“Le stagioni che saprai aspettare” il nuovo singolo di Alex D’Herin

Tratto dall’omonimo album, torna Alex D’Herin con il singolo “Le stagioni che saprai aspettare”.

E poi solo pioggia su di noi… E vivrai solo gli attimi che danno un senso al ricordo… al ricordo di noi Siamo luce riflessa in un sogno, nei giardini che sbocciano al sole, nelle notti in cui senti il respiro tremare

Le stagioni che saprai aspettare

Dopo la divertente, ironica e allegorica “E mi bevo un caffè” e la dolcissima pop ballad “I giardini di Monet”, la “Voce da bluesman incastonata nella vena dello chansonnier”, torna a stupirci.

“Detto nella maniera più affettuosa possibile (si, Alex D’Herin è un caro amico e gli voglio un bene dell’anima, artisticamente e personalmente): per interpretare questo pezzo, ha sputato gli ultimi pezzi di tonsille disponibili”. Queste le parole che ho scritto in un precedente articolo.

Bene, con “Le stagioni che saprai aspettare”, andiamo ancora peggio, si scherza sempre, eh… L’artista torinese non si è sottoposto a trapianto, e il risultato è…unbelivable, ma non solo per la voce.

Testo e musica vanno di pari passo per regalare emozioni e pelle d’oca: pianoforte nelle strofe che lascia spazio agli archi nel ritornello, voce aspra (quasi soffocata) nelle strofe che esplode in un modo mai sentito nel ritornello.

Una canzone profonda, raffinata, sentita. A un primo ascolto può sembrare “di nicchia”, vista l’immondizia sanremese che imperversa nelle radio e sulle piattaforme streaming, ma non è così. E’ una canzone che riconcilia con la musica, quella vera: “d’autore”, si, certamente, ma destinata a tutti quelli che ancora vogliono canzoni che vanno dritte al cuore.

Consiglio di ascoltarla con gli occhi chiusi e le cuffie a palla: non rimarrete delusi. Amara e dolce; tristezza e speranza.

le stagioni che saprai aspettre - la copertina del singolo che ritrae alex d'herin con le brccia conserte, vestito di scuro

Video & Credits

Alex D’Herin ha anche ideato e realizzato il videoclip ufficiale. Un’opera molto semplice, ma efficace, giocata su effetti grafici dal gusto decisamente retrò, che piaceranno tantissimo a chi usava gli screensaver una decina di anni fa. Una piacevole scoperta, in tutti i sensi, per le nuove generazioni.

Alex D’Herin sui social: FacebookInstagram, sul sito ufficiale e sul canale YouTube di D’Herin Records, e ascoltare la canzone cliccando su questo link.

P. S. La pandemia, e il lockdown, hanno bloccato praticamente per due anni consecutivi, l’attività live. Ora, almeno così dicono, si torna alla normalità. Speriamo sia davvero la volta buona.

Nei due anni appena trascorsi, l’unico spettacolo dal vivo al quale ho assistito, è stato proprio quello di Alex. Mi auguro di ricominciare a fare quello che amo di più (assistere a un concerto, intervistare l’artista e scrivere un articolo) proprio con lui.

Buona musica, rigorosamente dal vivo, a tutti.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.