Astrazione e figurazione in un immaginario d’arte alla Casa del Conte Verde.

Ci sono volte volte in cui l’arte è un incontro di stili, linguaggi, terre, persone e messaggi. Un immaginario d’arte che parte da una contaminazione generazionale e da un caleidoscopio di colori che man mano si schiudono. E tutto questo è ben presente nella mostra L’immaginario nell’arte : tra astrazione e figurazione. Visibile fino al 30 agosto alla casa del Conte Verde di Rivoli (TO), a cura di Angela Calderan, con la direzione artistica di Roberto Borra.

Astrazione e figurazione creano un' immaginario d'arte alla Casa del Conte Verde.

Una mostra diversa da tutte le altre. Una mostra che vuole essere una ripartenza e un viaggio in varie terre: dall’Italia alla Croazia, dalla Russia alla Svizzera, passando per Belgio e Bulgaria. Perché i quindici artisti in mostra arrivano, ognuno con i suoi stili e le sue tecniche, proprio da questi luoghi e si portano dietro i loro studi, i loro paesaggi, il loro vissuto. Insomma il loro immaginario d’arte.

Astrazione che è un viaggio nella figurazione

Una mostra che è un viaggio dentro di noi e anche all’esterno. Un’ astrazione che passa attraverso la figurazione per creare nel visitatore il “suo” immaginario d’arte. Perchè camminando tra le sale si passa da costruzioni delicate, con frammenti di reale, a esperienze nomadi e brucianti. Troviamo antico e mitologico avvicinato a realtà contemporanee e creature selvagge.

Artisti di generazioni opposte che concorrono tutti a creare un cammino intenso, profondo, eterogeneo. Ogni sala una suggestione diversa. Forme eteree che si fondono in abbracci. Stili unici e personali che spaziano dalle cromie accese a una visione dettagliata del reale. Messaggi importanti lanciati a volte con visioni di nature metafisiche, a volte con passioni che arrivano da artigiane culture ancestrali.

Astrazione e figurazione creano un' immaginario d'arte alla Casa del Conte Verde.

Un cammino tra reale e suggestione

È un cammino che si percorre tra il reale che si fa suggestione. Uno scorrere di tele, sculture, materici che passano attraverso astrazione e figurazione. Un incedere di toni neutri e sfoghi cromatici. Ricchezze emozionanti e visioni intime.

Un racconto pper ogni artista, che cattura e magnetizza proprio perché così diverso dal precedente. Ognuno accomunato però dallo stesso lìnguaggio: l’arte. Difficile raccontarli uno per uno, vanno visti. Ogni pezzo è una pagina che compone il libro dell immaginario d’arte della mostra.

Spazio alla sensibilità

Il bello di questa mostra è che interpreta pienamente il messaggio dell arte contemporanea. Si scorrono le sale e, naturalmente, si dà spazio alla sensibilità personale ponendosi davanti ad un quadro senza preconcetti. Viene sollecitata quella disponibilità mentale nel non voler a tutti i costi “vedere” qualcosa, lasciando invece affiorare le sensazioni, positive o negative, che l’esperienza artistica può far nascere.

Le radici di queste contaminazioni e dialoghi tra generi diversi vanno ricercate nel direttore artistico Roberto Borra, fondatore dell’associazione Culturale Collettivo 37 con Alberto Bongini, Carlo Iorietti e Alessandro Merlo. L’associazione ha come fine principale quello di fare scouting, ma anche di di creare ponti tra diverse culture e generazioni. Un esportare l’arte contemporanea in contesti dove sia visibile il dialogo tra passato e presente. Una contaminazione tra tradizione e innovazione.

La descrizione dei curatori

Lo spettatore non può che rimanere coinvolto in questa trama avvincente di lotte, contrasti e congiungimenti – commentano Angela Calderan e Roberto Borra -. È proprio la riscoperta fratellanza degli opposti a rendere la mostra di Rivoli tanto importante per l’epoca attuale. La pandemia ha costretto ognuno di noi al confronto con una vita nuova e dalle forme inaspettate. Queste modifiche non devono disorientarci, ma aprire nuovi scenari immaginifici.

Astrazione e figurazione creano un' immaginario d'arte alla Casa del Conte Verde. Angela Calderan e Roberto Borra direttore artistico
Angela Calderan curatrice e Roberto Borra direttore artistico

La mostra intende fornire una via alternativa di fronte all’incertezza del presente: un invito ad abbandonare ogni timore per riconoscere la bellezza intrinseca del confronto con il diverso. Formale ed informale, presente e passato si riscoprono in armonia in questa esposizione. Una mostra che si propone come una primavera culturale in piena estate, acqua fresca che traghetta l’immaginario oltre i cupi scenari dell’epidemia“.

Artisti in esposizione

Ugo Grassi-Giovanni Matano Alberto Ballocca -Anne-Cécile Breuer-Daniela Danova Stilyanova -Franco Fasano- Susie Hnilicka-Luigi Lombardo Karla Klaser – Matteo Roetto- Luigi Saiu-Olga Siracheva- Marina Tabacco-Leda Tagliavini- Marco Vigo

Molti e importanti I progetti in campo nei mesi a venire che vedranno ancora insieme il Museo Casa delConte Verde di Rivoli e Collettivo 37.

Astrazione e figurazione creano un' immaginario d'arte alla Casa del Conte Verde.

In copertina particolare dell’ opera di Marco Vigo

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".