Torino FC vs Shakhtyor Soligorsk 5-0 UEFA Europa League – 3° turno preliminare

Esser granata vuol dire fede e amore

Torino FC vs Shakhtyor Soligorsk 5-0 UEFA Europa League – 3° turno preliminare

Archiviata la pratica Debrecen (rispettabili maniscalchi del pallone e niente di più), il Torino FC affronta stasera nell’andata del III° turno preliminare, i bielorussi dello Shakhtyor Soligorsk, reduci dal doppio 1-0 sui maltesi dell’Hibernians: tappa obbligata e appuntamento da non sbagliare per il Toro formato Europa, se vuole accedere allo spareggio.

Pyunik FC (Armenia) o Wolverhampton WFC (Inghilterra) i prossimi avversari in caso di accesso ai play-off.

L’attenzione e l’interesse dei tifosi granata è già rivolto alla prossima sfida contro i lupi inglesi nero-arancio, dati per sicuri finalisti, ma attenzione: prima occorre battere questi onesti minatori del calcio. Con tutto il rispetto.

Walter “ho 14 titolari e al momento va bene così” Mazzarri, stasera manda in campo (3-5-2): Sirigu, Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Baselli, Meité, Berenguer, Ansaldi; Zaza, Belotti.

Il tecnico di San Vincenzo lascia tutti i nuovi acquisti fuori dalla formazione di partenza e…ops…scusate mi sono lasciato trascinare dall’entusiasmo.

Scelte obbligate vista la rosa attualmente a disposizione, forse definitivamente. Così va meglio.

Primo tempo

Fischio d’inizio, palla al centro, e granata in rete: punizione dalla trequarti, perfettamente pennellata da Baselli per la testa di Belotti, che con un gran colpo di testa insacca. Meglio di così non si può.

Raddoppio del Torino al 14’: corner di Baselli preciso per la testa di Izzo che realizza. Benissimo.

Primo sussulto dei bielorussi al 35’: Rybak “siede” Izzo e si presenta solo davanti al portiere, ma inspiegabilmente cerca il “cucchiao”, che termina di poco alto sopra la traversa. Insulti di Sirigu all’avversario.

Primo tempo brandizzato dal Torino, con i granata che dominano gli avversari in tutto e per tutto. Leggero calo di concentrazione negli ultimi dieci minuti, che permette ai bielorussi di affacciarsi nella metà campo avversaria, ma senza procurare danni.

Buona la prova del centrocampo, in fase di miglioramento l’intesa fra le punte, che si cercano con buona intenzione e continuità, mai seriamente impegnata la difesa, anche se nell’unica occasione creata dallo Shakhtyor, ha rischiato di capitolare.

Secondo tempo

Secondo tempo che inizia con Bonifazi in campo al posto di un acciaccato Izzo.

Il Torino sembra abbassare la guardia e lo Shakhtyor guadagna metri, ma è questione di pochi minuti. Due tentativi di Zaza, ma il portiere bielorusso si fa trovare pronto. Ci prova anche Belotti, ma stavolta spara altissimo.

Calcio di rigore per il Torino al 61’: fallo su Berenguer, penalty abbastanza generoso, che Belotti realizza con un rasoterra che spiazza Klimovich. Doppietta per il “Gallo”,

Poker granata al 70’: grande Intesa Belotti-Zaza, con il “Gallo” che lancia il compagno in profondità, tiro in corsa dell’attaccante lucano, parata del portiere e palla che rimpalla (scusate la rima, ma è proprio così), sul piede di De Silvestri, si impenna e finisce in rete. Gollonzo.

“Manita” cinque minuti dopo: palla inattiva sfruttata da Belotti che impegna severamente Klimovich: ennesima respinta del portiere bielorusso, stavolta sui piedi di Bonifazi, che segna da pochi passi.

Entrano Rincon al posto di Berenguer, e Singo al posto di N’Koulou. Finisce 5-0.

Commento finale

Il Torino archivia in soli novanta minuti la pratica relativa al III° turno preliminare: nella partita di ritorno in Bielorussia l’allenatore potrà tranquillamente schierare I nuovi acquisti e…ops…scusate nuovamente, ma è l’entusiasmo…

Scherzi a parte, cinque reti a questi poveri minatori (detto il più rispettosamente possibile), sono il minimo sindacale: buona sgambata per i padroni di casa, equivalente a una amichevole estiva. Nulla di più.

Nota a latere: il Wolverhampton ha vinto 4-0 in Armenia.

Prossima destinazione Molineux Stadium.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.