Pasqua in povertà per 5 milioni di italiani

Più di 5 milioni di italiani sono in condizioni di povertà assoluta. A dirlo è uno studio della Coldiretti. Sono un milione in più dell’anno passato e passeranno la pasqua in povertà o addirittura a digiuno.

Ad aumentare in maniera impressionante il numero delle persone in gravi difficoltà, ovviamente, le restrizioni e le chiusure dovute alle zone arancioni e rosse. Piccoli commercianti, bottegai, ristoratori, ma anche coloro che hanno perso il lavoro a causa della chiusura delle attività.

Il virus della povertà fa più paura del virus stesso.

Il reddito di cittadinanza

Molti non possono neanche accedere ai sussidi. Il reddito di cittadinanza, per esempio, prevede un ISEE basato sui redditi del 2019, cioè di due anni prima della presentazione della domanda. In questo modo, chi in quell’anno aveva un lavoro, presenta un reddito che non gli permette di accedere a tale sussidio.

Il giro è lungo e con il personale INPS in smart working, la burocrazia è un calvario lunghissimo e le risposte degli operatori sono un terno al lotto. Chi deposita una domanda con questi requisiti, dopo quasi due mesi (se è fortunato, tre mesi in tutti gli altri casi), riceve il rifiuto e deve di nuovo recarsi al CAF (a pagamento) per rifare la domanda, questa volta invocando la “condizione dell’ISEE corrente”.

Prima di ricevere fisicamente il sussidio, passano dai 5 ai 6 mesi, naturalmente senza effetto retroattivo.

Nel frattempo, mangiare e mantenere una casa diventa praticamente impossibile, per chi non ha aiuti da famigliari o parenti.

Sono queste figure anonime, incappottate nei loro guai, che ingrossano le file dei poveri tra i poveri. Una condizione che ormai può toccare chiunque.

Le mense dei poveri

Poco possono fare le mense dei poveri, che sono ormai oberate di richieste e hanno sempre meno risorse.

In tutta Italia sono tante, basate esclusivamente sul buon cuore e il volontariato delle persone. Sono sacerdoti e semplici cittadini che si prodigano nel reperire derrate alimentari per distribuire pasti caldi. Il lockdown ha posto un altro grosso ostacolo alle loro attività, perchè, con la chiusura dei ristoranti, sono diminuiti drasticamente i contributi che arrivavano dalle cucine dei locali.

Ne è un esempio la mensa dei poveri del ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione’, l’opera caritatevole fondata dal sacerdote cottolenghino Don Adriano Gennari.
Aiutateci ad aiutare gli indigenti della città. Ogni giorno tocchiamo quota circa 300 pasti caldi distribuiti, il cui approvvigionamento quotidiano si fa sempre più difficile per via delle mense aziendali, bar e ristoranti chiusi che solitamente ci donano l’esubero del giorno”, spiega il religioso.

“In questo momento di povertà dilagante, aumentano le richieste di cittadini italiani che hanno perso il lavoro e si ritrovano senza casa e senza niente. Ringrazio di cuore anche il ‘Banco Alimentare’ per il sostegno indispensabile che ci sta assicurando, senza il quale avremmo ulteriori difficoltà. Pertanto, fiducioso nella Divina Provvidenza, mi rivolgo al buon cuore dei torinesi perché possano darci una mano preziosa per continuare il nostro servizio giornaliero ai più poveri fra i poveri”.

Una pasqua ancora più insolita della precedente. Una Pasqua in povertà per molti italiani. Ma Domani Gesù risorge comunque e speriamo che sia luce divina e misericordiosa su questa povera Italia.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”