In amore e in guerra si dice che sia tutto lecito. Che si sia d’accordo o no, anche l’arte finisce nel calderone delle rappresaglie della Russia. Tiziano, Picasso e Kandinskji, quindi, sono costretti a fare i bagagli. Non importa se nel bel mezzo di mostre in corso. Le opere d’arte sono in prestito e questo prestito non s’ha da fare, tanto per tirare in ballo anche Manzoni che di diatribe era esperto.
“Spiace informarvi che, in base alla decisione del ministro della Cultura russa…“. Così inizia la lettera spedita da San Pietroburgo a mezzo mondo firmata da Mikhail Piotrovsky, storico direttore generale dell’Ermitage.
Russia, la lista delle opere d’arte che devono rientrare
Per ciò che riguarda l’Italia, inserita, va da sè, nella lista dei paesi ostili, la Russia ha fatto l’elenco dei rientri. Partiamo con Giovane donna con cappello piumato di Tiziano, esposta alla mostra Tiziano e la figura della donna veneziana nel ‘500 di Palazzo Reale a Milano. Sempre da Milano, stavolta alle Gallerie d’Italia, rientrano in Russia le 25 opere della rassegna dedicata al Grand Tour. La mostra fa riferimento ai viaggi in Italia dell’élite europea tra ‘700 e ‘800 ed è stata organizzata proprio con l’Ermitage.
Bagagli in partenza anche dalla Fondazione Fendi di Roma. Foglio di via per la Giovane donna di Pablo Picasso, cuore della mostra dedicata al dipinto del 1909, mai finora esposto in Italia. La peggio però, tocca a Palazzo Roverella di Rovigo, dove , da meno di venti giorni, si è aperta la grande esposizione dedicata a Kandinskij. Rientra la quasi totalità delle 80 opere esposte. La maggior parte, infatti, proviene da musei e collezioni private russe.
Scusate il disagio, ma predisponete imballaggi e spedizioni
“In base alla decisione del ministero russo della Cultura tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall’estero alla Russia e come sapete l’Ermitage è un museo statale che dipende dal ministero della Cultura”. continua la la lettera . Quindi “dobbiamo riprendere gli oggetti dell’Ermitage…”
Si richiede inoltre di predisporre imballaggio e spedizioni. “Capisco perfettamente che questa decisione vi creerà grande dispiacere ed inconvenienti e spero nella vostra comprensione” chiude la lettera arrivata sul tavolo del direttore di Palazzo Reale Domenico Piraina e del presidente di Skira editore Massimo Vitta Zelman.
Franceschini dobbiamo restituire
Con il ministero dei Beni culturali di Dario Franceschini sono già iniziati i colloqui per una comune linea d’azione. Al momento le due mostre milanesi, a Palazzo Reale e alle Gallerie d’Italia, sono aperte regolarmente. “Il ministero non ha competenza in materia, sono due mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d’Italia — commenta il ministro Franceschini — Ma mi pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste debbano essere restituite“. Per cui curatori, non c’è nulla da fare, tirate su le maniche, chiamate un impresa trasporti e staccate i quadri dalle pareti.
Il contrattacco Italia: sospese le iniziative all’anno incrociato dei musei Italia – Russia
Tramite una nota, il ministero della Cultura ha fatto sapere che sono sospese “con effetto immediato tutte le attività relative all’iniziativa Anno incrociato dei musei Italia-Russia”. Sono sospese anche tutte “le attività di promozione culturale istituzionale di codesti Istituti e Direzioni regionali Musei con la Federazione Russa, con il conseguente ritiro di ogni atto amministrativo relativo a qualunque forma di partnership e collaborazione in corso e ad eventuali istruttorie prodromiche al rilascio di patrocini”.
Per ora quindi Italia – Russia finisce 1 pari sulla guerra dell’arte, ma a farne le spese, come sempre, è chi non c’entra nulla. Questa volta tocca alla cultura.