La sindrome di Asperger ha accompagnato e accompagna tutt’ora molti volti noti nell’ambito artistico e scientifico. Sembrerà una castroneria ma in realtà è davvero così. Molte menti geniali del nostro illustre passato avevano comportamenti e personalità disturbate o addirittura borderline. Molti erano affetti da autismo, ma il contesto storico scientifico non aveva ancora le basi per individuare e catalogare tali disturbi. La psichiatria moderna ha dato un nome a diverse sindromi, a seconda dei comportamenti manifestati. Una di queste è la sindrome di Asperger, dal nome del medico che l’ha individuata.
Diciotto febbraio
Johann “Hans” Friedrich Karl Asperger è nato a Vienna il 18 febbraio 1906. La sua infanzia non è stata molto semplice. Fin da piccolo ha sempre fatto fatica a crearsi nuove amicizie, era un bambino solitario ma molto abile nel linguaggio.
Nel 1931 si laurea in medicina e subito dopo diventa il direttore della “Sezione di Educazione Terapeutica” all’interno dell’ospedale della facoltà.
In questa sezione, Asperger, vuole aiutare i pazienti ad esprimere il meglio di sé. Si accorge, infatti, che i bambini con questa sindrome amano molto imparare ma bisogna essere capaci di comunicare con loro.
In quel periodo Vienna era occupata dai nazisti. Questo era un grosso problema, perché avevano deciso di portare avanti il loro programma che prevedeva l’eutanasia dei disabili.
Hans Asperger muore poco dopo esser andato in pensione. Il mondo si accorge di lui solo dopo la sua scomparsa, grazie ad una psichiatra inglese.
La donna, nel 1981, ha pubblicato un articolo intitolandolo “La Sindrome di Asperger: una descrizione clinica.”
Il 18 febbraio 2020, in memoria del suo compleanno, è stata instituita la Giornata Mondiale dedicata proprio a questa sindrome.


La Sindrome di Asperger
Il pediatra austriaco non riusciva a definire la personalità dei bambini che visitava. Aveva notato dei disturbi particolari nell’interazioni con gli altri, ma non esisteva alcuna diagnosi che fosse in grado di descrivere questi comportamenti.
All’inizio degli anni quaranta, Hans scrive delle accurate descrizioni in merito. Descrive un calo che riguarda la comunicazione verbale e non. Nota, nella conversazione, una parlata inusuale che interessa il tono, il volume e il ritmo. Si accorge, inoltre, della difficoltà nel controllare le emozioni e di razionalizzare i sentimenti.
I bambini possedevano una comprensione sociale molto limitata e un’evidente difficoltà nel crearsi nuove amicizie. Tendevano, inoltre, a sentirsi costantemente infastiditi. Il loro comportamento dava evidenti segni di egocentrismo nei confronti di un loro interesse.
A partire dal 1994, la Sindrome di Asperger è entrata a far parte dei Disturbi persuasivi dello Sviluppo.
I casi illustri della Sindrome
Questo disturbo è stato il protagonista di diversi film come “Rain Man” e “The good doctor.” Ma al di là del grande schermo e dei film realizzati sulle famiglie che convivono con patologie del genere, esistono grandi nomi di personaggi reali con reali problemi comportamentali riconducibili all’autismo.
Sono molteplici i volti noti affetti da Sindrome di Asperger. Personaggi, diventati famosi grazie all’arte e alla scienza, che tutti noi conosciamo.
Michelangelo Buonarroti, l’artista che ha donato all’umanità gli affreschi più belli della Cappella Sistina. Egli era un persona poco socievole e si dedicava interamente al lavoro, in modo alquanto fanatico. Molti lo consideravano infatti un tipo strambo. Molto probabilmente una forma di autismo.
Wolfgang Amadeus Mozart, il pianista che compose opere che divennero importanti in tutto il mondo. La sua vita non era affatto facile, era una persona dal carattere molto ingestibile quasi al limite del compulsivo. Il compositore, nel momento in cui doveva creare nuove melodie, si estraniava dalla realtà.
Isaac Newton, uno dei padri della fisica moderna. Viene descritto come un tipo lunatico e scontroso che nel pieno del lavoro si dimenticava persino di mangiare e dormire.
Charles Darwin, l’uomo dell’ “Evoluzione” che non rivolgeva mai la parola a nessuno.
Albert Einstein, che nell’infanzia aveva difficoltà nel relazionarsi nell’esprimersi.
Alfred Joseph Hitchcock, il “Maestro del Brivido” che curava ogni particolare dei suoi film in modo estremamente maniacale.
Steve Jobs, il papà della Apple che si dedicava totalmente al lavoro senza rivolgere alcun interesse verso il prossimo.
Susanna Tamaro, la famosa scrittrice italiana che ha definito la sua sindrome come “una sedia a rotelle invisibile”.
Ed infine, Greta Thunberg, la diciassettenne ideatrice dei Fridays for Future. Su Twitter si espone come “attivista ambientale con l’Asperger.”