronici, non è richiesto di possedere un terminale fisico. L’importante è non rifiutare i pagamenti elettronici quando richiesto dal cliente, per non incorrere in sanzioni e multe salate.

Per cui, se qualche esercente pretende il pagamento in contanti, sappiate che potete far intervenire la Guardia di Finanza.

Sanzioni e Multe in Caso di Violazione

Le normative prevedono sanzioni per gli esercenti che rifiutano pagamenti elettronici, con multe che possono incidere significativamente sui piccoli importi. È quindi importante valutare attentamente i rischi e le implicazioni di non accettare pagamenti elettronici.

All’esercente che non vuole accettare il pagamento con carta verrà inflitta un amulta di 30 euro più il 4% dell’importo rifiutato. Per farla semplice, se dovete acquistare una marca da bollo di 16 euro con bancomat e il tabaccaio rifiuta, la multa sarà di 30 euro fissi più 0,64 centesimi. Anche se sembra ridicola come multa, in realtà più è piccolo l’importo più la sanzione incide in modo significativo. Pensate ad un barista che rifiuta il pagamento di un caffè da 1,20.

Ne vale la pena?

Il danno maggiore, poi, è comunque l’impatto con il cliente che, ovviamente, non mettterà mai più piede in quel bar.

Attenzione alle app e qr code!

Attenzione però a non confondere l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici con la facoltà di rifiutare transazioni elettroniche. Anche se sembrano la stessa cosa, in realtà, per pagamenti elettronici la legge intende tutti quei pagamenti riconosciuti a livello globale tramite carta o bancomat. Non sono inclusi nell’obbligo l’accettazione di pagamenti tramite app o qr code o altre modalità con un sistema “chiuso”. Questi metodi di pagamenti ancora poco diffusi implicano infatti registrazioni e app specifiche per singolo servizio.

Nonostante l’obbligo del POS, molti consumatori preferiscono ancora pagare in contanti, specialmente per piccole spese quotidiane. Tuttavia, esistono soluzioni economiche e senza canone che consentono agli esercenti di adeguarsi alle normative senza vincolarsi a spese fisse mensili.

Mentre l’Italia continua il suo percorso verso una maggiore digitalizzazione dei pagamenti, è essenziale che gli esercenti comprendano le normative vigenti e adottino soluzioni di pagamento elettronico che rispondano alle esigenze dei loro clienti, garantendo al contempo una migliore esperienza di acquisto e una maggiore sicurezza finanziaria per tutti.

Potrebbe interessarti anche:

Pagamenti digitali: la top five trend 2023 di Visa




Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”