Tumore, una tragedia di tutti i giorni.

Roberta il 23 luglio compirà 50 anni, ma con un filo di voce mi confessa che crede che quel giorno per lei non arriverà mai. Ha un tumore alla mammella con lesioni secondarie al fegato e alle ossa e per l’oncologo che la segue, ormai il suo tempo è scaduto!

NON SI E’ MAI PREPARATI ALLA MORTE

Devo fare ancora tante cose…” la sua voce ti comunica un’emozione che se non si prova non si può raccontare, l’emozione che riesce a darti solo la Vita. E la Morte! “Pensare che ci sono momenti che hai aspettato tanto e poi non vivrai mai…” la sua parole s’interrompono o forse sono io che non riesco a sentirle.
Immagino… immagino il dramma di quella donna e la sua tragedia mi travolge, eppure dovrei essere preparato. Sono tanti anni che professionalmente incontro queste situazioni, ma alla Morte non si è mai veramente preparati!

VORREI VEDERE LA LAUREA DI MIA FIGLIA

Mi dispiace, avrei voluto assistere alla laurea di mia figlia…” Roberta è consapevole che la terapia non ha funzionato, è consapevole che l’ittero è sempre più marcato, è consapevole che le parole di speranza di chi le sta intorno, sono solo pietose bugie recitate male, e allora guarda il cielo e resta in silenzio.
A volte si lascia andare al cinguettio festoso degli uccellini, almeno loro sono felici, vivono l’attimo e non hanno aspettative per ciò che deve avvenire.

FARE IL DOTTORE NON E’ SOLTANTO UN MESTIERE

In quei momenti ti rendi conti che forse Fabrizio de Andrè aveva torto, quando riportando in musica l’antologia di Spoon River, cantava “fare il dottore è soltanto un mestiere”. No, non è così! Entrare in contatto con la sofferenza e sentirsi incapaci di modificarla, non può essere solo un mestiere.
E’ come entrare in un tunnel buio e cercare un’uscita che non c’è, e mentre la cerchi ti senti mancare l’aria, e ti manca sempre di più fino a quando non ti rendi conto che quel tunnel è diventato parte della tua Anima, e ti resterà per sempre inciso dentro, come una cicatrice.

CHIUDI GLI OCCHI E CREDICI terapie floreali in aiuto ai malati tumore

A Roberta ho prescritto una terapia floreale per aiutarla a restare in quel cielo in cui ogni tanto si perde. Per lasciarla immergersi nel canto degli uccellini. Per godersi le serate con sua figlia che le parla degli esami da preparare. E quelle con suo marito che le racconta del viaggio che dovranno fare per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno.

Lei non ci crede che faranno quel viaggio e glielo dice, lui scuote la testa e dice di no… “Chiudi gli occhi e credici…” Lei chiude gli occhi e non ci crede più!

ESSENZE FLOREALI DEI TRE CONTINENTI

La terapia prescritta ha riguardato un fiore di Bach, uno californiano ed uno australiano. Questa è una strategia che adotto spesso per racchiudere in un’unica formula tre diverse energie, relative a differenti territori. Le essenze di Bach contengono il messaggio archetipale forte del vecchio continente, l’Europa.
Quelli californiani, la consapevolezza del sogno americano, dove tutto può succedere, basti che tu abbia un “dream” e quelli australiani incarnano il vigore giovane e ardito di una terra ancora per alcuni versi da esplorare.
Fiori di Bach su un palmo di mano con foglie intorno

WHITE CHESTNUT

White chestnut è l’essenza floreale che agisce sui pensieri, quelli fissi, ossessivi, quelli che ti fanno stare male. Edward Bach la consiglia “per chi non riesce ad evitare di pensare cose che non vorrebbe proprio che gli occupassero la mente. (…) I pensieri (…) anche se respinti torneranno immancabilmente ad assillare la mente (…) con la conseguenza di una penosa sofferenza psichica

KAPOK BUSH

Kapok Bush è l’essenza australiana. Gli aborigeni usavano il contenuto del guscio del seme per decorare il corpo, mentre i colonizzatori europei per imbottire i cuscini, essendo di consistenza morbida e simile al cotone.
Questo è il fiore per quelle persone che si stanno arrendendo, quando non c’è più la forza per cercare una soluzione, che a volte non c’è. E’ il rimedio per affrontare le prove più difficili, più ardue, quello per affrontare una malattia grave sapendo che forse non c’è più speranza.

