“Streeteat” lancia “Delivery Zone” per condividere il cibo nell’era post-Covid

Nell’era post-Covid la startup “Streeteat” lancia “Delivery Zone”, un nuovo spazio di condivisione aziendale per le smart cities del futuro.

“Streeteat” è l’app che porta il “cibo da strada”, più comunemente noto come street food, oltre la strada. Un nuovo luogo di aggregazione ispirandosi all’idea di una piazza tecnologica e innovativa.

La “Delivery Zone” immaginata da “Streeteat” unisce due servizi: la struttura itinerante “HOM” (dal nome che sa di “casa”) e “Delò”, il primo food delivery locker per ordinare e ricevere pasti senza contatti, perfetto per l’emergenza Coronavirus.

Cosa cambia

La novità sta proprio qui. Le persone potranno incontrarsi non solo per ritirare le consegne, ma anche e soprattutto per condividere esperienze. «Sarà – spiega Giuseppe Castronovo, CEO e founder di Streeteat – innanzitutto una nuova zona negli spazi esterni delle aziende dove abbiamo pensato di integrare i nostri servizi “Delò” e “Hom” a beneficio dei dipendenti. Un luogo di incontro e condivisione illimitato e capace di dare spazio a servizi e iniziative socio-culturali».

La filosofia del cibo su cui si basa “Delivery Zone” è fatta di quattro valori fondamentali: innovazione, cultura, condivisione e sostenibilità. Un nuovo modo di vivere il cibo, che mette al centro l’individuo e il suo benessere, oltre al calore della convivialità e della condivisione proprio come succede a casa propria.

Questo perché proprio l’isolamento obbligato del lockdown e, ora, il distanziamento sociale, hanno dimostrato ancor di più quanto lo stare insieme sia una parte integrante della nostra vita, a cui nessuno vuole rinunciare. Da qui, quindi, “Delivery Zone” vuole ripartire senza mai dimenticare l’importanza dell’ambiente.

Cos’è “Streeteat”

“Streeteat” è una startup fondata nel 2015 da Giuseppe Castronovo, CEO e founder. Nata inizialmente come un aggregatore di punti ristoro attraverso l’utilizzo di un’app, diventa un vero e proprio riferimento di vendita per gli eventi. Sviluppa un servizio di catering per creare, successivamente, “Food Court” per grandi eventi come quello del “Fuori Salone” di Milano.

Il suo team, si trova a Milano nell’ex Fabbrica Richard Ginori. E’ qui che “Streeteat” ha creato un vero e proprio showroom all’interno del quale è possibile vedere in anteprima “Delò”.

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.