Valeria Luiselli – “Archivio dei bambini perduti”

Chiude Valeria Luiselli la prima settimana di “Aspettando il Salone“. Appuntamento Giovedi 12 Settembre alle ore 18 al Circolo dei Lettori

Nata a Città del Messico nel 1983 e cresciuta in Sudafrica, Valeria Luiselli è tra le migliori scrittrici latinoamericane under 40, tanto da essere stata inserita nella prestigiosa lista Bogotà39. Le sue opere, tradotte in più di venti lingue, hanno vinto importanti riconoscimenti internazionali come il Los Angeles Times Book Prize e l’American Book Award. Ben due volte finalista del National Book Critics Circle Award e del Kirkus Prize, la scrittrice torna con un nuovo romanzo, Archivio dei bambini perduti (La Nuova Frontiera). Intreccio di voci, suoni e immagini, racconta di una famiglia che si confronta oggi con il senso della giustizia e dell’uguaglianza. L’appuntamento è alla Biblioteca Civica Centrale (via della Cittadella, 5) giovedì 12 settembre, ore 18 con l’autrice in dialogo con Martino Gozzi per il terzo incontro targato Aspettando il Salone.

Il libro

Archivio dei bambini perduti (La Nuova Frontiera) comincia con una macchina che avanza sulle strade americane. All’interno una coppia e i due bambini nati da precedenti relazioni. Il padre e la madre sono documentaristi, si sono conosciuti durante una mappatura degli idiomi parlati a New York, la metropoli linguisticamente più eterogenea del pianeta. Si sono lasciati alle spalle la casa in cui sono diventati una famiglia. Davanti a loro una lunga lingua d’asfalto che li spinge verso un futuro incerto. Sono diretti in Arizona: il padre vuole visitare il luogo dove l’ultima banda di guerrieri apache si è arresa all’esercito americano. La madre vuole invece vedere con i propri occhi la realtà di quella che i notiziari chiamano “emergenza migratoria”: bambini che attraversano da soli il confine.

In un alternarsi di paesaggi desertici, polverose città di frontiera e soste in motel, si delinea una nuova mappa dell’America d’oggi, un territorio profondamente segnato dalla storia, dalle migrazioni e dalle conquiste. Lo stesso paesaggio che, in cima a un treno merci, attraversano anche i bambini perduti con un numero di telefono cucito sui vestiti.

Maggiori informazioni: Fondazione Circolo dei lettori

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”