ANGELICA 

Angelica è il fiore californiano che ti fa sentire protetto, è come una mano che stringe la tua e ti da forza, quella forza necessaria per fare l’ultimo passo, quello più difficile, quello che non vorresti mai fare. E’ come sentire l’energia di una angelo al tuo fianco, che ti prepara la strada, che ti inonda di luce anche se hai le tenebre nel cuore.
E’ la connessione con qualcosa di Superiore che ti fa lasciare le tante cose che hai ancora da fare e ti permette ti affidare tua figlia e la sua laurea a tuo marito. E’ l’essenza che illumina il cammino della Vita dopo la Vita.

IL SENSO 

Presso gli Atzechi le lacrime dei bambini condotti al sacrificio per invocare la pioggia, rappresentavano già le gocce d’acqua. Questo mi è venuto in mente quando salutandomi, la figlia di Roberta mi ha stretto la mano con gli occhi pieni di lacrime e intanto fuori pioveva.
A volte ripensando a quella donna che forse non compirà mai cinquant’anni mi chiedo se tutto questo ha un senso…
Persona che si dirige verso il tramonto
Dr. Rocco Berloco
Dr. Rocco Berloco
Rocco Berloco, medico chirurgo, specializzato in Medicina Generale, esperto in Omeopatia con iscrizione presso l’Albo dell’Ordine dei Medici di Bari. In quanto omeopata tratto i disturbi pediatrici, le allergie, le problematiche ginecologiche, tutte le patologie funzionali dell'intestino, ma in special modo mi occupo di ansia, di depressione, di attacchi di panico, ma anche di supportare il soggetto oncologico con medicinali omeopatici, per antagonizzare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Da sempre mi piace pensare che basta poco per trasformare la sofferenza in un sorriso, che la Medicina sia Una e comprenda varie sfaccettature e che la sua Mission sia quella di aiutare le persone a Cambiare, a diventare migliori, a lasciarsi alle spalle sofferenze e traumi, perchè non si deve curare la Malattia, ma guarire l'Uomo. Cerco di avvicinarmi alle emozioni, di riuscire a parlare loro e farle fluire in modo da rendere le persone libere da quegli schemi e da quelle convinzioni limitanti che ne bloccano i comportamenti. Lavorare per il cambiamento significa scrollarsi di dosso pattern negativi ed abitudine non ecologiche. E tutto questo si può fare attraverso i medicinali omeopatici, attraverso i fiori di Bach (ma anche altre essenze floreali) e i fitoterapici. Ma non solo. A volte non basta, bisogna scendere in profondità, scrostare la rabbia, vivere diversamente il Tempo, il passato di cui non ci si riesce a liberare ed il futuro che è sempre un passo davanti. Bisogna imparare a restare nell'attimo, nel qui ed ora, nel hic et nunc, bisogna fermarsi semplicemente nel Presente. A volte è fondamentale il lavoro profondo con la pnl (programmazione neurolinguistica) per prendere finalmente consapevolezza dei propri Talenti, per far riaffiorare la propria autostima. Ma a volte c'è bisogno anche creare un percorso, trovare la strada, fissare gli obiettivi, identificare la propria Mission, attraverso una Vision personalizzata. Ecco perchè diventa fondamentale il coaching! Ma spesso il tassello decisivo è nel nostro intestino, perchè l'asse intestino-cervello muove tanti neurotrasmettitori, tante citochine, tante endorfine, e perchè andando a ritroso la stragrande maggioranza delle patologie si struttura su quella che gli anglosassoni chiamano "leaky gut syndrom" in Italia meglio conosciuta come permeabilità intestinale. E allora prendiamo coscienza del ruolo fondamentale del microbiota, e che i probiotici non sono tutti uguali, e che un intestino sano fa persone sane.